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29/06/2011

Scoperto un virus che aggredisce i macachi e provoca una patologia molto simile alla SM

 

È stata recentemente pubblicata sulla rivista Annals of neurology la scoperta di un team di ricerca della Oregon Health & Science University, guidato da Scott Wong, che potrebbe aprire nuovi scenari alla ricerca sulla sclerosi multipla.

 

I ricercatori hanno studiato una colonia di macachi giapponesi presso il Multiple Sclerosis Center of Oregon, alcuni dei quali hanno contratto un virus della famiglia dell’herpes e si sono ammalati naturalmente di una patologia molto simile alla sclerosi multipla, chiamata encefalomielite del macaco giapponese. Degli oltre 300 esemplari, 56 sono deceduti con sintomi del tutto simili a quelli della SM.

 

Da tempo la ricerca sulla sclerosi multipla è impegnata a studiare un altro virus della stessa famiglia - l' Epstein-Barr, responsabile della mononucleosi – come uno probabili fattori ambientali scatenanti la malattia. Ora per la prima volta un virus simile appare in un modello animale in modo naturale, non indotto nelle cavie come già succede. «È sicuramente una scoperta interessante - dice Francesca Aloisi, dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) Dipartimento di Biologia Cellulare e Neuroscienze, che lavora accanto al Prof  Marco Salvetti, responsabile del CENTERS dell'Università Sapienza di Roma, proprio della ricerca finanziata da FISM sul virus Epstein Barr in relazione alla sclerosi multipla – che potrebbe permetterci di fare nuove ipotesi sui meccanismi che causano la malattia e studiare possibili terapie adatte a bloccare il processo patologico».

 

«Certo - prosegue Aloisi - ogni virus è un mondo a sé segue meccanismi propri e va studiato singolarmente. Tuttavia, il fatto che sia della stessa famiglia di altri virus herpes già associati alla sclerosi multipla – come l’Epstein Barr e l’HHV6 – e che sia rilevata in un modello animale, ci può dare molte indicazioni utili per ipotizzare paralleli con la patologia umana. Inoltre, è indicativo che l’azione di questo virus sia in relazione diretta con il Sistema Nervoso Centrale, che negli esseri umani è al centro dei meccanismi della sclerosi multipla».

 

Si tratta di un primo passo, che necessita di altre conferme. «Le ricerche sul virus di Epstein Barr da noi finanziate in questi ultimi tre anni - dice Mario Alberto Battaglia, Presidente della FISM - stanno contribuendo a fare chiarezza, ma è chiaro che un virus con cui tutta la popolazione viene in contatto non può da solo spiegare una malattia che viene solo a una persona su mille.  In questo studio americano solo alcune scimmie si sono ammalate ed altre no. Quindi una porta aperta verso ulteriori ricerche».

 

«È importante – prosegue il Professor Battaglia – continuare ad aggiungere tasselli alla composizione del puzzle della sclerosi multipla. La ricerca americana va in questa direzione. Ancora una volta AISM è impegnata direttamente nella valutazione attenta di tutto quanto è frutto delle migliori ricerche al mondo e nella prudente e lucida analisi delle evidenze scientifiche».

 

Michael K. Axthelm, Dennis N. Bourdette, Gail H. Marracci, Weiping Su, Elizabeth T. Mullaney, Minsha Manoharan, Steven G. Kohama, Jim Pollaro, Ellen Witkowski, Paul Wang, William D. Rooney, Lawrence S. Sherman, Scott W. Wong. Japanese macaque encephalomyelitis: A spontaneous multiple sclerosis-like disease in a nonhuman primate. Annals of Neurology, 2011; DOI: 10.1002/ana.22449