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06/04/2016

Esami per la diagnosi e la cura della sclerosi multipla: una circolare chiarisce come prescriverli

Il “Decreto sull’Appropriatezza prescrittiva” di gennaio scorso continua a generare molti disagi rispetto alla prescrizione degli esami per la diagnosi e il monitoraggio delle terapie della SM. Ma una Circolare esplicativa del Ministero della Salute ne sospende gli effetti: nel caso della SM il medico può non applicare la norma. Ecco cosa prevede la circolare

 

A gennaio di quest’anno è entrato in vigore il “Decreto sull’Appropriatezza prescrittiva” del Ministero della Salute, che ha generato molta confusione e conseguente disagio rispetto alla prescrizione di alcuni esami per la diagnosi e il monitoraggio della cura della sclerosi multipla.

 

A seguito di questo provvedimento i medici di famiglia si sono visti costretti a non prescrivere più alcuni esami necessaria per la sclerosi multipla: il Decreto riporta un elenco di esami e dice in quali casi essi sono prescrivibili a carico della sanità. In particolare risonanze cervicali, lombari e sacrali ed esami del sangue (transaminasi e urea) secondo il Decreto non sono più erogabili gratuitamente per la sclerosi multipla.

 

Si è diffusa in realtà anche molta confusione e la convinzione che non si potesse più prescrivere alcun esame per la SM a carico della Sanità, con il codice di esenzione per la patologia. In realtà gli altri esami, a esclusione di quelli citati sopra, possono continuare a essere prescritti con le stesse modalità di prima.

 

L’ordine nazionale dei medici di famiglia, a fronte di questa confusione e del disagio generato, ha chiesto al Ministero della Salute l’emanazione di una circolare esplicativa al fine di chiarire i reali vincoli del Decreto e di tutelare i medici, chiamati a rispondere in prima persona con sanzioni pecuniarie di eventuali prescrizioni ritenute non appropriate. Il Ministero ha quindi emanato una circolare: “Prime indicazioni attualmente necessarie all’applicazione del decreto ministeriale 9 dicembre 2015, recante Condizioni di erogabilità e indicazioni di appropriatezza prescrittiva…”.

 

Ecco cosa prevede di importante e positivo per le persone con sclerosi multipla:
Si è deciso di avviare un periodo di sperimentazione del Decreto, prima di applicarlo definitivamente. Le  sanzioni ai medici sono sospese per tutto il periodo di sperimentazione.
In questo modo si allenta il clima di preoccupazione dei medici e si dovrebbe dare il tempo alle società scientifiche di mettere mano al Decreto per correggerne gli errori. I medici dovrebbero tornare a prescrivere con maggiore serenità e dovrebbe verificarsi anche minor disagio per le persone con SM.

 

Durante il periodo di sperimentazione e monitoraggio si può non applicare il Decreto nel caso di malati oncologici, malati cronici e invalidi. Ovvero il medico prescrittore nel caso delle SM può non applicare i limiti previsti dalla norma.

 

Si invitano le Regioni a dotare anche gli specialisti di ricettario nazionale per le prescrizioni. In questo modo si dovrebbe garantire al paziente una maggior appropriatezza degli esami prescritti direttamente dallo specialista, in base alle sue valutazioni del caso specifico. In caso lo specialista non abbia il ricettario pubblico  in ogni caso può prescrivere gli esami su ricetta bianca, indicando i propri dati identificativi e motivando la prescrizione con riferimento alle condizioni di erogabilità. Il medico di famiglia potrà poi trascrivere quanto indicato dallo specialista sulla ricetta elettronica, barrando la casella “S” (suggerita) e riportando i dati del medico curante.
In questo modo il medico di medicina generale è in qualche modo “manlevato” ed è chiamato nella corresponsabilità della prescrizione anche il medico specialista, che in effetti è quello che ha indicato gli esami da prescrivere ed ha gli elementi per potergli giudicare appropriati. In questo modo si garantisce tra l’altro che la persona possa avere prescritti gli esami necessari per il suo caso specifico e la specifica patologia.

 

Si è messo mano anche ad alcuni esami elencati nel Decreto: si è specificato che gli esami del sangue “transaminasi” sono prescrivibili anche nel caso di “sospetto o di rischio di epatopatia indotta da farmaci”. In questo modo gli esami ALT  e AST possono quindi ora essere prescritti a norma del Decreto anche a per il controllo di alcune terapie per la SM.

 

Infine si prevede la raccolta dati per modifiche future al Decreto: nel corso della fase sperimentale si dovrà avviare anche un monitoraggio  e la raccolta di dati concernenti le difficoltà prescrittive presso il  Ministero.  Tali dati saranno oggetto di analisi del Tavolo congiunto con l’Ordine de Medici e le società scientifiche, che avrà l’obiettivo di correggere la norma.

 

Restano però ancora alcuni gravi nodi critici: primo fra tutti l’indicazione di prescrivibilità per le risonanze magnetiche che esclude la SM.

 

L’AISM pertanto proseguirà tutte le azioni intraprese sia per portare all’attenzione del Ministero i gravi disagi  riscontrati e segnalati dalle persone con SM in merito all’applicazione del Decreto; sia per raggiungere una concreta modifica della norma, in linea con le conoscenze scientifiche della patologia e  con una reale appropriatezza della presa in carico sanitaria e delle cure per la SM.