Salta al contenuto principale

Gli esami diagnostici della sclerosi multipla


Nella foto: un'immagine del reportage Under Pressure - Living with MS in Europe, © 2012, Carlos Spottorno.

 

Ad oggi non vi è un singolo test in grado di confermare in modo certo e indiscutibile la diagnosi di sclerosi multipla (SM). La diagnosi viene formulata dal medico sulla base di tre elementi: i sintomi riferiti dal paziente, l’esame neurologico e le analisi strumentali (risonanza magnetica - potenziali evocati) e biologiche (sangue e liquido cerebrospinale).

 

L’insieme dei risultati e un’osservazione clinica prolungata permettono di confermare o escludere la presenza della SM. Con l’obiettivo di velocizzare la diagnosi della SM senza comprometterne l’accuratezza, sono stati stilati da un gruppo internazionale di neurologi i criteri diagnostici di riferimento, aggiornati periodicamente in base al progredire delle conoscenze scientifiche. Gli esami strumentali hanno un ruolo fondamentale nel generare la diagnosi di SM, anche se non possiedono, in quanto tali, un valore definitivo. Di conseguenza i risultati devono essere interpretati insieme con la storia clinica e l’esito della visita neurologica.

Di seguito sono elencati gli esami più importanti per confermare la diagnosi di SM, anche se il neurologo può avvalersi di ulteriori test (per esempio sul sangue), necessari a escludere altre malattie.

•  Criteri diagnostici

•  Potenziali evocati

•  Puntura lombare

•  risonanza magnetica

•  Visita neurologica

 

Bibliografia
Nicola Canal, Angelo Ghezzi, Mauro Zaffaroni Sclerosi multipla. Attualità e prospettive, p.528, 2011, Elsevier
a cura di Jack S. Burks,Kenneth P. Johnson Multiple sclerosis: diagnosis, medical management, and rehabilitation, p. 598, 2000, Edizioni Demos

 

Ultimo aggiornamento 2 gennaio 2023