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Priorità strategiche dell’Agenda SM 2025

 

Ricerca

Approfondimenti Barometro della sclerosi multipla e patologie correlate 2023

 

Come cambiano obiettivi e metodi della ricerca

Tendenze nel sistema globale della Ricerca e Innovazione
Lo stato di “policrisi” o “permacrisi” - come è stata definita la condizione composta da tensioni geopolitiche, crisi energetica, inflazione, pandemia, crisi climatica e ambientale1 - induce ripensamenti sul concetto stesso di globalizzazione e di strategia di ricerca e innovazione. Come osservano gli esperti dell’OCSE nel Science, Technology and Innovation Outlook 20232, sembra profilarsi prima di tutto una torsione della ricerca e sviluppo verso obiettivi securitari. Nel presente stato di tensione geopolitica ci si attende, infatti, un aumento delle spese della ricerca nel settore Difesa, non solo in nuovi sistemi d’arma, ma la conferma degli investimenti e programmi già in corso in cybersecurity e nei filoni di ricerca rivolti alla mitigazione dei rischi di uso malevolo dell’intelligenza artificiale, biologia sintetica e neurotecnologie. L’interruzione delle catene globali di fornitura provocate prima dalla pandemia poi dalla guerra hanno spinto a garantire nuove soluzioni per la sicurezza alimentare ed energetica, ma anche a “riportare a casa” forniture essenziali di minerali critici e produzioni di base, come chip e semiconduttori, in nome di una riscoperta sovranità tecnologica (cui fa cenno anche l’Atto di indirizzo per l’anno 2023 del MUR sulle eventuali modifiche da apportare al Piano nazionale della ricerca 2021-27).

 

La scienza mantiene, tuttavia, una vocazione universalistica e riveste un ruolo cruciale nel rispondere alle minacce sistemiche e nel realizzare le due transizioni epocali - ecologico-energetica e digitale - cui è chiamata la nostra generazione a livello globale, a dispetto delle attuali divisioni e tensioni. Dell’importanza della ricerca siamo stati testimoni durante la pandemia, con la messa a punto nell’arco di un anno di vaccini cui si deve, secondo le ultime stime, la salvezza di 20 milioni di vite3, ma anche il sacrificio di un altro milione da imputare all’incapacità di una loro equa e tempestiva produzione e distribuzione nella periferia del pianeta. Lo sforzo dimostrato da consorzi di ricerca accademica e privata nel caso dei vaccini è stato reso possibile da un’altrettanto rapida performance nella caratterizzazione genomica del virus SARS-Cov-2 resa disponibile alla comunità scientifica nel gennaio 2020 dai ricercatori cinesi4. Decisamente più lenta e meno efficace la ricerca mondiale si è dimostrata in campo terapeutico e nei dispositivi di prevenzione (è il caso delle mascherine, la cui efficacia è stata dimostrata compiutamente solo nel settembre 20225). La scoperta della dimensione non strettamente biomedica, ma anche socio-ambientale della pandemia è stata tardiva, anche a causa della scarsa integrazione fra discipline STEM e scienze sociali e umane, così come di un uso subottimale delle banche dati a disposizione, e una frammentazione e mancanza di coordinamento strategico di studi e trial. Hanno funzionato bene le piattaforme scientifiche e tecnologiche già rodate in tempo di pace, mentre hanno mostrato deficit importanti gli strumenti di governance, prepardness e intelligence epidemiologica non altrettanto maturi, anche perché infinitamente più complessi.


Il senso di urgenza e di priorità della propria missione che ha interessato l’intera comunità scientifica ha costituito una prova globale verso l’adozione di un approccio di open science, per esempio con l’intensificazione della pratica delle pubblicazioni scientifiche in modalità pre-print, che se da un lato ha reso immediatamente disponibili nuove ipotesi di ricerca e set di dati, ha anche abbassato i criteri di qualità e controllo della ricerca. La straordinaria circolazione di informazioni nel pubblico che ha caratterizzato la pandemia ci ha fatto anche conoscere i fenomeni della polarizzazione, della disinformazione e dell’infodemia, che segnano il parallelo diffondersi di teorie del complotto e atteggiamenti antiscientifici in ampi strati della popolazione.


Probabilmente la scoperta più importante fatta in questo concitato triennio (2020-2023) è che la ricerca e l’innovazione possono cambiare il corso delle cose, ma hanno bisogno di una governance, di una strategia globale ed inclusiva, orientata agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, con adeguati investimenti a lungo termine che ne garantiscano un’effettiva realizzazione. Tutto questo è già in atto, ma con esiti ancora da verificare. I piani di ripresa e resilienza derivanti dal programma europeo Next Generation EU hanno messo a disposizione 750 miliardi di euro (di cui 220 miliardi all’Italia), di cui 44,5 miliardi destinati a ricerca e innovazione (circa 6 miliardi di euro per la ricerca fondamentale in Italia). Come auspicato nel 2022 dal Tavolo tecnico istituito presso il MUR, si tratterà di rendere stabile questo livello di finanziamento anche dopo la fine del PNRR6.

Con il programma Horizon Europe (2021-2027) appena iniziato, si mettono meglio a fuoco i cardini della strategia della ricerca europea già prefigurata nel precedente programma Horizon 2020, modulata per cluster e soprattutto per missioni, vale a dire sfide ben circoscritte con obiettivi definiti da raggiungere in un dato periodo di tempo. Un’altra caratteristica saliente dell’approccio europeo alla programmazione della ricerca è l’integrazione del valore dell’eccellenza con quello della responsabilità sociale che deve informare il continuum ricerca-innovazione (RRI), da cui discende prima di tutto l’apertura del mondo della ricerca alle istanze rappresentate dai diversi stakeholder, in un’ottica di confronto, comunicazione e co-programmazione. Esempio di questo atteggiamento è la recente consultazione pubblica voluta dalla Direzione generale alla ricerca e innovazione sulla programmazione 2014-2027 per definire con i principali stakeholder le nuove priorità di ricerca per il periodo 2025-20277. Si tratta, a detta della commissaria europea all’innovazione e ricerca Mariya Gabriel, della più grande consultazione mai svolta, con 2.258 risposte e 108 position paper a cura di università, centri di ricerca, associazioni del Terzo settore, industria, commercio, sindacati e aggregazioni spontanee di cittadini. La consultazione che vede primi gli italiani con 273 interventi, esprime un ranking delle sfide sociali da affrontare nei prossimi anni (cambiamenti climatici, forniture energetiche, perdita di biodiversità, sistemi sanitari in crisi e invecchiamento della popolazione, competizione globale per la leadership tecnologica, instabilità e grado di preparadness della società europea a crisi su larga scala, ingiustizia sociale, flussi migratori).


La consultazione europea conferma l’impostazione del programma di ricerca e innovazione per missioni, ma a patto che queste siano davvero inclusive recependo i contributi di tutti gli stakeholder, e meglio chiarite negli obiettivi e distinte da altre priorità della programmazione europea, come è il caso delle quattro Key Strategic Orientation (KSO):
• Ripristinare gli ecosistemi e la biodiversità in Europa e gestire in modo sostenibile le risorse naturali.
• Fare dell’Europa la prima economia circolare, climaticamente neutrale e sostenibile abilitata dal digitale.
• Creare una società europea più resiliente, inclusiva e democratica.

• Promuovere un’autonomia strategica aperta, guidando lo sviluppo di tecnologie digitali, abilitanti ed emergenti, di settori e catene del valore8.
Come osserva anche l’esercizio di Outlook dell’OCSE, l’organizzazione per missioni delle grandi sfide in corso, come il perseguimento della neutralità climatica (ma anche della lotta al cancro), risente probabilmente del limite di essere stata concepita all’interno della comunità tecnico-scientifica e non ancora pienamente compresa dalla società nel suo complesso e tradotta in chiare strategie di governance multi-stakeholder, e del conseguente impegno politico ed economico necessario a una sua realizzazione.


Per tornare alla consultazione europea sulla programmazione della ricerca e innovazione, appare cruciale anche l’impostazione transdisciplinare (sfida ben più impegnativa della semplice interdisciplinarietà) che sempre più dovrà caratterizzare la ricerca, con l’abbattimento delle barriere fra scienze STEM, umane e sociali, una circolazione più libera e diffusa del sapere attraverso la piena adesione ai dettami della open science e un reale coinvolgimento del pubblico con pratiche sempre più avanzate di cittadinanza scientifica.

Dei sei cluster in cui si compone Horizon (1. Salute. 2. Cultura, creatività e società inclusiva. 3. Sicurezza civile per la società. 4. Industria digitale e Spazio. 5. Clima, energia e mobilità. 6. Cibo, bioeconomia, risorse naturali, agricoltura e ambiente), il primo cluster (Salute) raccoglie dalla consultazione diverse priorità di ricerca, di cui è importante dare attenzione alle infrastrutture digitali di dati sanitari per un loro diffuso uso clinico in Europa; l’accento posto sui trattamenti personalizzati e la diffusione di una medicina e una sanità di precisione; un orientamento alla ricerca relativa al benessere dei cittadini, e ovviamente la centralità della preparadness pandemica con un approccio One Health.

 

Contributo di FISM al sistema europeo e italiano della ricerca
Promuovere un unico sistema tra ricerca e cura attraverso l’adozione dell’approccio e dei principi di Ricerca Innovazione Responsabile con particolare attenzione alla partecipazione attiva della persona con SM e con altre patologie correlate e dei loro caregiver nella ricerca (priorità 3.9)
Davanti a missioni trasformative, quali quelle di promuovere un unico ecosistema tra ricerca e cura, AISM attraverso la sua Fondazione riconosce la necessità di investire in una ricerca e innovazione che la Commissione Europea definisce responsabili9, cioè più adatte a raggiungere l’interesse della società e allo stesso tempo gli obiettivi strategici dell’agenda sulla salute.


Questa strategia richiede l’applicazione di nuovi modelli di gestione multi-stakeholder della ricerca orientati alla missione dove la società e i pazienti sono gli stakeholder chiave. Un’esigenza questa che deriva dal Terzo Settore e dai singoli centri pubblici e privati, ma che è sempre più sentita a livello ministeriale e anche internazionale, e che richiede attenzione e risorse.


In un quadro di crescente impegno e dinamismo sul fronte della ricerca sulla SM e sulle altre malattie correlate, si inserisce come elemento qualificante l’Agenda 2025, il cui impatto, presentato nel Barometro 2022, porta a complemento della strategia europea e nazionale il valore strategico dei principi della Ricerca e Innovazione Responsabile (RRI) promossa dalla stessa Commissione europea e degli approcci di metodo e di politiche promossi dal Programma Nazionale della Ricerca 2021-2027 (fig. 110), che vengono espressi soprattutto dalle competenze costitutive del Terzo Settore.

 


In questo scenario, l’Associazione attraverso la sua Fondazione riconosce la necessità di investire in una ricerca che non abbia come unico obiettivo quello del conseguimento di un impatto sulla dimensione dell’eccellenza, così come l’abbiamo valutata fino ad oggi, ma anche su quello economico, sociale e riportato dal paziente. Una guida fondamentale di questo cambiamento risiede proprio nella nostra capacità di coinvolgere tutti gli attori interessati nella ricerca e nella cura, e di misurare l’impatto che questa ha sugli aspetti che sono più importanti per i pazienti e la comunità nel suo insieme.

 

È per questo che negli ultimi anni abbiamo scelto di promuovere in qualità di partner strategico un impatto collettivo della ricerca sulla persona con SM.


Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) riconoscono esplicitamente l’interconnessione di salute, prosperità economica, prosperità sociale e ambientale. Questi nuovi obiettivi rappresentano un cambiamento fondamentale nell’approccio ai temi dello sviluppo umano, coinvolgendo tutti i settori della società come attori chiave; un compito che richiede un livello di cooperazione senza precedenti tra società civile, imprese, governo, ONG, fondazioni e altri soggetti. Tutti noi siamo parte di questo percorso collettivo verso lo sviluppo sostenibile. In linea anche con l’agenda ONU 2030 (fig. 2), è fondamentale rafforzare la capacità delle organizzazioni di promuovere modelli innovativi di partnership (Goal 17: Partnership per gli Obiettivi) e potenziare le imprese, le infrastrutture, e l’innovazione nella ricerca. Questo anche aumentando in modo sostanziale il numero dei lavoratori nei settori di ricerca e sviluppo, la loro formazione e opportunità di carriera, così come la spesa pubblica e privata nel settore (Goal 9: Imprese, Innovazione ed Infrastrutture).

 


Una delle azioni strategiche dell’Agenda SM 2025 è infatti il coinvolgimento di tutti gli attori necessari alla realizzazione dell’Agenda delle persone con SM e patologie correlate (priorità strategica 3.4). Finora, alla maggior parte delle iniziative di ricerca multi-stakeholder sono mancate una chiara regia e misurazioni di impatto multidimensionali per consentire un allineamento degli sforzi e una rendicontazione trasparente e responsabile dei risultati, con la conseguenza di scoraggiare a volte il vero impegno dei diversi attori coinvolti (priorità strategica 3.7).


Per applicare questa strategia l’Associazione Italiana SM e la sua Fondazione operano in linea con i principi di Ricerca e Innovazione Responsabile (RRI) promossi dalla Comunità Europea (priorità strategica 3.9). Per garantire i successi futuri e mantenere i diversi attori coinvolti nel tempo, abbiamo sviluppato un nuovo modello di governance partecipativa e anticipatoria11, 12 in grado di misurare e rendicontare l’impatto collettivo della ricerca e garantire così un ritorno d’investimento a ogni attore coinvolto in questa importante missione. Nello specifico, il modello elaborato attraverso il progetto europeo MULTI-ACT rappresenta uno strumento di gestione della ricerca che aiuta le organizzazioni di ricerca multi-stakeholder a migliorare il processo di programmazione di agende comuni, di piani di finanziamento, di procedure di valutazione e di politiche organizzative. Un’esigenza, questa, che trova risposte importanti nelle competenze strategiche del Terzo Settore. Come sottolineato anche nel Programma Nazionale per la Ricerca 2021-2027, non va ripensato solo come la ricerca viene condotta e condivisa, ma servono riforme che consentano l’invenzione e la realizzazione di modelli di gestione della ricerca e dell’innovazione che la Commissione Europea definisce responsabili. Il principio alla base del progetto MULTI-ACT è di fornire uno strumento di gestione per le iniziative di ricerca multi-stakeholder affinché ciascun portatore di interesse possa agire come un’organizzazione e pensare come un movimento13.


Un esempio di questo impegno è il coinvolgimento di AISM e della sua Fondazione nella consultazione pubblica per la definizione del Programma Nazionale per la Ricerca 2021-2027 (PNR) promossa dal Ministero dell’Università e della Ricerca e approvata dal CIPE il 20 dicembre 2020. L’iniziativa ha coinvolto per la prima volta non solo il mondo accademico e quello della ricerca pubblica e privata ma anche le autorità nazionali, regionali e locali, le imprese, le associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali, le fondazioni, le organizzazioni della società civile e senza finalità di lucro, la società civile e tutti i cittadini, invitandoli a formulare osservazioni e suggerimenti.


È importante sottolineare come FISM abbia contribuito in modo decisivo a inserire nel PNR temi qualificanti quali:
• attenzione a un modello di governance della ricerca orientata alla missione;
• un unico ecosistema di ricerca e cura nell’ambito delle malattie neurologiche e immunitarie;
• importanza delle tecnologie digitali per promuovere il coinvolgimento della società e della persona;
• centralità di modelli di finanziamento per garantire la ricerca fondamentale e la carriera dei ricercatori.


Indirizzare, promuovere e finanziare agende di ricerca multi-stakeholder e multidisciplinari nelle aree prioritarie della ricerca orientata alla missione, con una governance partecipativa (priorità 3.4) 

FISM ha sviluppato innovativi modelli nazionali ed europei di coordinamento di reti internazionali (collaborazioni internazionali e collaborazione industria-ricerca), con la missione di promuovere un unico ecosistema tra ricerca e cura contribuendo a sviluppare aree da migliorare del sistema ricerca italiano (fig. 3).

 

 

La maggior parte di queste reti e collaborazioni internazionali applicano i principi di Ricerca e Innovazione Responsabile attraverso il modello MULTI-ACT (fig.4). Tale strategia mira ad aumentare l’impatto della ricerca sanitaria sulle persone con malattie neurologiche ed è promossa dalla Commissione Europea, dal PNR e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ed è in linea con l’Agenda ONU 2030.

 

 

Allo scopo di rispondere alla missione e alle priorità scientifiche dell’Agenda 2025 la Fondazione continua a contribuire all’Agenda di Ricerca promossa dalla Commissione Europea all’interno del programma Horizon Europe e in linea con modelli diversificati di finanziamento per la ricerca14. FISM sta lavorando nell’accreditarsi come partner strategico per tutti gli attori che sono indispensabili al raggiungimento delle missioni trasformative incluse nella Carta dei Diritti delle persone con sclerosi multipla e patologie correlate.

 

A partire dal progetto europeo MULTI-ACT finanziato nel 2018 nell’ambito del programma “Science with and for Society – Horizon 2020 Programme Framework”, il ruolo chiave della Fondazione come “organizzazione di confine/boundary organization” fra Scienza e Società è ormai riconosciuto dalla Commissione Europea e da molteplici partner internazionali.


Nel solo corso del 2022, infatti, FISM è stata promotrice e/o invitata a partecipare a molte proposte progettuali del programma Horizon Europe e progetti Innovative Health Initiative su temi come:
• Clinical validation of an Artificial Intelligence based Decision Support System to personalise medical care of Multiple Sclerosis – [VAIDSS]. Si è impegnata come coordinatore della proposta “Enhancing the democratic value of civic engagement in health R&I decision-making” [Health2US].
• Predicting Risk and disease progression in Multiple Sclerosis with a Reliable Artificial Intelligence tool [PRIMSAI].
• FISM ha anche presentato, come capofila, una proposta al bando internazionale ICPerMed RECOGNITION 2022 Data Sharing in Personalised Medicine Clinical Research, vincendo un premio per la proposta BARCODING-MS.


Nel 2021, la Fondazione ha stipulato due Grant Agreement con la Commissione Europea per lo sviluppo di un dispositivo volto a colmare la diagnosi precoce e il divario terapeutico delle malattie neurologiche tramite interventi tecnologici intelligenti, connessi, proattivi e basati sull’evidenza (ALAMEDA) e di un modello comportamentale e di aderenza ai trattamenti per migliorare la qualità e l’impatto sulla salute in termini di rapporto costo/efficacia (BEAMER).


Nel corso del 2022 la Fondazione si è posta come partner strategico in ottica RRI per collaborare alla presentazione di tre proposte progettuali proponendosi non solo come partner esperto in malattie neurodegenerative, ma anche come leader di processi di “engagement multi-stakeholder” e di “empowerment” della dimensione riportata dal paziente. Le proposte sono attualmente in fase di valutazione.


Il 2021 è stato l’anno di chiusura formale del progetto MULTI-ACT, anno in cui tutte le componenti del modello sono state finalizzate e disseminate al pubblico. Nello specifico è stato realizzato il Manuale Integrato MULTI-ACT15, contenente le istruzioni per applicare il modello nella sua totalità, i criteri di governance partecipativa e anticipatoria, la strategia di coinvolgimento dei pazienti, il modello di valutazione di impatto multidimensionale, e il Digital Toolbox.


FISM si sta affermando come esempio virtuoso di governance partecipativa16, proponendo il modello di governance co-responsabile in diverse iniziative, (tab. 1), tra cui la Progressive Multiple Sclerosis Alliance17 la Multiple Sclerosis Care Unit18, l’iniziativa globale Patient Reported Outcomes for MS19, Epicluster20 (Cluster per l’Epilessia - European Brain Research. Area EBRA), il progetto Europeo H2020 ALAMEDA21.


FISM sta lavorando per massimizzare la disseminazione dei risultati anche attraverso le pubblicazioni scientifiche: nel 2021 sono state approvate una pubblicazione generale che spiega il modello nella sua totalità22, una pubblicazione sul modello di valutazione di impatto e co-accountability (master scorecard)23 e una pubblicazione dell’iniziativa Patient Reported Outcomes for MS (PROMS24) che cita l’applicazione del modello MULTI-ACT nella formazione di una governance multi-stakeholder e nell’istituzione di un “Engagement Coordination Team”25. Sono inoltre in lavorazione pubblicazioni dedicate a mostrare esempi concreti di applicazione di altre singole componenti del modello. Inoltre, sono in atto collaborazioni post-progetto per sviluppare maggiormente le funzionalità del Digital Toolbox, come ad esempio rendere la Master Score Card un “living tool” che si adatta alle necessità delle diverse iniziative (tab. 1) e implementare collegamenti con database di Patient-Reported-Outcomes esistenti. Nel futuro vi è l’intento di sviluppare servizi di consulenza per supportare iniziative e istituzioni a strutturare una governance partecipativa e implementare un sistema di valutazione di impatto multi-dimensionale in linea con il modello MULTI-ACT, per un ritorno di investimento non solo economico ma soprattutto sociale e riportato dal paziente.

 

FISM ha applicato l’approccio di partecipazione attiva delle persone con SM in diversi ambiti.


A livello Europeo due iniziative stanno applicando il modello MULTIACT di partecipazione attiva delle persone nella ricerca.
Il progetto ALAMEDA che mira alla previsione precoce del rischio di ricadute, prevenzione e intervento personalizzati basati su tecnologie di Intelligenza Artificiale e Big Data.

 

Il progetto Europeo ALAMEDA, fin dal suo principio, ha adottato un organo di governance proprio di MULTI-ACT. È stato stabilito l’”Engagement Coordination Team” di progetto, ovvero un organo decisionale composto da stakeholder di varia natura; persone con malattie neurodegenerative (Morbo di Parkinson, Sclerosi Multipla e Ictus, in breve PMSS), medici, terapisti, rappresentanti dell’industria. Questo gruppo si è confrontato sui temi centrali del progetto ALAMEDA per decidere quali strategie di coinvolgimento promuovere a livello locale nei diversi casi studio attivati nei diversi paesi.


Le tre persone PMSS hanno avuto anche il compito di selezionare altre persone affette da patologia e applicare di conseguenza quanto appreso nel progetto ALAMEDA, coinvolgendo, in Italia, altre persone con SM, nei cosiddetti Local Community Group. Questi gruppi, attivati a livello nazionale, hanno permesso di raccogliere la prospettiva e le reali necessità delle persone con sclerosi multipla e, contemporaneamente, hanno permesso il co-design del caso studio di ricerca.


La trasmissione bilaterale della conoscenza tra il livello Internazionale e nazionale sta facendo sì che i bisogni delle persone con PMSS siano tenuti in maggiore considerazione nell’ideazione di software e dispositivi.


Il coinvolgimento delle persone sarà fondamentale anche per determinare l’impatto del progetto e il suo potenziale a medio e lungo termine.


Non di secondaria importanza per noi sarà la priorità, di informare le persone che hanno collaborato all’ideazione dello studio in merito ai progressi e i risultati ottenuti grazie alla loro collaborazione. Il nostro obiettivo è che le persone siano motivate e fiduciose a collaborare con la ricerca, sentano la propria voce ascoltata e le loro idee accolte e che siano responsabili e testimoni di una ricerca sempre più condivisa.


Avvalorando gli ottimi riscontri ottenuti con ALAMEDA, abbiamo iniziato ad applicare il modello di partecipazione anche sul progetto BEAMER. In esso, il coinvolgimento delle persone con SM sarà innanzitutto utile alla validazione di questionari sull’aderenza ai trattamenti riabilitativi e farmacologici.


In ambito internazionale, nel 2022 si consolida la collaborazione di FISM nella partnership che ha portato alla ridefinizione delle linee strategiche dell’International Progressive MS Alliance, fino alla pubblicazione dell’Agenda della ricerca sulle forme progressive di SM. L’applicazione del modello MULTI-ACT ha permesso di esprimere attraverso l’Agenda le priorità indicate dalle persone affette dalle forme progressive attraverso la creazione di un gruppo di lavoro ad hoc. La collaborazione ad oggi continua, in particolare, nella fase di disseminazione e divulgazione dei risultati del lavoro fatto. Nel corso del 2022 si sono infatti poste le basi per la revisione delle raccomandazioni sul coinvolgimento delle persone con SM come co-autori di articoli scientifici e sulla pubblicazione di articoli che valorizzino il processo di coinvolgimento sino ad oggi adottato dalla Alliance.


L’indagine sulle Unità di cura per la SM (MS Care Unit) mira a mappare l’accesso alle cure specialistiche per la SM in tutto il mondo. Essa si basa su un sondaggio online lanciato dalla European Charcot Foundation in collaborazione con il progetto MULTI-ACT, nel contesto del Multidisciplinary MS Care Unit Project con lo scopo di stabilire un accesso più uniforme a cure specialistiche per le persone con SM in cliniche multidisciplinari.


Il sondaggio è distribuito tramite il Digital Toolbox MULTI-ACT amministrato dalla FISM. L’indagine MSCU è stata lanciata nel settembre 2022 ed è ancora in corso.


L’analisi, portata avanti da FISM, si basa sull’identificazione dell’Unità di cura per la SM multidisciplinare ottimale. Secondo diversi studi26 essa dovrebbe includere in primis le tre figure professionali di neurologo, infermiere e fisioterapista.


Inoltre, tra i requisiti minimi che definiscono un’unità di cura per la SM annoveriamo il mantenimento di un registro per la sclerosi multipla e la raccolta di risultati riportati dal paziente (PRO) insieme ai dati clinici standard. Ad oggi, dei 200 riscontri ottenuti, sono stati identificati in tutto il mondo circa 50 strutture la cui organizzazione corrisponde a quella ritenuta ottimale per una cura multidisciplinare della SM. Risulta chiaro che nel prossimo futuro, sarà opportuno ampliare la ricerca di AISM e della sua Fondazione al fine di comprendere nello specifico quali elementi (dati raccolti, trattamenti eseguiti, informazioni riportate dal paziente) siano determinanti nel migliorare le performance di cura.


In ambito nazionale, il 2022 ha visto l’applicazione del modello MULTI-ACT nel processo di coinvolgimento multi-stakeholder adottato nell’identificazione delle priorità scientifiche dell’Agenda SM 2025. Il percorso di identificazione e condivisione delle priorità scientifiche dell’Agenda ha visto il confronto e la collaborazione di persone con SM e ricercatori attraverso l’applicazione di un processo scientifico strutturato, che si è attuato attraverso la costruzione di gruppi di confronto della diade ricercatore-persone con SM e la condivisione delle priorità identificate con una comunità rappresentativa di persone con SM, ricercatori e caregiver. Ciò ha permesso di creare consenso rispetto ai risultati ottenuti dai gruppi di confronto. La volontà che sottende questo percorso è quella di arrivare alla costruzione di una governance della ricerca che porti alla creazione di un “Engagement Coordination Team” associativo che permetta di portare, in modo scientifico e strutturato, l’esperienza di malattia delle persone con SM all’interno del percorso di ricerca FISM.


A tal proposito, il 2022 ha visto la prosecuzione di due progetti di ricerca finanziati da FISM, MyMOOD e CalorieMS cui si è applicato il modello MULTI-ACT attraverso la creazione di Engagement Coordination Team composti da persone con SM coinvolti nelle diverse fasi di ricerca, con particolare riferimento all’esecuzione della ricerca e alla condivisione e diffusione dei risultati.


E ancora, il valore del percorso di coinvolgimento multi-stakeholder promosso da MULTI-ACT si è concretizzato nella partecipazione di FISM al progetto “Ricerca Corrente Reti-RCR 2021” Istituto Virtuale di Sclerosi Multipla e Disordini Neuroimmunologici (IVSM). Nello specifico, il Task 11 del progetto, di cui FISM è coordinatore, prevede la condivisione di una definizione del significato di Patient Advocacy allineata con la missione dell’Istituto Virtuale e le sue priorità strategiche destinata all’armonizzazione dei protocolli e delle procedure di studio fra le realtà operanti, per offrire ai pazienti lo stesso standard di diagnosi e cura su tutto il territorio nazionale. Nel corso del 2022 FISM ha promosso una riflessione sulla necessità di integrare il vissuto del paziente nel processo di ricerca, arrivando alla comune definizione fra i diversi responsabili delle attività di “Patient’s Advocacy” come “unico ecosistema fra ricerca e cura”. Sulla base di questa definizione condivisa, si è deciso di condurre un’analisi sulle attività specifiche di coinvolgimento dei pazienti già in essere nei vari IRCCS. È stato, quindi, condotto un sondaggio che ha portato alla luce la possibilità di estendere l’applicazione del modello proposto da FISM anche alle altre patologie di interesse per gli Istituti Virtuali verso la standardizzazione del processo di “Patient’s Advocacy”.


Promuovere la misurazione multidimensionale dell’impatto della ricerca orientata alla missione: eccellenza, economico sociale e riferito alla persona (priorità 3.7).
Il carattere distintivo nell’applicazione di una governance di ricerca responsabile, quale quella promossa dal modello MULTI-ACT, insieme alla valorizzazione del processo di ricerca attraverso aree critiche, ha reso AISM, e la sua Fondazione, un partner strategico per garantire l’impatto della ricerca sulla dimensione della missione, dell’efficacia e quindi dell’Agenda SM 2025.
Grazie alla valorizzazione del processo di ricerca attraverso aree critiche, AISM attraverso la sua Fondazione si posiziona al massimo livello di maturità come partner strategico (in linea con il livello III del “partnership maturity model” – tab. 2) per i diversi attori del sistema ricerca (fig. 1 executive summary).

 


Il ‘partnership maturity model’ per le Associazioni di pazienti riflette il modo in cui le persone, i processi e gli strumenti possono evolversi attraverso le quattro dimensioni di competenza, strategie di finanziamento, coinvolgimento degli stakeholder e risorse del paziente. La capacità di tenere insieme queste dimensioni è strumentale al rafforzamento della capacità di partnership tra diversi tipi di organizzazioni, in modo che possano instaurare una collaborazione multi-stakeholder.
Per rispondere alla priorità dell’Agenda 2025 FISM ha continuato ad applicare modelli diversificati di promozione e finanziamento della ricerca (fig. 5)27.

 


Questa mappa prevede diversi gradi di coinvolgimento della Fondazione nella selezione delle iniziative e dei progetti di ricerca da promuovere e finanziare (gestione del portfolio) e nella gestione, scientifica e amministrativa, degli stessi (gestione del progetto):
• Investire nell’innovazione, basata sulle idee del ricercatore (fund and forget: finanzia e dimentica, ad esempio il finanziamento del Bando annuale FISM).
• Sostenere un’area di ricerca specifica e monitorare i progressi della ricerca (select and oversee: seleziona e monitora; ad esempio, finanziare la ricerca sulle cellule staminali).
• Sostenere, insieme ad altri enti, le infrastrutture di ricerca e le risorse per la gestione delle stesse anche per garantire che i risultati della ricerca siano condivisi [open and integrate: aprire e integrare; ad esempio, l’impegno nello studio clinico con cellule staminali neurali (STEMS), nella condivisione dei dati (data sharing) come per il progetto Registro Italiano SM e il progetto INNI-Network Italiano di Neuroimaging].
• Essere attivamente coinvolti nello sviluppo e nella gestione sia del portafoglio con gli altri stakeholder (commit e integrate), come l’impegno nell’Alleanza sulle forme progressive (PMSA), il progetto per lo sviluppo di terapie rimielinizzanti (GPR17) e neuroriabilitative e l’iniziativa globale sullo sviluppo di un’agenda per i Patient Reported Outcomes per la SM (PROMS).

 

Insieme all’utilizzo di modelli diversificati di finanziamento, FISM opera in linea con Il modello di Impatto Collettivo della Ricerca proposto dal modello MULTIACT che misura la qualità della ricerca finanziata (eccellenza), la sua dimensione economica e finanziaria (efficienza) e quella legata a tutti gli attori del sistema (sociale) alla luce delle priorità della ricerca stabilite dalla comunità SM (dimensione di efficacia/missione). Le quattro dimensioni del modello (eccellenza, efficienza, sociale, di missione; fig. 6) sono completate da una quinta dimensione trasversale: la dimensione auto-riportata dalla persona con SM (Patient Reported Dimension).

 

 

Note al capitolo
1 Homer-Dixon, T. et al. (2022), “A call for an international research program on the risk of a global polycrisis”, https://cascadeinstitute.org/technical-paper/a-call-for-an-international-research- program-on-the-risk-of-a-global-polycrisis/
2 OECD (2023), OECD Science, Technology and Innovation Outlook 2023: Enabling Transitions in Times of Disruption, OECD Publishing, Paris, https://doi.org/10.1787/0b55736e-en
3 Watson, O. et al. (2022), “Global impact of the first year of Covid-19 vaccination: a mathematical modelling study”, The Lancet Infectious Diseases, Vol. 22/9, pp. 1293-1302, https://doi.org/10.1016/s1473-3099(22)00320-6
4 Wu, F. et al. (2020), “A new coronavirus associated with human respiratory disease in China”, Nature, Vol. 579/7798, pp. 265-269, https://doi.org/10.1038/s41586-020-2008-3
5 Abaluck, J. et al. (2022), “Impact of community masking on COVID-19: A cluster-randomized trial in Bangladesh”, Science, Vol. 375/6577, https://doi.org/10.1126/science.abi9069
6 MUR. Strategia italiana per la ricerca fondamentale: ecco la proposta oltre il PNRR. https://www.mur.gov.it/it/news/martedi-19072022/strategia-italiana-la-ricerca-fondamentale-ecco-la-proposta-oltre-il-pnrr
7 European Commission. Synopsis Report - Looking into the R&I future priorities 2025-2027. EU April 2023.
8 tr. eng. Restoring Europe’s ecosystems and biodiversity, and sustainable managed natural resources. Making Europe the first digitally enabled circular, climate neutral and sustainable economy. Creating a more resilient, inclusive and democratic European society. Promoting an open strategic autonomy by leading the development of key digital, enabling and emerging technologies, sectors and value chains.
9 https://op.europa.eu/en/publication-detail/-/publication/582ef256-cbcc-11ea-adf7-01aa75ed71a1
10 https://www.mur.gov.it/sites/default/files/2021-01/Slides_Pnr2021-27.pdf
11 Zaratin, P., Bertorello, D., Guglielmino, R. et al. The MULTI-ACT model: the path forward for participatory and anticipatory governance in health research and care. Health Res Policy Sys 20, 22 (2022). https://doi.org/10.1186/s12961-022-00825-2
12 Kork, AA., Antonini, C., García-Torea, N. et al. Collective health research assessment: developing a tool to measure the impact of multi-stakeholder research initiatives. Health Res Policy Sys 20, 49 (2022). https://doi.org/10.1186/s12961-022-00856-9
13 Cabaj M, Weaver L. Collective Impact 3.0 | An Evolving Framework for Community Change.
14 Zaratin et al. Trends in Pharmacological Science ,2014
15 https://www.multiact.eu/wp-content/uploads/2021/10/D6.1.pdf
16 https://www.multiact.eu/partnerships/
17 https://www.progressivemsalliance.org/
18 https://www.charcot-ms.org/initiatives/ms-care-unit
19 https://proms-initiative.org/
20 https://www.ebra.eu/epi-cluster-2/
21 https://www.aism.it/aism_con_la_sua_fondazione_partner_del_progetto_europeo_alameda
22 Zaratin P, Bertorello D, Guglielmino R, Devigili D, Brichetto G, Tageo V, Dati G, Kramer S, Battaglia MA, Di Luca M. The MULTI-ACT model: the path forward for participatory and anticipatory governance in health research and care. Health Res Policy Syst. 2022 Feb 17;20(1):22. doi: 10.1186/s12961-022-00825-2.
23 Kork AA, Antonini C, García-Torea N, Luque-Vílchez M, Costa E, Senn J, Larrinaga C, Bertorello D, Brichetto G, Zaratin P, Andreaus M. Collective health research assessment: developing a tool to measure the impact of multi-stakeholder research initiatives. Health Res Policy Syst. 2022 May 2;20(1):49. doi: 10.1186/s12961-022-00856-9.
24 Zaratin P, Vermersch P, Amato MP, Brichetto G, Coetzee T, Cutter G, Edan G, Giovannoni G, Gray E, Hartung HP, Hobart J, Helme A, Hyde R, Khan U, Leocani L, Mantovani LG, McBurney R, Montalban X, Penner IK, Uitdehaag BMJ, Valentine P, Weiland H, Bertorello D, Battaglia MA, Baneke P, Comi G; PROMS Initiative Working Groups. The agenda of the global patient reported outcomes for multiple sclerosis (PROMS) initiative: Progresses and open questions. Mult Scler Relat Disord. 2022 Mar 23;61:103757. doi: 10.1016/j.msard.2022.103757. Epub ahead of print.
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26 Soelberg Sorensen P, Giovannoni G, Montalban X, Thalheim C, Zaratin P, Comi G. The Multiple Sclerosis Care Unit. Mult Scler. 2019 Apr;25(5):627-636. doi: 10.1177/1352458518807082. Epub 2018 Oct 23. PMID: 30351211; PMCID: PMC6439947.
27 Zaratin et al, Trends in Pharmacologica Science,2014