Contrassegno e mobilità
Il Codice della strada (Decreto Legislativo n. 285 del 1992) prevede all’Articolo 188 che gli enti proprietari delle strade (es. Comuni e Province) riservino posti e strutture per agevolare la mobilità delle persone invalide e li indichino con apposita segnaletica (es. parcheggi riservati agli invalidi). Per poter usufruire di tali servizi, la persona con disabilità dev’essere munita di un apposito permesso, denominato contrassegno.
Il contrassegno è rilasciato su domanda dell’interessato al proprio Comune di residenza, che lo rilascia se la persona presenta una “capacità di camminare sensibilmente ridotta”.
È necessario quindi prima prenotare una visita presso la medicina legale della ASL di residenza, la quale deve verificare e certificare, previa visita, che la persona soddisfi il requisito richiesto. Attualmente la Legge 35 del 4/4/12 che converte il Decreto n°5 del 9/2/12 prevede che la Commissione medica di accertamento (dell’invalidità o di handicap) indichi già nei nuovi verbali anche la sussistenza della condizione per il rilascio del contrassegno, in modo da evitare ulteriori visite di accertamento del requisito di cui sopra.
Con il certificato o il nuovo verbale d’invalidità o handicap la persona può presentare domanda di contrassegno al Sindaco del proprio Comune per tramite dell’ufficio competente, in genere la polizia municipale. L'autorizzazione ha validità 5 anni e il rinnovo avviene con la presentazione del certificato del medico curante che confermi il persistere delle condizioni sanitarie che hanno dato luogo al rilascio.
Cosa permette di fare il contrassegno?
Il contrassegno consente di:
• parcheggiare negli appositi stalli riservati alle persone disabili e identificati da apposita segnaletica;
• circolare nelle zone a traffico limitato e nelle corsie riservate ad es. ai pullman, taxi, ecc;
• sostare nei parcheggi a tempo, senza limiti di orario;
• richiedere un parcheggio personalizzato vicino casa o al posto di lavoro;
Non consente invece di derogare ad esempio ai divieti di fermata e di sosta e ai passi carrabili.
Contrassegno e ZTL
Il contrassegno consente di circolare nelle zone a traffico limitato purché esse siano già aperte ad almeno un’altra categoria di veicoli destinati al trasporto di pubblica utilità (es. taxi). Questo significa che, se per ragioni di pubblico interesse o di sicurezza il Comune emette un’ordinanza in cui limita ulteriormente l’accesso delle ZTL per motivi di ordine pubblico, il transito è vietato anche alle persone munite di contrassegno. È possibile, tuttavia, che il Comune preveda ulteriori eccezioni e consenta invece, in casi particolari, la circolazione alle persone con contrassegno: ad esempio, in caso di limitazioni al traffico per motivi di inquinamento, il Comune può decidere che le persone con disabilità possano circolare ugualmente.
Queste disposizioni creano spesso notevole difficoltà in relazione alle limitazioni e ordinanze dei singoli Comuni, per cui è opportuno informarsi prima di spostarsi con il proprio contrassegno in un Comune diverso da quello di residenza.
Dal 2021 è stata avviata la creazione di una banca dati unica nazionale (https://www.aism.it/piattaforma_cude_contrassegno_decreto_semplificazioni) dei contrassegni per consentire di spostarsi più facilmente in tutta Italia, ovvero di veder riconosciuto il proprio pass in maniera più rapida, onde evitare disagi nella libertà di circolazione.
Contrassegno e parcheggi blu
In linea generale la normativa prevede che ci sia almeno un parcheggio riservato alle persone con disabilità e munite di contrassegno ogni 50 posti o frazioni di 50. Questi posti riservati non hanno limiti di tempo anche nei parcheggi a sosta limitata con disco orario; inoltre, a partire da gennaio 2022 è stata finalmente sancita la gratuità dei parcheggi (https://www.aism.it/nuovo-codice-della-strada-legge-la-gratuita-dei-parcheggi-blu-le-persone-disabili) a pagamento per le persone con disabilità in possesso del contrassegno. Si trattava di una questione assai controversa, che finalmente ha trovato risoluzione: nel 2006 una nota del Ministero dei trasporti chiariva che le persone disabili non dovevano pagare i parcheggi a strisce blu. La nota è stata poi resa inefficace dal TAR, nello stesso anno. Nel 2010 la Corte di Cassazione ha emesso una sentenza di parere negativo che prevede il pagamento della sosta anche dalle persone con contrassegno. Il Decreto 151/2012 stabiliva poi che fosse il Comune a decidere quali parcheggi fossero gratuiti. Infine il così detto “Decreto Infrastrutture” del 2021 ha introdotto la gratuità in tutta Italia.
È stato recentemente poi confermato dal Decreto 151/2012 che:
“Il comune può inoltre stabilire, anche nell'ambito delle aree destinate a parcheggio a pagamento gestite in concessione, un numero di posti destinati alla sosta gratuita degli invalidi muniti di contrassegno superiore al limite minimo previsto dall'articolo 11, comma 5, del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1996, n. 503, e prevedere, altresì, la gratuità della sosta per gli invalidi nei parcheggi a pagamento qualora risultino già occupati o indisponibili gli stalli a loro riservati".
In pratica parrebbe restare al Comune l’ultima parola nella gestione dei parcheggi a pagamento ed al giudice quella su eventuali multe per la sosta nelle strisce blu non pagata.
Contrassegno e parcheggio personalizzato
La persona disabile, nei “casi in cui ricorrono particolari condizioni di invalidità” ed in possesso di contrassegno, può presentare domanda di parcheggio ad personam (personalizzato), ovvero dedicato solo a lei e collegato al suo numero di contrassegno.
Il codice della strada prevede che tale parcheggio vada richiesto al Sindaco del Comune (tramite gli uffici competenti, es. polizia municipale), che può rilasciarlo in zone ad elevata densità di traffico e di norma se la persona è abilitata alla guida e dispone di un autoveicolo (è intestato ad essa).
I comuni hanno poi regolamentato anche in maniera più ampia, sotto certi aspetti, estendendo la possibilità di parcheggio personalizzato anche a persone prive di patente e in particolari condizioni.
Ultimo aggiornamento gennaio 2023
Per saperne di più:
Come usare il contrassegno nell’Unione Europea (sito Unione Europea)