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L'evoluzione delle cure digitali e dell'assistenza sanitaria territoriale

 

Presa in carico sanitaria e sociale - Gestione multidisciplinare

L'integrazione delle cure e i PDTA

Approfondimenti Barometro della sclerosi multipla e patologie correlate 2023

 

Le sfide che il Servizio Sanitario Nazionale deve fronteggiare sono molte e complesse. In un contesto caratterizzato dalla tendenza all’invecchiamento della popolazione e, conseguentemente, all’aumento dell’incidenza delle patologie croniche, con tutto ciò che esse comportano in termini di salute pubblica, si è innestata l’emergenza pandemica, che ha messo a dura prova la tenuta degli ospedali e degli interi Sistemi Sanitari Regionali.

 

La pandemia ha imposto un ripensamento profondo delle strategie di questa trasformazione e soprattutto delle sue tempistiche, imprimendo peraltro una forte accelerazione ad alcuni processi già avviati ma che stentavano a partire, a cominciare dalla telemedicina e dalla digitalizzazione delle cure.

 

È in questa direzione che vanno anche gli interventi previsti dal PNRR. La Missione 6, sezione dedicata alla salute, si articola in 2 componenti principali: Reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale da un lato, e Innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale dall’altro. Vengono “stimolati” nuovi modelli organizzativi capaci di rafforzare e garantire l’equità, l’accesso, l’appropriatezza, l’efficienza e l’efficacia attraverso l’utilizzo di soluzioni tecnologiche che siano in grado di coniugare i bisogni di salute e le necessità del paziente (vedi anche la scheda L’evoluzione delle politiche sociali per la disabilità).

 

In attuazione del PNRR è stato pubblicato nel 2022 il DM 77 dedicato a Modelli e standard per lo sviluppo dell’Assistenza Territoriale nel Servizio Sanitario Nazionale, che introduce in particolare 3 modelli innovativi di organizzazione delle cure territoriali che potranno svolgere un ruolo importante nella presa in carico delle persone con SM e NMO: gli Ospedali di comunità (OdC), le Case di Comunità (CdC) e le Centrali Operative Territoriali (CoT).

• Gli OdC sono strutture con una dotazione tra i 20 ai 40 posti letto, concepite per contribuire a una maggiore appropriatezza e ridurre gli accessi impropri ai servizi sanitari, volte a persone che necessitano interventi di media o bassa intensità (prevalentemente una gestione infermieristica).

• Le CdC sono parte integrante della comunità di riferimento e rappresentano il punto prossimale di accesso al Servizio Sanitario Nazionale e la sede di erogazione dei servizi territoriali. Secondo un assetto che verrà organizzato tra Hub (strutture di riferimento per bacini tra i 40/50 mila abitanti) e Spoke (strutture coordinate dalle Hub che verranno ad articolarsi in modo capillare nei territori per favorire prossimità), le Case di Comunità promuovono un modello di presa in carico multidisciplinare attraverso la presenza simultanea di MMG (e Pediatri di Libera Scelta - PLS), medici specialisti, infermieri di famiglia o comunità (IFoC), assistenti sociali e altri professionisti coinvolti nel processo di cura. Inoltre, grazie anche alla presenza dei già citati servizi sociali e il previsto coinvolgimento degli Enti del Terzo Settore, rafforzeranno l’integrazione tra la componente sociale e quella sanitaria, rappresentando un presidio dei servizi sociali territoriali e di quelli sociosanitari a livello distrettuale.

• Le Centrali Operative Territoriali, invece, si inseriscono all’interno dell’investimento già nominato della “casa come primo luogo di cura”. Rappresentano un modello organizzativo a supporto della salute, mirate a garantire continuità, accessibilità e integrazione dell’assistenza. Il tutto è reso possibile da un sistema di coordinamento non soltanto dei professionisti nella presa in carico del paziente, ma anche dei luoghi organizzativi coinvolti (Relazione sullo Stato Sanitario del Paese 2017-2021). Questi elementi di innovazione apportati dal PNRR dovranno essere incorporati negli strumenti di programmazione nazionale e territoriale e quindi anche i futuri aggiornamenti dei PDTA della SM dovranno definire in che modo gli strumenti di telemedicina e le nuove articolazioni dell’assistenza territoriale introdotte dal DM77 contribuiranno alla presa in carico delle persone con SM1.

 

La pandemia ha anche accelerato la digitalizzazione di molti aspetti delle cure, e in alcuni casi la loro erogazione a distanza. Sia per la loro portata, che soprattutto per il fatto di essere state implementate inrisposta all’emergenza, la messa a regime di molte di queste innovazioni deve però fare i conti con un sistema in molti casi non ancora preparato a integrarle nei propri processi organizzativi, soprattutto in termini di dotazioni strutturali di ciascun territorio e di complicazioni amministrative legate alle normative per la privacy.

 

Nell’indagine condotta da AISM sui Centri SM nel 2022 solo il 35,7% dei Centri rispondenti ha indicato di non incontrare difficoltà nella gestione digitale dei dati clinici delle persone con SM seguite, mentre la quota più alta, pari al 48,2%, ha fatto riferimento anzitutto a problemi di tipo strutturale, quali reti e computer lenti o inefficienti (fig. 1). Il 36,3% ha indicato di incontrare difficoltà legate ai problemi di compatibilità tra diversi sistemi informatici per la gestione dei dati e il 32,1% ha fatto riferimento alle complicazioni amministrative legate alle normative per la privacy. A questi si aggiunge il circa 20% che ha menzionato l’insufficiente formazione degli operatori o la scarsa qualità dei dati.

 

 

Le diffuse difficoltà dei Centri a gestire i dati clinici rappresenta non soltanto un indicatore di quanto lavoro ci sia da fare per costruire un sistema di cure digitali efficiente, ma spiega almeno in parte le difficoltà incontrate dalla rete di presa in carico a strutturarsi in modo sistematico. La condivisione dei dati clinici rappresenta infatti uno strumento essenziale per gestire i percorsi clinici in modo realmente trasversale tra i setting e le organizzazioni che erogano i servizi, e dunque per la piena implementazione del modello di presa in carico definito dai PDTA. Il quadro che emerge evidenzia come la condivisione dei dati sia di fatto possibile per la maggioranza dei Centri (e comunque non per tutti) solo con gli altri reparti e ambulatori della medesima azienda: il 65,5% dei Centri ha indicato un livello di accessibilità medio o alto, e dunque sistematico, a questi dati. E il 53,3% ha indicato che gli altri soggetti dell’azienda possono accedere ai dati del Centro (fig. 2).

 

 

L’integrazione informativa con gli altri soggetti della rete di presa in carico rimane invece largamente deficitaria, meno del 20% riferisce di un livello medio o alto di scambio dei dati con altri Centri SM, e quote ancora più basse fanno riferimento ai medici di medicina generale, ai Centri di riabilitazione e, via via, a tutti gli altri snodi sanitari, territoriali, sociosanitari e infine sociali della rete.

 

La realizzazione di un’effettiva continuità nella presa in carico attraverso le diverse organizzazioni e i vari setting, incluso quello domiciliare, non può prescindere da efficaci meccanismi di condivisione e trasmissione dei dati tra i diversi soggetti coinvolti nelle cure. Il quadro delineato dai dati ad oggi disponibili mostra che la strada da fare è ancora molta per realizzare un ecosistema digitale nel quale digitalizzazione e condivisione sicura ed efficace dei dati clinici siano parte integrante della presa in carico.

 

Si tratta di trasformazioni che evidentemente investono non solo le cure per la SM, ma tutto il sistema sanitario e in particolare la sua evoluzione rispetto alla capacità di assicurare efficienza nelle risposte ai bisogni di una popolazione sempre più colpita dalle patologie croniche, già delineata nel Piano Nazionale della Cronicità del 2016 (PNC). Il progetto “PON Governance e capacità istituzionale 2014-2020 - Sostenere la sfida alla cronicità con il supporto dell’ICT”, realizzato dall’osservatorio Cronicità Agenas con il coordinamento tecnico-scientifico di Agenas, nasce proprio in attuazione del PNC e ha pubblicato nel giugno 2022 il manuale operativo Logiche e strumenti gestionali e digitali per la presa in carico della cronicità. Il manuale è uno strumento pensato per supportare la pianificazione strategica della gestione integrata della cronicità massimizzando il beneficio che può offrire la digitalizzazione.

 

Nell’ambito della SM più in particolare, un progetto che ha iniziato a mettere a fuoco le opportunità e le tappe da realizzare, con particolare riferimento alla telemedicina (vedi anche la scheda Prospettive e rischi della telemedicina) è il progetto ECOSM, che ha visto il coinvolgimento di diversi Centri SM siciliani, il Dipartimento di Economia e Impresa dell’Università di Catania e AISM, e che rappresenta un passo importante nella definizione della fattibilità di questa trasformazione.

 

Gli aspetti legati alle cure digitali e più in generale all’evoluzione dei modelli di presa in carico della SM, unitamente a un approfondimento e messa a fuoco degli effetti del DM 77 sulla rete di gestione della malattia, sono inoltre una componente essenziale del progetto pluriennale “Il PDTA come strumento per l’umanizzazione e la personalizzazione dei percorsi di cura e assistenziali presso la Rete della SM”, attraverso il quale AISM mira a diffondere e formalizzare nei PDTA territoriali le buone ppresa in carico delle persone con SM.

 

Nota al capitolo

1 Il dettaglio del numero e distribuzione degli ospedali di comunità, case di comunità, centrali di coordinamento territoriale, è consultabile sul sito www.openpolis.it

 

Bibliografia

• AGENAS. (2022) PON GOV Cronicità. Manuale operativo e buone pratiche per ispirare e supportare l’implementazione del PNRR. Logiche e strumenti gestionali e digitali per la presa in carico della Cronicità.

Progetto EcoSM Analisi di fattibilità per il monitoraggio in telemedicina dei pazienti affetti da sclerosi multipla. Progetto EcoSM: manuale di fattibilità - PPHC.it (trendsanita.it)

• AISM Il PDTA come strumento di umanizzazione e personalizzazione dei percorsi di cura e assistenziali presso la Rete della SM Report finale del terzo anno di progetto – Dicembre 2022