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Servizi sociali alla persona

 

Per Servizi sociali si intendono "tutte le attività relative alla predisposizione ed erogazione di servizi, gratuiti ed a pagamento, o di prestazioni economiche destinate a rimuovere e superare le situazioni di bisogno e di difficoltà che la persona umana incontra nel corso della sua vita, escluse soltanto quelle assicurate dal sistema previdenziale e da quello sanitario, nonché quelle assicurate in sede di amministrazione della giustizia.” (Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112, art. 128).

 

La Legge 328/2000 (Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali), definisce i referenti e i compiti dei servizi sociali, compresi quelli per persone con disabilità. In particolare, i Comuni sono titolari delle funzioni di programmazione, progettazione e realizzazione del sistema locale dei servizi sociali.
Tale sistema ha l’obiettivo di favorire l’autonomia personale e l’integrazione scolastica, sociale e lavorativa della persona con disabilità, attraverso il sostegno diretto alle persone con disabilità e alle loro famiglie.

 

I servizi sono finanziati con uno specifico Fondo nazionale delle politiche sociali che viene poi ripartito alle Regioni, e dalle stesse ai Comuni. Il fondo è stabilito triennalmente e annualmente all’interno dei provvedimenti finanziari e di bilancio dello Stato.

A livello organizzativo ogni regione e Comune poi organizza le funzioni e i servizi sociali come ritiene, seguendo però i principi generali dettati dalla 328/00 e in base ai finanziamenti che ha a disposizione ed in linea con un Piano Nazionale dei servizi sociali.  

In particolare nel 2019 è stato finalmente emanato il Piano Nazionale Sociale 2018 -2020, atteso da 15 anni, dal primo e unico Piano pubblicato nel 2001 (Piano 2001-2003); è seguito il nuovo Piano 2021-2023 (https://www.lavoro.gov.it/priorita/Documents/Piano-Nazionale-degli-Interventi-e-dei-Servizi-Sociali-2021-2023.pdf ): si tratta di uno strumento generale che definisce indicazioni uniformi per l’utilizzo delle risorse del Fondo nazionale delle politiche sociali su tutto il territorio nazionale, anche se lascia ancora molta discrezionalità alle Regioni ed ai Comuni sull’uso della loro quota di Fondo. 

In assenza della definizione di Livelli Essenziali delle Prestazioni sociali (Leps), cioè di un elenco nazionale di servizi alla persona, garantiti in tutte le Regioni, queste indicazioni sono dunque un importante tassello per riuscire a uniformare i Servizi sociali su tutto il territorio italiano e a garantirne una programmazione triennale per un miglior impiego delle risorse. 

Ad oggi infatti non c’è ancora un elenco di servizi sociali garantiti dal sistema pubblico, uguali per tutti, come avviene invece in Sanità (LEA, https://www.aism.it/2017_01_diritti_lea), ma essi possono variare per contenuto, organizzazione e procedure da Comune a Comune. 

L’ultimo Piano indica dunque in maniera chiara un primo elenco di sevizi uniformi, come “primo gruppo di LEPS”: Servizio sociale professionale, Pronto intervento sociale,  Punti unici di accesso, Valutazione multidimensionale e progetto individualizzato, Dimissioni protette, Prevenzione allontanamento familiare, Presa in carico sociale, Sostegno alimentare, Housing first, Servizi per la residenza fittizia Servizi per la non autosufficienza.  

In linea generale la figura centrale del sistema dei servizi sociali resta l’assistente sociale, ovvero la figura professionale alla quale le persone con SM che ne abbiano necessità possono rivolgersi, per verificare i servizi sociali esistenti nella loro zona di residenza e le modalità, procedure e criteri per ottenerli ed eventualmente attivarli. 

 

I servizi previsti potenzialmente previsti e interessanti le persone con SM sono:

  • servizi di informazione e consulenza (servizio sociale professionale e segretariato sociale);
  • presa in carico individuale ed elaborazione del piano di assistenza individualizzato;
  • servizi di aiuto e sostegno alla persona (ad es. assistenza domiciliare, trasporti);
  • servizi atti a facilitare la vita sociale e relazionale (borse lavoro, soggiorni organizzati, inserimento in centri diurni);
  • progetti di vita indipendente (contributi a finanziamento di un progetto individuale per una vita autodeterminata e autonoma);
  • servizi di sostegno al reddito per nuclei a basso reddito (aiuto economico, buoni servizio);
  • servizi integrativi o sostitutivi del nucleo famigliare (ricoveri di sollievo, ecc.);
  • servizi per la non autosufficienza (sostegni economici o servizi per le persone con disabilità maggiori). 

Possono beneficiare dei servizi sociali tutti i cittadini italiani e anche gli stranieri, residenti nel territorio del Comune di riferimento.

In genere l’accesso ai diversi servizi sociali è regolato in base a specifici requisiti legati a condizioni di fragilità sociale (es. se la persona è a rischio di esclusione, emarginazione, povertà, ecc.) e al reddito ISEE della persona. In base all’ISEE il servizio può poi essere gratuito o può essere richiesta alla persona una compartecipazione ai costi del servizio erogato.

 

In particolare poi la legge 328/00 (art. 14):  prevede che per le persone con disabilità sia adottato, per ogni intervento che li riguardi, il piano personalizzato: si intende un progetto vero e proprio che partendo dalla situazione della persona e dai suoi bisogni e necessità, consenta di programmare gli interventi necessari per la sua inclusione, assistenza, cura e anche vita indipendente.

 

È importante che il sistema dei servizi sociali si completi e integri con quello della sanità e dei servizi previdenziali, al fine di garantire un percorso unitario ed efficace per il superamento dei disagi della persona: ad esempio è importante che la persona e la sua famiglia non siano "rimpallati" da un servizio ad un altro; o per esempio che la sanità e i servizi sociali comunali che eroghino allo stesso nucleo familiare un’assistenza a casa, si coordino fra loro, onde evitare frammentaria, inefficacia, sovrapposizioni e sprechi inutili o perfino interventi contrastanti fra loro a discapito della persona.

 

In particolare si segnala che il 10 Gennaio del 2019 è stato pubblicato il Decreto di riparto del Fondo Nazionale delle Politiche sociali e in allegato al Decreto è stato emanato il primo Piano Nazionale Sociale 2018-2020: si tratta di uno strumento generale che definisce alcune indicazioni per l’utilizzo delle risorse del Fondo nazionale delle politiche sociali, anche se lascia ancora molta discrezionalità alle Regioni ed ai Comuni sull’uso della loro quota di Fondo.

 

In assenza della definizione di Livelli Essenziali di Assistenza (Liveas), cioè di un elenco nazionale di servizi alla persona, garantiti in tutte le Regioni, e in attesa dell’emanazione di un Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali (il primo e unico è stato del 2001-2003), queste indicazioni potrebbero comunque rappresentare un primo passo di transizione per arrivare poi algi obbiettivi succitati.

 

Ultimo aggiornamento gennaio 2023