Nella Sessione dedicata alla CCSVI sono stati presentati anche i primi dati dello studio finanziato dall’AISM e dalla sua Fondazione per verificare la prevalenza di CCSVI nella SM
Amsterdam 21 ottobre. Al Congresso dei comitati europeo (ECTRIMS) e statunitense(ACTRIMS) per il trattamento e la ricerca sulla sclerosi multipla in corso ad Amsterdam, sono stati diffusi, i primi dati dello studio CoSMo, lo studio epidemiologico e multicentrico promosso e finanziato da AISM e dalla sua Fondazione con un milione e 400 mila euro, con l’obiettivo di verificare la prevalenza della CCSVI nella Sclerosi Multipla (in fondo a questa pagia è scaricabile il Poster presentato all'ECTRIMS).
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Lo studio in questione è ancora in corso, con l’impegno di esaminare in cieco – secondo un rigido protocollo - complessivamente 2.000 persone tra malati di sclerosi multipla (1200), pazienti con patologie neurologiche (400) e persone sane (400), coinvolgendo 43 centri clinici del territorio nazionale italiano.
Da un primo risultato, dopo 10 mesi appena, sono attivi 38 centri su 43, e 700 persone, di 2000 previste, sono state arruolate ed esaminate con ecodoppler.
A oggi, sulla base di dati preliminari, la presenza di CCSVI è stata osservata globalmente in meno del 10% dei soggetti esaminati (persone con sclerosi multipla, altre malattie neurologiche e controlli sani). "L'analisi ad interim è servita solo per arrivare alla conclusione che si deve andare avanti. Vogliamo mantenere il nostro impegno di dare risposte certe alle persone con sclerosi multipla. Risposte definitive che dovrebbero arrivare prima dell’estate" – dichiara Gianluigi Mancardi, Presidente del Comitato Scientifico AISM e uno dei principal investigator dello studio CoSMo.
L’Associazione Italiana Sclerosi Multipla prosegue lo studio che verrà completato con il raggiungimento dei 2000 soggetti da esaminare come richiesto dal protocollo.
Questo studio si è reso necessario nel momento in cui i primi studi del Prof. Zamboni (Università di Ferrara) e del gruppo del Prof. Zivadinov (università di Buffalo) hanno suggerito una associazione tra insufficienza venosa cerebrovascolare cronica (CCSVI) e sclerosi multipla. Sulla base di tale ipotesi la FISM ha voluto produrre la migliore risposta possibile per tutte le persone con sclerosi multipla, e lo ha fatto finanziando uno studio epidemiologico e multicentrico, basato su un campione di pazienti molto ampio e rigoroso.
Il campione è infatti costituito da un totale di 2000 persone delle quali 1200 con Sclerosi multipla, 400 persone sane e 400 con altre malattie neurologiche. La fascia di età, di entrambi i sessi, è tra i 18 e i 55 anni.
Le prime fasi dello studio sono state dedicate alla formazione dei neurosonologi selezionati per effettuare l’esame diagnostico, come da protocollo. I neurosonologi formati hanno ottenuto la certificazione per eseguire gli esami dello studio.
La seconda fase è stata dedicata al reclutamento delle persone da esaminare presso i 43 centri che aderiscono allo studio.
La terza fase è in corso. Attualmente 38 centri sono nel pieno degli esami sonologici. Le persone vengono sottoposte a esami di Ecodoppler venoso condotti in cieco, cioè senza che l’esaminatore sappia se la persona sottoposta a indagine sonologica ha la SM oppure no.