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Sintomi della sclerosi multipla: disturbi cognitivi

 

Tra i sintomi più comuni della sclerosi multipla, un certo livello di deficit cognitivo si manifesta nel 60% delle persone che hanno ricevuto la diagnosi.

 

Si tratta di disturbi che possono coinvolgere varie funzioni cognitive tra cui per esempio la memoria (processi di acquisizione, conservazione e recupero di nuove informazioni), l’attenzione e la concentrazione, le funzioni esecutive, cioè quelle funzioni che permettono la pianificazione e la definizione delle priorità delle cose da dover fare, la percezione visuospaziale, mentre il linguaggio è solo raramente compromesso. Per la maggior parte delle persone, i cambiamenti nella funzione cognitiva sono lievi e possono coinvolgere una o due aree del funzionamento cognitivo, raramente tali disturbi possono diventare così gravi da compromettere l’indipendenza del soggetto.

 

Gli studi hanno dimostrato che disturbi delle funzioni cognitive possono verificarsi con qualsiasi decorso della malattia, ma è leggermente più probabile nella SM progressiva e comunque sono disturbi che progrediscono lentamente.

 

Strumenti diagnostici

La presenza di una condizione di depressione può facilmente causare difficoltà nella concentrazione, lievi problemi di memoria oltre a perdita di interessi e mancanza di energia vitale. Pertanto è importante che vi sia un corretto inquadramento della problematica e in molti casi è comunque utile fare un tentativo con farmaci antidepressivi nelle persone che lamentano come sintomi della sclerosi multipla problemi cognitivi.

I disturbi cognitivi possono determinare a loro volta problematiche a carattere psicologico come per esempio i disturbi dell’umore, la tendenza all’isolamento sociale, pertanto in questi casi sarà utile avere come riferimento uno psicologo per avere da lui un supporto specifico.

 

Al di là del semplice esame neurologico eseguibile in ambulatorio esistono test neuropsicologici in grado di esplorare le varie funzioni cognitive, a cominciare dal cosiddetto Mini Mental State Examination.Ideato per le disfunzioni cognitive delle persone con demenza, questo test non ha però la capacità di indagare con sufficiente profondità chi ha la sclerosi multipla. Se si sospetta un deficit cognitivo come sintomo della sclerosi multipla, se questo disturbo viene riportato dalla persona che ne soffre, è opportuno eseguire una valutazione neuropsicologica, in grado di esplorare in maniera più completa e specifica le singole funzioni cognitive.

 

Terapie farmacologiche

La ricerca ha valutato alcune terapie per capire se possono essere utilizzate nella cura dei disturbi cognitivi quando si presentano come sintomi della sclerosi multipla.

 

Rivastigmina, un inibitore delle acetilcolinesterasi, ha dato risultati incoraggianti.. L’effetto di donepezil si è rivelato moderato sulla memoria ma non su apprendimento verbale, fluenza verbale e funzioni esecutive. Sono necessari ulteriori studi per dimostrare una eventuale efficacia di questi farmaci per il trattamento dei disturbi cognitivi nella di sclerosi multipla.

 

Terapie non farmacologiche

Ci sono scarse evidenze sull’efficacia di strategie di trattamento di deficit che riguardano singole funzioni cognitive. Uno studio su 40 persone ha valutato l’effetto di allenamento cognitivo e psicoterapia senza dimostrazione di efficacia se si eccettua un miglioramento del tono dell’umore. Un metodo basato sull’utilizzo del computer ha dimostrato una certa utilità su specifici deficit della attenzione nel breve periodo, ma ulteriori studi più grandi non hanno ancora confermato questi dati. In generale a livello pratico viene suggerito l’utilizzo di agende, promemoria, app del cellulare per segnare appuntamenti e scadenze, anche per ricordare l’eventuale assunzione di farmaci.

 

Ultimo aggiornamento 3 febbraio 2022

 

Nella foto: un'immagine dal reportage Under Pressure - Living with MS in Europe. © 2011, Walter Astrada