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MD1003

 

Fase di sviluppo della terapia

 

Definizione/meccanismo d'azione

La biotina, conosciuta anche come vitamina H o coenzima R, è una vitamina del gruppo B (vitamina B7), necessaria per la crescita cellulare, la produzione degli acidi grassi e il metabolismo dei lipidi e degli aminoacidi. In particolare a livello cellulare, la biotina attiva gli enzimi coinvolti nella produzione di energia e sintesi della mielina.

 

Modalità di somministrazione

Orale attraverso capsule.

 

Effetti collaterali

In uno studio denominato MS-SPI (vedi sotto per ulteriori dettagli) non si sono verificati gravi effetti collaterali. Cinque persone hanno manifestato un "ipertiroidismo apparente" causato  da alti livelli di biotina che hanno interferito  con esami del sangue degli ormoni tiroidei. Segnalati inoltre infezioni del tratto urinario e mal di testa, che erano presenti anche nel gruppo placebo.

 

Trial clinici effettuati

Un piccolo studio pilota condotto su 23 persone con sclerosi multipla primariamente e secondariamente progressiva ha fornito la prova iniziale sull'efficacia e la sicurezza della biotina impiegata ad alti dosaggi. Si è trattato di uno studio condotto in aperto , i partecipanti sono stati trattati con alte dosi di biotina (100-300 mg/die) da 2 a 36 mesi,  21 soggetti  sui 23 totali hanno mostrato evidenze di miglioramento della disabilità, da 2 a 8 mesi dopo l'inizio del trattamento.

 

MS-SPI - MD1003 compared to placebo in primary and secondary progressive MS

Per questo studio sono state coinvolte 154 persone con SM secondariamente e primariamente  progressiva  che presentavano sempre maggiori difficoltà dei deambulazione (EDSS 4,5-7). I partecipanti hanno assunto MD1003 o placebo per i primi 12 mesi e successivamente tutti i partecipanti hanno preso MD1003 per ulteriori 12 mesi. Le persone che stavano assumendo altri farmaci  hanno continuato la loro assunzione, in particolare circa la metà dei partecipanti assumeva fampridina e circa il 40% di ciascun gruppo era in trattamento con un farmaco modificante la malattia.

L'obiettivo principale dello studio era il miglioramento della disabilità dopo 9 mesi di trattamento, visibile anche a 12 mesi; meno del 13% del gruppo MD1003 e nessuno del gruppo placebo ha incontrato questo criterio.

Dopo 24 mesi, 14 dei 91 (15%) dei partecipanti che hanno preso MD1003 per tutta la durata dello studio e 5 di 42 (12%) dei partecipanti che sono passati in un secondo tempo a MD1003 ha avuto una riduzione della disabilità.

 

MS-ON - MD1003 compared to placebo in chronic visual loss related to optic neuritis in multiple sclerosis

Questo studio di fase III ha reclutato 93 persone con problemi visivi a lungo termine derivanti dalla sclerosi multipla e causate da neurite ottica. I partecipanti hanno assunto 300 mg/giorno di MD1003 o placebo per 24 settimane, successivamente tutti i partecipanti hanno ricevuto MD1003 per altre 24 settimane. Le persone che assumevano MD1003 hanno avuto dei miglioramenti maggiori rispetto al gruppo  placebo, ma la differenza non era statisticamente significativa.

 

Ricerche future

SPI2 - MD1003 compared to placebo in primary and secondary progressive MS

Questo studio denominato SPI2 confronterà MD1003 (300 mg/die) con placebo in circa 300 persone con SM primariamente o secondariamente progressiva. I partecipanti potranno prendere  MD1003 o placebo per i primi 15 mesi, dopo questo periodo  tutti i partecipanti prenderanno MD1003 per ulteriori 12 mesi. L'obiettivo principale sarà valutare il numero di persone che avranno  un miglioramento della loro disabilità, definita sia come una diminuzione del  punteggio EDSS  o una riduzione del tempo nell’esecuzione del teste T25-FW. La data prevista per il termine dello studio è settembre 2019.

 

Dicembre 2017: l’azienda ha comunicato di aver ritirato la domanda di autorizzazione all'immissione in commercio presso  l’Agenzia Europea del Farmaco, dopo che il Comitato per i medicinali per uso umano aveva anticipato che i dati clinici, derivanti dagli studi e  presentati per ottenere l’autorizzazione non consentivano una valutazione rapporto rischio-beneficio positiva.

 

26 giugno 2019: l’Agenzia Italiana del Farmaco ha comunicato informazioni circa il rischio d’interferenza della biotina con alcune indagini di laboratorio clinicamente rilevanti. In particolare era già nota l’interferenza con i test della tiroide, ora è stato comunicato che l’assunzione di biotina può alterare il risultato della troponina che può comportare una mancata diagnosi di infarto.

 

Bibliografia

Sedel F, et al.High doses of biotin in chronic progressive multiple sclerosis: A pilot study.Multiple Sclerosis and Related Disorders 2015;4:159-169.

 

Tourbah A, et al.MD1003 (high-dose biotin) for the treatment of progressive multiple sclerosis: a randomised, double-blind, placebo-controlled study.Multiple Sclerosis Journal 2016; 22: 1719-1731.
Full data from pivotal phase IIb/III MS-SPI / MS-ON studies with MD1003 in multiple sclerosis at AAN21 April 2016.