3 notai su 10 hanno messo nero su bianco le ultime volontà e addirittura 1 su 4 ha già inserito un lascito a favore di uno o più enti benefici. Non solo, i notai italiani consiglierebbero anche ad amici e parenti di seguire il loro esempio. E così, oltre a fornire informazioni a chi è interessato a compiere questo gesto di solidarietà, i notai italiani sono anche i primi a credere in questa forma di beneficienza per aiutare chi ne ha più bisogno. Lo rivela l’ultima indagine realizzata tra i notai del Consiglio Nazionale del Notariato per il Comitato Testamento Solidale presentata, oggi, alla vigilia della Giornata Internazionale del Lascito solidale.
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Ebbene sì, anche i notai hanno un cuore. E se nell’immaginario collettivo i professionisti di questa categoria rimandano comunemente ad un'idea di fredda razionalità e distacco, nella realtà quest'immagine è tutt'altro che fondata. Perché, al di là della professione per cui si trovano a raccogliere le disposizioni testamentarie e fare in modo che queste vengano rispettate, anche riguardo alla possibilità di inserire un lascito, i notai italiani sono i primi “sostenitori” del testamento solidale.
3 notai su 10 hanno messo nero su bianco le ultime volontà e 1 su 4 ha già inserito un lascito solidale destinandolo ad una o più realtà benefiche. E tra chi non ha dato ancora indicazioni a riguardo, il 63% dichiara che è propenso a prendere in considerazione l’ipotesi di fare un testamento solidale in futuro. È quanto emerge dall’ultima indagine realizzata tra i notai del Consiglio Nazionale del Notariato[1] per il Comitato Testamento Solidale che è stata presentata oggi, alla viglia della Giornata Internazionale del Lascito Solidale, nel corso dell’evento “Italiani dal dono al lascito. DNA solidale”.
Quasi 7 notai su 10 ritengono che devolvere una parte della propria eredità per sostenere cause benefiche sia una scelta nobile e coraggiosa, a patto che si raccolgano tutte le informazioni necessarie sull’organizzazione no profit, il progetto e la modalità con cui verrà impiegata la propria donazione.
Inoltre, andando ad analizzare i risultati dell’indagine emerge anche che il 44,76% dei notai si spenderebbe a favore del lascito al punto di arrivare a consigliarlo ai propri conoscenti e 1 su 2 (il 48% del campione) non esclude di suggerire questa forma di solidarietà anche ad amici e parenti. Anche l’entità economica individuata dai notai per un lascito solidale è, nella maggior parte dei casi, tutt’altro che banale. 1 notaio su 2 dichiara di essere intenzionato a donare in solidarietà finanche il 20% del proprio patrimonio.
Una propensione al lascito testamentario in linea con l’andamento nazionale (Eurisko 2016) per cui il 14% dei nostri connazionali ha già fatto (3%) o intende fare un lascito solidale (11%) e, in particolare, oltre una persona (o una coppia) senza figli su 4 (27%) è orientata a lasciare parte del proprio patrimonio a una o più associazioni nel proprio testamento.
«Seppur solo idealmente i notai vengono ancora percepiti come una figura lontana e un po’ distaccata, in realtà non è così. Dietro a questa categoria professionale, si celano delle persone attente ai bisogni degli altri e pronte a lasciare parte del proprio patrimonio a chi ne ha più bisogno. Lo conferma questa indagine che mostra il lato più umano e altruista dei nostri professionisti. Oltre a far conoscere e spiegare come si fa un testamento solidale, sono anche i primi a credere nell’importanza di questo gesto, che non toglie niente ai propri cari, tutelati dalla quota legittima, ma può essere decisivo per la vita di tante persone. Ci rende orgogliosi scoprire questo aspetto della nostra categoria e siamo certi che saranno sempre di più, come gli Italiani del resto, anche i notai che inseriranno un lascito nelle ultime volontà», ha dichiarato Gianluca Abbate Responsabile per i Rapporti con il Terzo Settore del Consiglio Nazionale del Notariato.
Per i notai, con un lascito, meglio sostenere più progetti insieme
Anche in questo caso, in linea con le ultime tendenze in fatto di solidarietà testamentaria per cui crescono i testamenti solidali destinati a più realtà del Terzo Settore, il 23,98% degli intervistati preferisce donare parte dell’eredità a più cause sociali così da poter aiutare un maggior numero di persone. In seconda battuta, il 18,88% del campione, sceglierebbe di aiutare la ricerca scientifica seguita dall’assistenza a persone con disabilità e le rispettive famiglie (17,60%).
Valori economici e tipologia di lascito: 1 notaio su 3 donerebbe fino al 20% del suo patrimonio
Dal punto di vista economico, il 51,53% dei notai italiani è intenzionato a donare in solidarietà finanche il 20% del proprio patrimonio e in 1 caso su 3 meno del 10%. Tra le diverse possibili forme di donazione che si possono scegliere nel momento in cui si decide di fare un lascito la quasi totalità del campione (80,21%) è più propenso a lasciare somme di denaro, titoli o azioni; pochi i lasciti sotto forma di immobile o terreno (3,08%) o polizze (2,31%). Rari i casi di donazioni sotto forma di gioielli, opere d’arte o arredi (0,77%).
Una scelta intima e personale approvata anche dalla famiglia
Interessante anche l’atteggiamento nei confronti della famiglia: in quasi la totalità dei casi (83,86%) la decisione se inserire un lascito nelle ultime volontà risulta essere una scelta individuale sia perché i cari vogliono lasciare piena libertà di azione e non ritengono sia necessario il loro coinvolgimento (40.19% dei casi), sia perché i notai stessi non li hanno resi partecipi di questo passo (43,67%). Non mancano però le famiglie che hanno dato pieno sostegno a questa scelta di solidarietà.
[1] Indagine effettuata su un campione rappresentativo di oltre 400 professionisti, prevalentemente uomini (64,22%), sposati (71,39%) con uno o più figli (75,81%) di età superiore ai 50 anni.