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Sclerosi multipla e alimentazione

 

Indice

Introduzione

L'alimentazione e la sclerosi multipla

L'alimentazione e i sintomi della sclerosi multipla

Cosa considerare prima di intraprendere una qualsiasi dieta per la SM

Regimi dietetici

Scarica la guida AISM Sclerosi multipla e alimentazione

 

Introduzione

L'alimentazione è spesso collegata all’idea di benessere, con un'attenzione sempre più diffusa agli aspetti legati alla salute.

 

Per questo spesso le persone con sclerosi multipla sono interessate a sapere se esiste una dieta specifica raccomandata per la sclerosi multipla. Attualmente non esiste l’alimentazione ideale che da sola possa influire sulla sclerosi multipla. Certamente una corretta alimentazione, può assicurare una buona qualità di vita e migliorare le condizioni generali di salute.

 

Mangiare in modo sano fa bene a tutti, ma è specialmente importante per le persone con sclerosi multipla. In generale, una dieta ben bilanciata fornisce energia e rinforza la capacità dell’organismo di combattere le infezioni e diminuisce il rischio di altre malattie come le cardiopatie, l’ictus e il cancro. Inoltre, permette di tenere sotto controllo il peso corporeo, aspetto molto importante in presenza di sintomi della malattia come fatica, dolore, ridotta mobilità che possono portare a ridurre l’attività fisica.

 

Nell’ambito di una dieta bilanciata alcuni cibi sono particolarmente utili a rinforzare il sistema nervoso centrale. I grassi polinsaturi (l’acido linoleico e alfalinoleico), presenti in cibi come sgombro, tonno, aringa, sardine e oli di girasoli, cartamo e soia, sono raccomandati per le persone con sclerosi multipla. Alcuni studi hanno, inoltre, evidenziato che la vitamina D, contenuta ad esempio nel salmone, sgombro, tonno e sardine, può avere un ruolo nel rallentare la progressione della malattia. Con un esame del sangue si può conoscere il proprio livello di vitamina D.

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L’alimentazione e la sclerosi multipla

Alcuni studi hanno ipotizzato l’esistenza di una relazione tra dieta e sclerosi multipla (SM). In generale possiamo affermare che al momento non esistono diete “miracolose” che siano in grado di prevenire o modificare il decorso della malattia.

 

Nonostante sia stato dimostrato che alcuni cibi (per esempio quelli ad alto contenuto di zuccheri, sodio o grassi saturi di origine animale) non sono indicati in persone con malattie infiammatorie come la sclerosi multipla (per il loro potenziale pro-infiammatorio) non ci sono chiare evidenze che il solo cambiamento delle abitudini alimentari possa influire sul decorso della patologia.

 

Un regime dietetico equilibrato migliora lo stato di salute con impatto positivo sulla qualità di vita e sulla percezione di benessere. In questi termini la dieta mediterranea, caratterizzata dall’alto consumo di frutta, verdura, legumi e cereali, rappresenta uno dei modelli di riferimento. In un articolo pubblicato sulla rivista Neurology sono stati resi noti i risultati di uno “screening dietetico”, condotto su quasi 7000 persone, che ha dimostrato come una dieta equilibrata in associazione ad uno stile di vita sano siano collegati a minori livelli di disabilità.

 

Una revisione condotta da ricercatori greci pubblicata nel 2022 sulla rivista Nutrients ha concluso che una dieta equilibrata, che comprenda un'elevata quantità di frutta, verdura e pochi grassi pur non sostituendo i farmaci impiegati nel trattamento nel controllo dell'attività della malattia, potrebbe rappresentare un valore aggiunto in una gestione più efficiente della sclerosi multipla.

 

Le prove esistenti indicano che l'alimentazione e la dieta possono influenzare alcuni fattori come per esempio la funzione del microbiota intestinale, l’attività enzimatica e altri ancora.

 

Al momento, raccomandazioni precise riguardo a un piano alimentare specifico per le persone con sclerosi multipla non esistono. Tuttavia, studi clinici e sperimentali forniscono informazioni indirette che una dieta equilibrata in combinazione con uno stile di vita sano è correlata in genere ad un miglioramento di diversi parametri clinici e della qualità di vita delle persone con sclerosi multipla.

 

Queste conclusioni sono state evidenziate anche da una review pubblicata a gennaio 2023 sulla rivista Neurology. Il lavoro di analisi si conclude affermando che gli elementi individuati supportano il ruolo degli interventi dietetici con la tendenza a ridurre la fatica e migliorare la qualità di vita. Sulla base della letteratura disponibile, sembra opportuno adattare la dieta al fabbisogno calorico controllando peso, monitoraggio del microbiota, valutazione del fabbisogno di probiotici, vitamina D e acidi grassi omega-3, e rilevare l’eventuale presenza di intolleranze alimentari.

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L'alimentazione e i sintomi della sclerosi multipla

Alcune condizioni o sintomi che si presentano nel decorso della sclerosi multipla possono interferire con la scelta della propria dieta o con il modo di nutrirsi. Bevande contenenti alcol e caffeina irritano la vescica e possono aumentare i disturbi urinari.

 

È possibile migliorare le funzioni intestinali con un adeguato apporto di liquidi e fibre alimentari, ad esempio bevendo 2 litri al giorno di acqua o bevande senza zucchero o assumendo cibi ricchi in fibre come cereali integrali, frutta e verdura e legumi.

 

Tutti gli aspetti legati alla propria alimentazione (fare la spesa, preparare i pasti e consumare i cibi) possono essere influenzati dalla presenza di alcuni sintomi: la fatica, il tremore e i problemi visivi, l’alterazione della sensibilità. Alcune figure professionali, come l’infermiere, il terapista occupazionale, possono suggerire strategie per svolgere tali attività, risparmiando l’energia, e trovando modi alternativi per compiere le azioni necessarie a soddisfare i propri bisogni nutrizionali.

 

Nel caso di problemi di deglutizione, il medico specialista in foniatria e il logopedista possono dare indicazioni per individuare la giusta scelta di cibi, la preparazione e il consumo dei pasti.

 

Infine è importante sottolineare che anche l’umore può avere un impatto sull’appetito e sulla voglia di stare insieme con altre persone. Nella sclerosi multipla la depressione e altri cambiamenti emotivi possono contribuire a ridurre il consumo di cibi nutrienti fino a portare alla perdita di peso.

 

È importante condividere con il proprio neurologo questi cambiamenti in modo che ci sia una tempestiva valutazione della situazione. L’alimentazione, oltre ad avere un ruolo fondamentale per la propria salute, riveste una parte importante per il benessere anche emotivo e sociale. Per questo non trascurarla e prestare la massima attenzione soprattutto alle notizie e alle informazioni spesso fuorvianti e scorrette, per quanto riguarda le diete, che possono circolare su internet.

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Cosa considerare prima di intraprendere una qualsiasi dieta per la SM

Qualsiasi dieta può essere difficile da seguire e, prima di intraprenderne una, vale la pe-na considerare almeno i seguenti punti:

  • Sono state fornite informazioni equilibrate e basate sull'evidenza scientifica della dieta, o sembra solo promossa da racconti di altre persone?
  • La dieta sarà peggiore dei sintomi che potrebbe alleviare - per esempio, impedirà di mangiare tutti i cibi che piacciono, o renderà difficile uscire per mangiare con la famiglia o gli amici?
  • La dieta e la persona che te l’ha proposta fa affermazioni realistiche rispetto la SM?
  • La tua dieta sarà equilibrata nelle principali categorie dei nutrienti?
  • Cucinare o preparare gli alimenti della dieta potrebbe diventare un problema?
  • La dieta ti è stata consigliata dal medico di famiglia o dal dietologo?

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Regimi dietetici

Sulla base di queste considerazioni molte diete sono state proposte come trattamento capace di modificare il decorso della malattia. Alcune sono ancora seguite, per esempio la dieta Kousmine e la dieta di Swank, benché non esistano dati scientificamente confermati al riguardo. Altre, come la dieta priva di glutine, la dieta priva di allergeni, dieta con dosi elevate di acido ascorbico, non hanno mostrato alcun impatto sul decorso della SM e sono quindi poco utilizzate.

 

NB: Gran parte di questi regimi dietetici possono essere causa di squilibri nutrizionali, è quindi strettamente necessario che siano condotti sotto controllo medico.

 

Dieta priva di allergeni

Regime alimentare che elimina i cibi identificati come causa di allergie, che possano manifestarsi con eruzioni cutanee e attacchi di asma. L’efficacia di questa dieta non è stata dimostrata e di conseguenza il suo utilizzo è decaduto. Si basa sulla teoria che le lesioni della sclerosi multipla potrebbero essere “un tipo di reazione allergica” anche ai comuni allergeni ambientali e alimentari. Non è costosa e l’uso a breve termine presenta rischi. Tuttavia non sono dimostrate correlazioni tra SM e allergeni esterni, e non vi sembrano essere al momento basi scientifiche per l’utilizzo di questa dieta per la sclerosi multipla.

 

Dieta priva di glutine

Esclude i prodotti contenenti frumento e segale. Si basa sulla teoria che l’incidenza della sclerosi multipla sia più elevata nelle zone del mondo che consumano questi alimenti. Studi condotti su questo regime ad oggi hanno segnalato che le ricadute e la progressione della sclerosi multipla si sono presentate ugualmente nelle persone con sclerosi multipla che seguivano tale dieta. I costi non sono facilmente quantificabili e l’eliminazione del frumento e della segale dalla dieta può provocare una inadeguata introduzione di proteine. In base ai dati attualmente disponibili questa dieta deve essere considerata non efficace nella sclerosi multipla.

 

Dieta con dosi elevate di acido ascorbico (mega ascorbico)

Questo regime alimentare si basa sull’ipotesi che molte persone hanno un gene difettoso coinvolto nel metabolismo epatico che causerebbe un deficit nella produzione della vitamina C. Questo deficit è stato chiamato in causa anche nella sclerosi multipla e di molte altre malattie, tra cui tumori, malattie cardiache, artrite, leucemia, eccetera. Nel caso della sclerosi multipla, livelli elevati di vitamina C sarebbero utili per promuovere le capacità di produrre l’interferone e resistere alle infezioni virali. Al momento non si conosce esattamente il rapporto tra vitamina C e sclerosi multipla e inoltre non abbiamo nessuna prova scientificamente per valutare l’utilizzo delle megadosi di vitamina C nella SM. I trattamenti continuativi con la vitamina C ad alto dosaggio sono costosi e dosi elevate di acido ascorbico possono causare problemi gastrici e calcolosi renale. Per tutti questi motivi il trattamento non è raccomandato.

 

Dieta con integratori di vitamine

Questo regime prevede l'utilizzo di diverse vitamine o associazioni di vitamine in forma liquida o solida come supplemento/integrazione a una dieta normale. L’ipotesi è che la sclerosi multipla potrebbe derivare da un non ben identificato deficit di vitamine. Purtroppo nessuno degli studi condotti sull’utilizzo di vitamine da sole o in associazione fu condotto secondo i criteri impiegati attualmente negli studi clinici, per la valutazione scientifica delle terapie nella sclerosi multipla. Questo regime dietetico è moderatamente costoso, variabile a seconda dei dosaggi e delle modalità di somministrazione. Non vi è prova negli esperimenti sugli animali che la mancanza delle vitamine produca lesioni simili a quelle presenti nella SM. L’assunzione di vitamine nelle persone con sclerosi multipla è raccomandata ma non sembra esserci prova scientifica che dosi supplementari di queste, singole o in associazione, influiscano positivamente sul decorso della malattia. L’uso prolungato di vitamine ad alto dosaggio può essere associato con effetti secondari seri significativi.

 

Dieta di Hebener

Dieta a basso contenuto di acido arachidonico e linoleico (massimo 1.800 mg/die), con integrazione di alcune sostanze: olio di pesce, vitamina E, selenio, estratto di mollusco arricchito di vitamine del gruppo B e del Coenzima Q10. Alla base di questa dieta vi sarebbero osservazioni e studi anatomo-patologici della letteratura internazionale che hanno dimostrato una significativa riduzione dei lipidi della mielina nella zona di placca dovuta alla sclerosi multipla e nel liquor, in particolare di specifici acidi grassi polinsaturi, quali l’acido linoleico (omega 6) ed il suo derivato acido arachidonico, che svolgerebbero un ruolo fondamentale nel processo infiammatorio. La base della terapia del dott. Hebener consiste proprio nel ridurre l’apporto alimentare di acido linoleico (e conseguentemente di acido arachidonico) e nella somministrazione di sostanze naturali che ne contrastino l’effetto con lo scopo finale di una globale diminuzione del processo infiammatorio. Non sono mai stati eseguiti studi clinici scientificamente validi, ma solo delle “Analisi empiriche”.

 

Dieta Kousmine

La dieta inizia con un periodo di 2-3 giorni durante i quali si mangiano soltanto piccole quantità di frutta. Successivamente prevede una alimentazione a basso contenuto di zuccheri, grassi, ad alto contenuto di fibre, con integrazione di vitamine A, C, D, E, B. La Dott.sa Catherine Kousmine in un suo libro spiega la teoria alla base della dieta, affermando che la sclerosi multipla si presenta come risultato di una dieta “non sana”. Al momento non vi è prova scientifica che la sclerosi multipla sia dovuta a una dieta povera o a deficit alimentari o comunque a una alimentazione “non sana”. Non vi sono studi controllati sull’efficacia di questa dieta, anche se una dieta sana a bassa percentuale di grassi è suggerita per la maggior parte delle persone.

 

Dieta di Swank

Nel 1940 il dottor Roy Swank sviluppò un approccio dietetico alla sclerosi multipla che prevedeva una diminuzione del consumo di acidi grassi saturi (meno di 15gr al giorno), la completa esclusione di prodotti ad alto contenuto di grassi, un aumento nel consumo di pesce, e una integrazione giornaliera di 10-15 grammi di oli vegetali e 5 grammi di olio di fegato di merluzzo. La dieta nasce dai primi studi epidemiologici condotti sulla sclerosi multipla, che avevano rilevato come la malattia fosse meno comune nelle popolazioni che consumano pochi acidi grassi saturi e tanti acidi grassi polinsaturi.
 Al momento i dati a disposizione non hanno permesso di fornire conclusioni definitive circa l'efficacia di questo approccio dietetico. L’olio di fegato di merluzzo in genere non ha particolari controindicazioni, ma deve essere usato con cautela da chi assume aspirina o farmaci anticoagulanti, o che devono essere sottoposti ad interventi chirurgici, o che hanno disturbi emorragici, poiché agisce anche fluidificando il sangue. Infine, olio di fegato di merluzzo contiene alte concentrazioni di vitamina A, che possono essere tossici in dosi superiori a 10.000 unità internazionali. La dieta è poco costosa e relativamente sicura anche se i risultati positivi sono stati ottenuti in piccoli studi, pertanto vi è la necessità di ulteriori studi, soprattutto allo scopo di valutare la sicurezza e l’efficacia di tale dieta associata all’assunzione dei farmaci impiegati comunemente nella SM.

 

Dieta paleolitica

La dieta paleolitica o paleodieta si basa sull'ipotesi che la dieta moderna che si è diffusa dopo lo sviluppo dell'agricoltura non sia adatta al nostro organismo. È necessario seguire un’alimentazione molto ricca in proteine animali in cui si escludono completamente i carboidrati ad eccezione di quelli contenuti in frutta e verdura. Vanno evitati invece sono tutti i tipi di cereali, i legumi, latte e latticini, sale, zucchero, olio, burro, tutti i cibi lavorati e la birra. Questa dieta fa parte del programma dietetico promosso dal dottoressa Terry Wahls. Alcuni studi hanno evidenziato miglioramenti nella salute cardiovascolare, perdita di peso, e diminuzione della condizione di fatica correlata alla sclerosi multipla. Il basso apporto di cereali e latticini potrebbe produrre carenze di acido folico, tiamina, vitamina B6, vitamina D e calcio, nonché un apporto calorico insufficiente in alcune situazioni.

 

Best Bet

La dieta Best Bet è una dieta di esclusione rigorosa sviluppata da Ashton Embry. Si basa sull'ipotesi che la sclerosi multipla sia causata da proteine alimentari che fuoriescono da una condizione in cui l’intestino non sia perfettamente funzionante. In questa dieta, tutti gli alimenti che potrebbero imitare la struttura proteica della mielina vengono rimossi dalla dieta, inoltre viene suggerita l’esecuzione dei test per intolleranze alimentare, allo scopo di eliminare gli alimenti a cui la persona risulterà intollerante. È una dieta priva di glutine e latticini e incoraggia anche a eliminare lievito, uova, carne rossa e soia. Vengono consigliati diversi integratori, tra cui per esempio vitamina D, acidi grassi, calcio e magnesio. Rapporti aneddotici di persone con sclerosi multipla suggeriscono che la dieta Best Bet funziona solo per alcune persone.

 

Dieta mediterranea

Questa dieta è molto ben studiata, ed è simile alla dieta Paleo ma forse più pratica da seguire. Ci sono buone prove che la dieta mediterranea sia di aiuto alla salute cardiaca e vascolare e possa prevenire il diabete di tipo 2 e alcune tipologie di neoplasie. Questa è una dieta fondamentalmente sana, che si concentra su pane integrale, pasta e couscous, molta frutta e verdura, insieme a olio d'oliva, latticini a basso contenuto di grassi e molta acqua. Carne rossa e dolci sono ammessi, ma raramente. Pesce e pollame sono consentiti più volte alla settimana, ma si incoraggia anche la consumazione di pasti vegetariani. I componenti della dieta mediterranea sono stati studiati in relazione alla sclerosi multipla, ma i risultati non sono stati conclusivi, sembra più probabile che l'intera dieta svolga un effetto positivo sulla persona, piuttosto che un singolo elemento presente in essa.

 

Overcoming dieta

Questo specifico approccio dietetico è stato sviluppato dal professor George Jelinek sulla base della sua esperienza con la sclerosi multipla. È una dieta a base vegetale, con un consumo di pesci e frutti di mare, si basa sul lavoro pionieristico del dottor Swank, tenendo conto dei dati moderni sui grassi e di ulteriori prove su altri fattori dietetici. Il professor Jelinek consiglia di eliminare tutti i grassi saturi, gli alimenti trasformati, tra cui per esempio i tuorli delle uova, i latticini e le carni. Il professor Jelinek sostiene anche uno stile di vita sano che includa meditazione ed esercizio fisico e integratori di acidi grassi omega-3 con 20-40 ml di olio di semi di lino o olio di pesce al giorno. Cacao e vino sono ammessi. La dieta potrebbe essere povera di calcio e ferro, pertanto è necessario prestare attenzione per garantire alimenti alternativi appropriati che forniscano questi nutrienti essenziali.

 

Dieta McDougall

La dieta McDougall si basa sul presupposto che la ricca dieta occidentale sia la causa delle malattie croniche. Come la dieta vegetariana e quella vegana, anche la dieta Mc Dougall è contraria al consumo di carne, pesce, molluschi e crostacei; inoltre, più similmente a quella vegana e contrariamente alla dieta vegetariana, la dieta McDougall non include uova, latte e derivati, e miele. Non ci sono prove che questa dieta sia efficace nell'alleviare la SM o altre malattie immunitarie. A breve termine, questa dieta può causare perdita di peso e abbassamento della pressione sanguigna e dei livelli di colesterolo. Tuttavia, gli effetti a lungo termine non sono stati studiati. Come con qualsiasi dieta vegana, sono possibili carenze di ferro, vitamina B12, vitamina D, calcio e acidi grassi omega-3.

 

Dieta chetogenica

È una dieta povera di carboidrati, in questo modo l’organismo brucia i propri grassi, producendo chetoni e acetoni. Poiché non fornendo con i carboidrati l’energia necessaria all’organismo questo la produce consumando le proprie riserve di grasso Per affrontare questa dieta bisogna essere sempre seguiti da un nutrizionista, poiché esistono potenziali rischi associati quali calcoli renali, problemi digestivi e carenze nutrizionali specie se la dieta viene seguita per un periodo di tempo prolungato. I primi studi hanno suggerito che il digiuno intermittente e le diete chetogeniche potrebbero avere un effetto positivo sul sistema immunitario e sui batteri nell'intestino che lo influenzano. Dati preclinici derivanti da studi condotti sui modelli animali di SM suggeriscono che una dieta chetogenica possa modulare l'immunità, ridurre la gravità della malattia. I miglioramenti sono stati collegati a una diminuzione della produzione di ROS (forme reattive all’ossigeno) che possono determinare danni ossidativi e una riduzione delle risposte proinfiammatorio nel tessuto cerebrale (citochine, chemochine, macrofagi e microglia) con alla fine un ruolo neuroprotettivo.

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Dieta mima digiuno

Nata nel laboratorio statunitense del Professor Longo, presso la University of Southern California e si basa sui “5 Pilastri della Longevità”. La Dieta Mima Digiuno™ o DMD è un protocollo alimentare ipocalorico interamente vegetale che dura 5 giorni. Questo programma dietetico è pensato non solo per favorire il dimagrimento ma, più in generale, per promuovere un processo di rigenerazione e ringiovanimento dell’organismo. Aiuta anche a ridurre colesterolo, trigliceridi, glicemia, pressione sanguigna e infiammazione. L’importante e progressiva riduzione calorica da seguire, abbinata all’eliminazione (o al controllo) nel consumo di alcuni alimenti ‘pro-infiammatori’, fa sì che il protocollo Mima Digiuno sia applicabile da una volta al mese a una volta l’anno (consigliabile una volta ogni 3-4 mesi), come programma temporaneo di 5 giorni, rispetto a quella che deve rimanere l’alimentazione da seguire quotidianamente, ovvero un’alimentazione completa e bilanciata. Gli studi pre-clinici e clinici condotti per misurare gli effetti del programma di Dieta Mima Digiuno hanno mostrato un impatto significativo sulla salute metabolica e sulla longevità. Si raccomanda comunque di ricorrere a questo protocollo alimentare solo per brevi periodi e di farsi fornire indicazioni dal proprio medico curante. Data la forte restrizione calorica che questo programma prevede, consigliamo di chiedere consiglio al medico curante se vuoi intraprenderlo, per assicurarti che il tuo stato di salute non presenti controindicazioni.

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Scarica la guida AISM Sclerosi multipla e alimentazione

 

 

La guida è scaricabile gratuitamente in tre diversi formati (epub, mobipoket e pdf adattato) e stampabile in formato A4. La digitalizzazione è stata pensata per rendere la consultazione più agevole e immediata: link interni, note interattive, tabelle richiamabili dal testo rendono la lettura semplice anche attraverso i piccoli schermi. Gli e-book di AISM sono privi di DRM (Digital Right Management) che possano inficiare la riproducibilità o la lettura da parte di sintetizzatori vocali. Il loro formato è aperto, di facile portabilità ed è possibileingrandire e ridimensionare i font a seconda del tipo di lettore che viene utilizzato.

 

Ultimo aggiornamento 15 marzo 2023