Nella foto: Elena Morandi riceve il Premio Poster "Giovani ricercatori" al Congresso scientifico annuale 2021 dal Prof. Mario alberto Battaglia, Presidente FISM
Elena Morandi, classe 1988, di Tremosine sul Garda, laureata in Biotecnologie mediche e farmaceutiche presso l’Università Vita-Salute San Raffele di Milano, ha poi condotto le sue ricerche in Italia e non solo: a Nottingham in Inghilterra e oggi a Toulouse in Francia. È lei la vincitrice del Premio Miglior Poster "Giovani ricercatori" del Congresso scientifico annuale FISM 2021. Il Comitato scientifico FISM ha scelto Elena perché il suo progetto collega la scienza di base con quella traslazionale, per la chiarezza e la precisione della sua presentazione del poster e per la sua dimostrazione di essere appassionata alla sua ricerca.
«Sebbene io sia un biotecnologo medico, durante il mio dottorato di ricerca ho lavorato in un ambiente clinico, circondato da neurologi, infermieri e pazienti con SM. A Nottingham ho avuto la possibilità di capire meglio la malattia e le esigenze del paziente. Ora ho iniziato a lavorare in un gruppo di ricerca che, pur essendo ugualmente specializzato in autoimmunità, è più concentrato sugli aspetti biologici e molecolari della malattia. Spero che questa formazione post-dottorato, associata alle mie precedenti esperienze, possa davvero migliorare le mie conoscenze e le mie capacità di ricerca per diventare uno scienziato indipendente. Inoltre, dopo questa esperienza post-dottorato, spero di avere l'opportunità di tornare in Italia e lavorare in una delle nostre eccellenti università. La mia motivazione è di contribuire con risultati significativi all’avanzamento nella conoscenza, e quindi nel contrasto, della SM», afferma Elena Morandi.
La sua ricerca riguarda un polimorfismo genetico presente su un recettore espresso dalla maggior parte delle cellule immunitarie, fondamentale per l’adesione e l’attivazione delle cellule T. Questo tipo di studi costituiscono un passo avanti verso la medicina personalizzata nella sclerosi mutipla. «Attualmente conosciamo più di 120 differenti varianti genetiche associate alla sclerosi multipla. Una di queste è presente sul recettore transmembrana CD226 espresso dalle cellule immunitarie. La ricerca mostra che cellule T CD8 provenienti da individui sani che esprimono la variante di rischio su CD226 sono più infiammatorie e producono livelli di interferone maggiori rispetto alle cellule di individui con la variante protettiva. Questi risultati ci avvicinano alla comprensione del ruolo delle varianti genetiche nella SM ed aprono le porte all’uso di terapie genetiche personalizzate», prosegue.
Il Congresso scientifico annuale FISM 2021 è stato realizzato con la sponsorizzazione non condizionante di Sanofi S.r.l, Merck Serono S.p.A., Biogen Italia S.r.l., Janssen-Cilag SpA, Novartis Farma S.p.A. e Celgene Italia S.r.l.