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04/12/2021

36 Giornata internazionale del Volontariato: «Noi volontari AISM, storie uniche da leggere. Da vivere»

 

Io, Francesco, Presidente Nazionale AISM, volontario a tempo pieno, ho avuto il Covid.

 

Ho avuto paura, tanta. Soprattutto quando ho avuto bisogno di andare in Ospedale.

 

Ma ancora più forte è stata l’emozione di sapermi accudito, di vedere che potevo contare sugli altri. Se per anni il mio grande sentimento era la gioia e l’impegno perché tanti altri potessero contare su di me, nel tempo di pandemia ho capito ancora di più che siamo tutti connessi: posso mettere sempre tutto me stesso per sostenere un’altra persona, ma anche io ho bisogno di essere sostenuto. E, quando è successo, ho trovato un sostegno enorme, in AISM, nella Protezione civile, nei tanti volontari che hanno consentito all’Italia di non andare a fondo nella tempesta della pandemia.

 

Siamo tutti volontari. Tutti abbiamo energia da condividere e tutti possiamo avere bisogno dei volontari.

 

Quest’anno, per me, per tutti noi volontari di AISM, non è stato semplice. Ma ho continuato a fare il Presidente e a fare il volontario, senza mai smettere. Come tutta l’associazione, come tante donne e tanti uomini di AISM.

 

Quando, mentre stavo male, ho aperto il Convegno dei Giovani AISM 2020, a distanza ma sentendomi vicinissimo a tutti, ho capito una volta ancora cosa vuol dire essere resilienti. Resilienza non vuol dire che magicamente andrà tutto bene. Resilienza vuol dire che tu fai qualcosa perché le cose vadano bene, perché la tempesta non faccia affondare la nave, perché si arrivi insieme in porto.

 

E così, anche se sembra un paradosso, fare il “volontario-Presidente” mi ha aiutato tantissimo, non mi ha fatto patire l’isolamento sociale che tante persone, rimaste chiuse in casa, hanno sofferto.

 

E nello stesso tempo penso anche io di avere dato una mano alle persone con sclerosi multipla a sentirsi meno sole. Per come sono riuscito, ci sono sempre stato. Ho sempre risposto a ogni telefonata. Sono sempre stato pronto a dare consigli, a sostenere. Come hanno fatto tantissime donne e tantissimi uomini di AISM.

 

Tutti noi, in questo tempo di Covid-19, abbiamo trovato, per vita nostra e per la vita di tante persone, un valore aggiunto enorme nella nostra scelta di volontariato.

 

Proprio oggi ho un po’ di febbre, perché ho appena fatto la terza dose di vaccino. L’ho fatta per me, e per il bene della collettività. E penso che noi volontari di AISM siamo tutti così: facciamo volontariato perché sappiamo che ci fa diventare persone migliori. Insieme.

 

Non ci sono “io” e non ci sono “loro”, ci siamo “noi”.

 

La storia siamo noi. Siamo noi, insieme, che abbiamo tutto da vincere e tutto da perdere.

 

Francesco Vacca

 

Per questo, nella Giornata internazionale del Volontariato, da Presidente-volontario voglio con tutto me stesso dire GRAZIE a ognuno dei 13.794 volontari di AISM, a ogni donna e ogni uomo dell’associazione, a ogni persona che è sempre stata in movimento nel nostro movimento, anche mentre la pandemia non ci dà tregua.

 

Grazie a Elisa di Genova: arrivata in AISM nel 2014 per il servizio civile, non ha mai smesso di stare con noi perché, come ha scritto, «anche se fare volontariato oggi è sempre più difficile, il volontariato in AISM ti cambia e diventi migliore!»

 

Grazie a Santina, che a Rovigo continua a regalare ad AISM i suoi meravigliosi ottant’anni: «E’ grazie alle persone che posso aiutare, quando mi chiamano per avere un po’ della mia compagnia al telefono, che i miei ottant’anni non ci sono più e non mi pesano. Semmai diventano una risorsa per gli altri: non c’è niente di meglio».

 

Grazie a Teresa, che a Chieti ha messo il seme del volontariato in AISM nella sua stessa professione di psicologa e ricercatrice: «quella che doveva essere solo un’esperienza di volontariato mi ha aiutato a trovare me stessa e a capire che non mi bastava solo sposare le cause di AISM nel mio tempo libero ma volevo facessero parte anche della mia vita professionale come psicologa e ricercatrice».

 

Grazie a Claudia, che ha iniziato a fare la volontaria in AISM, a Sassari,  appena prima che scoppiasse la pandemia e, in questi due anni, ha imparato, con tutti noi, che «lamentarsi e non fare nulla per cambiare non porta da nessuna parte, bisogna sempre darsi da fare».

 

Grazie a Ludovica: quando ha avuto la diagnosi a 14 anni, è venuta in Sezione a Napoli e non ci ha più lasciati, regalandoci la sua voglia giovane di progettare una vita piena: «da allora sono parte di AISM, e AISM è parte di me. Essere volontaria in associazione crea legami, rafforza le competenze, insegna a condividere, abitua ad operare in gruppo, apre innumerevoli possibilità anche lavorative».

 

Grazie a Giampaolo che è venuto a fare volontariato nella sezione di Genova quando era «disoccupato e passava «il tempo in casa, con poca autostima». E oggi che lavora, continua a darci una mano, quando gliela chiediamo, per gratitudine e perché non dimentica più che «dare una mano è il “lavoro” migliore di tutti».

 

Grazie a Rachele che, nella sua sezione a Perugia, ha trovato «una vita diversa da quella di prima. Ora i volontari di AISM non sono più LORO, siamo NOI».

 

Grazie a Fortuna di Napoli, che ha «scelto di essere volontaria di AISM perché le persone potranno anche dimenticare il mio nome e le mie parole, ma non come li ho fatti sentire!».

 

Grazie a Irene di Genova che, dopo dieci anni con noi, racconta a cuore aperto che «fare volontariato mi ha dato coraggio. Mi ha reso più forte, mi ha donato qualcosa di autentico e di profondo».

 

Grazie ad Alessio, che ha fatto il servizio civile a Genova quasi per caso e oggi, con i suoi 24 anni, ha un messaggio per tutti noi: « Se non siete pronti ad aiutare gli altri, per gli altri, non abbiate paura di farlo per voi stessi; ogni atto onesto è un atto puro e il mondo, oggi, ha bisogno di purezza».

 

Grazie a Cristina che a Sassari non ci ha pensato due volte a lasciarsi «reclutare» dai volontari di AISM incontrati in piazza e ha così toccato con mano che «essere volontaria di AISM significa condividere valori, dare e ricevere aiuto, garantire informazioni, partecipare, avere amici e anche condividere tante risate, che male non fanno».

 

Grazie ad Andrea, che ha fatto il servizio civile con noi e vuole «continuare a essere un volontario a Genova. Un volontario che fa piccole cose… ma con tutto se stesso».

 

Grazie a Luisa che nel 1968 aveva vent’anni e lavorava nella libreria dove incontrò Franco, che studiava ingegneria e aveva la SM. Non si sono più lasciati. E ora che lui è venuto a mancare, d’accordo coi figli, ha voluto che lo studio di Franco diventasse la se del gruppo operativo AISM di Barletta, Andria e Trani (BAT), ora diventato Sezione: «non sono ancora stanca. Finché ho forza ho scelto di essere qui, in prima linea insieme ad AISM. Per me e per Franco».

 

Grazie a Elisabetta, che ha scelto di fare la volontaria in AISM, alla Sezione di Genova, «perché me l'ha detto il cuore. E perché volevo essere parte attiva della mia città». E oggi, dopo diversi anni, anche il suo papà, che ha la SM, ha scelto di fruire dei servizi di supporto che l’Associazione offre.

 

Grazie a Costanza, diventata volontaria per amore delle quattro ruote: «“Cercasi Volontari Autisti”. Era scritto, mentre ero in attesa della visita neurologica, sul volantino colorato della Sezione di Ravenna, appeso al muro dell’Ambulatorio di Sclerosi Multipla. Sì, faceva proprio per me e mi sono reclutata immediatamente! Tra deambulatori e carrozzine cerco le persone. Ogni giorno, sono qui, perché ogni persona, ogni volto, per me è importante».

 

E ancora grazie a Veronica che vive i suoi 24 anni all’Isola d’Elba e non perde occasione di« gridare a gran voce di essere una fan e dunque una volontaria di AISM. Fan del bicchiere che è sempre pieno e non mezzo vuoto. Con una missione: essere anche una fonte di promozione del volontariato, che sorride, e fa sorridere». Veronica, legata alla Sezione di Livorno, è una volontaria con la sclerosi multipla e anche per questo la sua voglia di sorridere e far sorridere è contagiosa più di un virus che ci sta togliendo fiato e serenità.

 

 

Grazie a tutti noi!

 

Siamo tutti importanti, tutti noi volontari. Autentici. Vicini. Emozionati. Siamo il valore immenso di AISM, da quasi 53 anni

 

Siamo tutti storie uniche, da leggere d’un fiato.

 

E allora leggiamole tutte, le nostre storie, sui siti delle nostre Sezioni.

 

E poi, finito di leggere, apriamo la porta di casa, il telefono, il computer, il cuore, la mente e ripartiamo, una volta ancora. Incontro agli altri. Alla nostra città. Alla parte migliore di noi.