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23/06/2022

La ricercatrice FISM Valeria Prada premiata al Congresso dell’Associazione italiana Sistema Nervoso Periferico

 

L’Associazione “Amiche per la vita” ha premiato, durante il Congresso annuale ANSP –Associazione italiana Sistema Nervoso Periferico -, la ricercatrice FISM Valeria Prada. Il riconoscimento– come spiega la stessa ricercatrice – valorizza il lavoro di ricerca che ha svolto negli USA per validare una scala virtuale di valutazione neurologica per una patologia rara del sistema nervoso periferico, che si chiama Charcot Marie Tooth (CMT). 

 

«Prima di occuparmi di ricerca riabilitativa nella SM, – racconta Valeria Prada – ho lavorato come ricercatrice negli Stati Uniti, ad Iowa City, dove ho sviluppato e validato una scala virtuale per la valutazione neurologica a distanza per la CMT. In pratica, la scala è composta da sette domande, le stesse che si usano in una normale visita neurologica in ambulatorio: le prime tre indagano quali tipi di sintomi, motori o sensitivi, ha la persona, mentre le altre quattro domande sono un vero e proprio esame neurologico, con cui si chiede al paziente di valutare la propria sensibilità e la propria forza guidandolo a fare quelle azioni che costituiscono l’esame neurologico».

 

In tempo di Covid-19, molti medici e riabilitatori, non potendo vedere i pazienti direttamente, hanno individuato scale di valutazione preesistenti e si sono industriati per usarle da remoto.

 

Il punto centrale di novità, per cui Valeria Prada è stata premiata, sta nella messa a punto di un metodo rigoroso di validazione per l’uso da remoto della scala e la conseguente definizione di un “protocollo” standardizzato e di un manuale d’uso: «rispetto a tutte le altre scale usate on line in tempo di pandemia – spiega – in questo progetto di ricerca è stato definito, tramite una serie di prove e di controprove scientifiche, un manuale dettagliato che indica i binari su cui il paziente e il professionista devono muoversi in modo estremamente standardizzato, senza alcun deragliamento possibile. Quando un medico vede il paziente on line, può succedere che chieda alla persona di compiere un’azione che serve da esame neurologico e che poi la persona, pur dicendo di avere capito la consegna, esegua la consegna in maniera non corretta, senza che dallo schermo il professionista possa notare o correggere l’errore, come si farebbe in ambulatorio semplicemente con lo sguardo o con il tocco della mano. Per questo progetto abbiamo imparato come sia decisiva non solo la preparazione scientifica ma anche la comunicazione tra medico e paziente e quanto la comunicazione tramite uno schermo possa essere differente da quella in presenza».

 

 

Il protocollo messo a punto da Valeria Prada potrà servire in futuro non solo per valutare i pazienti in tempi in cui, come è successo in pandemia, risultasse loro interdetto l’accesso a Ospedali e Centri riabilitativi, ma potrà servire anche per studi di ricerca in cui fosse necessario effettuare valutazioni molto ravvicinate nel tempo: integrare le valutazioni fatte in ambulatorio con quelle fatte on line potrà implementare la ‘sostenibilità’ e i risultati della ricerca in riabilitazione.

«In ogni caso deve essere chiaro – aggiunge la ricercatrice –che questa valutazione da remoto e tutte le altre che potranno essere standardizzate prossimamente non potranno mai sostituire una valutazione effettuata in presenza, ma potranno essere un valido supporto per semplificare la vita a tanti pazienti e ai medici che li seguono».

 

 

 

 

Potremmo ipotizzare, in un percorso di connessioni possibili, che uno strumento di valutazione messo a punto per una patologia rara del sistema nervoso periferico come la CMT possa essere traslato per la sclerosi multipla?

«Le singole scale vengono validate rigorosamente per ciascuna patologia del sistema nervoso e ognuna ha una propria specificità che non può essere confusa con nessun’altra – spiega Valeria Prada -. Per la sclerosi multipla, più che riprendere la scala di valutazione virtuale della CMT, si potrà applicare lo stesso metodo di validazione ora codificato, per definire con rigore scientifico l’utilizzabilità da remoto di scale già usate per la SM per valutare i risultati ottenuti con la riabilitazione sia nei trial di ricerca che nella pratica clinica».

 

AISM con la sua Fondazione, in sinergia con l’Università di Genova, ha ancora una volta favorito il rientro in Italia di un ricercatore per mettere al servizio della ricerca nella sclerosi multipla ed in altre patologie correlate le migliori competenze disponibili nell’ottica di una ricerca rigorosa e di qualità e con un impatto nella vita delle persone con SM.

 


Valeria Prada è laureata in biologia (Università degli Studi di Milano) e in fisioterapia (Università degli Studi di Genova), con successivo Dottorato in Neuroscienze  Applicate (Università degli Studi di Genova). Collabora con il Dipartimento di Neuroscienze, Oftalmologia e Genetica della Clinica Ospedaliero-Universitaria San Martino (Genova)  degli studi di Genova per la ricerca e la riabilitazione applicata alle neuropatie ereditarie e periferiche. A partire da ottobre 2020 ha lavorato per circa un anno all’Università dello Iowa, negli Stati Uniti. Da novembre 2021 è entrata nel team dei ricercatori in riabilitazione della Fondazione Italiana Sclerosi Multipla.