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04/08/2010

Pubblicato nuovo lavoro sul possibile ruolo del virus di Epstein Barr nella SM

 

 

Lo studio, cofinanziato da AISM e la sua Fondazione FISM, è stato condotto dalla dottoressa Barbara Serafini e dalla dottoressa Martina Severa, e coordinato dalla dottoressa Francesca Aloisi e dalla dottoressa Eliana Marina Coccia dell’Istituto Superiore di Sanità.

 

La sclerosi multipla (SM) è una malattia cronica infiammatoria del sistema nervoso centrale (SNC) dovuta a una complessa relazione tra rischio genetico e fattori ambientali. Tra questi ultimi il virus di Epstein-Barr (EBV), un virus erpetico che infetta e persiste in forma latente nei linfociti B del sistema immunitario di circa il 95% della popolazione mondiale, mostra una forte associazione con la SM sulla base di evidenze epidemiologiche e sierologiche. Proprio il possibile ruolo dell’EBV nello sviluppo della SM è stato ed è oggetto di numerosi studi italiani e stranieri ed è sostenuto dalla presenza di livelli più elevati di anticorpi che riconoscono un antigene virale (EBNA1) nel siero delle persone con SM rispetto alle persone sane.

 

I risultati pubblicati nel 2007 dagli stessi autori avevano dimostrato che la maggior parte dei linfociti B che infiltrano il cervello di persone con SM sono infettati con EBV. I dati all’epoca ottenuti avevano suggerito ai ricercatori la possibilità che un'infezione persistente nel SNC, da parte del virus EBV, potesse avere un ruolo fondamentale nella patogenesi della malattia attraverso la capacità del virus di stimolare l’attivazione cronica dei linfociti B infettati e di indurre una risposta immunitaria antivirale a livello cerebrale con conseguente danno al tessuto nervoso.

 

Nonostante queste importanti premesse, i risultati sulla presenza di EBV nel cervello di persone con SM non sono stati riprodotti in altri studi e sono oggetto di un acceso dibattito a livello internazionale. Il possibile meccanismo che legherebbe l’infezione da EBV con la SM deve quindi ancora essere  chiarito.

 

Lo scopo del presente lavoro, pubblicato sulla rivista Journal of Neuropathology and Experimental Neurology (Volume 69, Number 7, July 2010) è stato quello di ottenere maggiori informazioni sull’infezione cronica da  EBV nel cervello di persone con SM e cercare di capire la possibile correlazione tra infezione virale e attivazione persistente dei linfociti B che caratterizza la malattia e si manifesta con produzione intratecale di immunoglobuline.

 

Le analisi immunoistochimiche condotte su tessuti cerebrali di persone con SM hanno rivelato che la maggior parte dei linfociti B presenti negli infiltrati infiammatori delle tipiche lesioni demielinizzate e delle meningi esprimono una proteina virale, LMP2A, che insieme ad altre  proteine specifiche dell’EBV potrebbe promuovere la sopravvivenza e la maturazione di linfociti B infettati a livello cerebrale. Inoltre, gli autori hanno osservato che i linfociti B infettati da EBV esprimono un particolare fattore di attivazione dei linfociti B, denominato BAFF, che appartiene alla famiglia del fattore di necrosi tumorale e potrebbe favorire la persistenza del virus e la perdita della tolleranza immunologica a livello del SNC.

 

Utilizzando la microdissezione con cattura laser, una tecnologia che ha consentito di raccogliere selettivamente gli infiltrati infiammatori contenenti i linfociti B da sezioni di tessuto cerebrale di casi con SM, ed effettuando su questi campioni analisi molecolari molto specifiche e sensibili, gli autori hanno osservato che tutti gli infiltrati infiammatori analizzati contenevano elevati livelli di acidi nucleici di EBV (RNA virale) che codificano per proteine della fase latente di infezione, come EBNA1 e LMP2A.

 

Questi risultati confermano che EBV può essere rilevato nel tessuto cerebrale di persone con SM ma che, data la sua localizzazione in una sottopopolazione di cellule del sistema immunitario, i linfociti B, è necessario utilizzare le strategie più innovative e sensibili. Inoltre suggeriscono un possibile ruolo dell’infezione con EBV nella patogenesi della SM.

 

"Il nostro impegno – commenta Aloisi - è volto a produrre ulteriori evidenze a sostegno della presenza di EBV nelle lesioni SM nel tentativo di comprendere qual è il meccanismo che lega l’alterata reattività immunitaria verso questo virus nelle persone con SM, un dato oramai confermato in numerosi studi, e il processo infiammatorio responsabile della formazione delle lesioni cerebrali caratteristiche di questa malattia".

 

Bibliografia

Epstein-Barr virus latent infection and BAFF expression in B cells in the multiple sclerosis brain: implications for viral persistence and intrathecal B-cell activation. Serafini B, Severa M, Columba-Cabezas S, Rosicarelli B, Veroni C, Chiappetta G, Magliozzi R, Reynolds R, Coccia EM, Aloisi F.

J Neuropathol Exp Neurol. 2010 Jul;69(7):677-93.