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15/04/2021

«Vengo anch’io»: qualche idea per un mondo accessibile.

 

Numeri e pensieri, un po’ di rabbia e un po’ di sorriso, consapevolezze nuove e prospettive su cui lavorare: c’è un po’ tutta la vita nella puntata che domani, 16 aprile, “Succede sempre di venerdì” dedica al tema dell’accessibilità.

Del resto, non è solo un tema di barriere architettoniche e di luoghi comuni, ma ha a che fare con la dignità, la sicurezza, la libertà, l’istruzione, il lavoro, la casa in cui viviamo, il nostro tempo libero, il mondo di tutti.

 

Come evidenzia Istat, in Italia ci sono 3,1 milioni di persone con disabilità: 600 mila sono prive di rete di aiuto, solo il 17,5% delle scuole sono prive di barriere e solo il 31,3% delle persone con disabilità in Italia lavora, addirittura solo il 9% va al cinema, a teatro, al museo (quando non c’era il Covid, ora non ci va nessuno, ma non è il mondo ideale): non è tutta vita che ci interpella? Non ci viene da pensare che quello in cui viviamo può essere un mondo migliore e che possiamo, vogliamo, dobbiamo fare tutti qualcosa per migliorarlo?

 

Ne è convinta Patrizia Parodi, volontaria AISM di Genova, che ha la SM e si muove in carrozzina: «certo che mi arrabbio, quando arrivo al supermercato e trovo i posteggi per disabili occupati. Sarà un furbetto o un ignorante quello che non si cura di rendere il mondo più difficile per gli altri? “Non lo sapevo”, mi sono sentita rispondere. Ci credete, voi? Io poi ho la SM, non ho solo un problema motorio: se trovo ostruito lo scivolo per la discesa dal marciapiede e devo allungare il giro, quei venti in metro in più aggiungono fatica alla fatica. Mi stanco!».

 

Certo, il mondo ideale non c’è.

E, a dirla tutta, un mondo ideale non serve, se resta disegnato sulla carta: l’Italia ha una delle legislazioni più avanzate al mondo sull’accessibilità, ma è anche uno dei paesi meno accessibili che ci siano. Come si fa a cambiare lo stato delle cose?

“Succede sempre di venerdì” ne parlerà domani con l’architetto Elisabetta Schiavone, direttore tecnico della startup Soluzioni Emergenti, rappresentante di Cerpa Italia Onlus e volontaria della Sezione AISM di Ascoli Piceno.

 

 

 

 

«Non bastano le norme , l’accessibilità va messa in pratica conoscendo la singola persona – ci anticipa -: un conto è sapere che per una torta servono uova, farina e zucchero e un conto è farla, quella torta, e farla in modo che piaccia alla persona che la deve mangiare. La cultura che in Italia manca è la torta giusta offerta alla persona giusta. La cultura che in Italia manca è fare in modo che a nessuno manchi la sua fetta di torta. Pensa ai bonus per abbattere le barriere e rendere un ambiente vivibile, anche la casa: per una persona con SM il caldo è deleterio, ma nessun Comune darà mai un contributo per installare in casa un climatizzatore. Eppure il climatizzatore rende l’ambiente sicuro per chi ha la SM: accessibilità è anche sicurezza. Nessun ambiente può essere detto accessibile per tutti se non è anche sicuro per tutti».

 

Sono appunti da tenere sottomano, riflessioni su cui tutti possiamo lavorare.

Intanto, cominciamo a prenderli, questi appunti: ci vediamo domani su Telegenova (canale 18 del digitale terrestre per chi vive in Liguria), in streaming sul sito dell’emittente o sul circuito NCG.net. E, da lunedì, la puntata sarà disponibile anche sulla pagina Facebook e You Tube di AISM.

 

Sapete cosa direbbe Iacopo Melio con la sua carrozzina e il sorriso che ha sempre avuto, e che avrà certamente  ritrovato dopo essere uscito dal ricovero in Ospedale per Covid?  «Vengo anch’io!”.

Il suo video è lì che ci aspetta, venerdì sera, per pensare e sorridere, arrabbiarci, se serve, e andare ‘oltre’, verso quel desiderio di libertà che ci abita tutti, persone con e senza SM, persone con e senza disabilità.