50 milioni in meno al Fondo per le Non Autosufficienze, quasi il 70% in meno a quello per le Politiche Sociali. A rischio la qualità di vita delle persone con SM e con disabilità in generale
Gli annunciati tagli ai Fondi nazionali per il sociale alla fine sono stati confermati: il Fondo per le Non Autosufficienze perde 50 milioni e torna a 450 milioni. Quello per politiche sociali è letteralmente decimato: da 313 milioni scende a 99. Una riga nera cancella i soldi che servono a finanziare tra le altre misure interventi di sostegno all’inclusione delle persone con disabilità e quelli destinati all'assistenza domiciliare.
Dopo l'Intesa Stato-Regioni dello scorso 23 febbraio, in attuazione della Legge di Stabilità che richiedeva un taglio complessivo alle Regioni da 2 miliardi e 691 milioni di euro, è arrivata la riduzione degli investimenti.
Questi tagli sono in netta divergenza rispetto all’orientamento e alle scelte assunte in questi ultimi anni dal Governo, dirette alla stabilizzazione e al graduale incremento dei fondi destinati all’inclusione sociale: in particolare il Fondo Nazionale per le Politiche sociali - istituito nel 2002 con una dotazione di 1.090 milioni di euro - viene portato ad uno dei valori più bassi nella sua storia, e il taglio di 50 milioni di euro del Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza riduce e mette a rischio quelli che sono stati definiti dal Governo come un primo nucleo di livelli essenziali di assistenza sociale per le persone con disabilità gravi e gravissime, perché si tratta di interventi ancora condizionati alle risorse disponibili.
«AISM, in linea con l’Agenda della SM 2020 – che ha tra i suoi obiettivi la garanzia di presa in carico ed inclusione sociale delle persone con SM - dice Angela Martino, Presidente Nazionale AISM – dichiara con fermezza la sua contrarietà a questi tagli, che vanno a comprimere diritti e prestazioni volti al miglioramento della qualità di vita delle persone con disabilità e SM e incidono fortemente sulle risposte per persone con SM gravi e gravissime che già vivono frequenti situazioni di carenza o assenza di servizi ».
L’Associazione insieme alla Federazione Italiana Superamento Handicap (FISH) è impegnata per contrastare questi tagli e con la stessa FISH sta valutando ogni iniziativa per tutelare i diritti delle persone con SM e con disabilità in generale.