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06/04/2015

La mia casa intelligente

Dimenticare i propri limiti nelle azioni quotidiane grazie alla tecnologia. La domotica è ormai realtà. Ma l'adattamento è costoso e non tutti possono permetterselo. Leggi l'inchiesta su SM Italia 1/2015

SM Italia 1/2015 - Inchiesta casa accessibile

 

C’è tanta attrattiva intorno all’idea di smart home. Una casa ‘friendly’, amichevole. Una casa che fa dimenticare i propri limiti, quando si fanno tutte le azioni quotidiane. A maggior ragione quando la disabilità impone quei limiti. Smart home, ovvero casa intelligente: quella che coniuga accessibilità, domotica, tecnologia. C’è un grande ‘ma’ intorno alla questione: la smart home potrà essere per tutti, o resterà solo un prototipo per pochi?

 

L’ultimo progetto in questo ambito nasce a Castelfranco Veneto (Treviso) a opera dell’ingegnere Paolo Berro, 38enne rimasto paralizzato all’età di 21 anni; e da Castelfranco è approdato al Parlamento Europeo, dove Berro è – oltre alle altre attività, che svolge con la Fondazione a lui omonima – consulente speciale in commissione UE per la disabilità e accessibilità. Attorno alla sua idea di SMART Home (l’acronimo sta per sostenibilità, mobilità, ambiente, robotica, risparmio energetico, tecnologia) si è riunito un gruppo di consulenti e architetti appassionati, che l’ha resa abitazione reale. L’edificio, realizzato in legno secondo i criteri della bioedilizia e del risparmio energetico, permette di muoversi in piena autonomia e libertà, con spazi di manovra mirati, accessori ed elettrodomestici gestiti a distanza tramite l’uso della voce e un software di riconoscimento vocale. Il progetto – qui la sua unicità – prevede anche l'autosufficienza energetica, con l’uso di pannelli solari, e l’adattamento termico 365 giorni l’anno. Fantascienza? Tutt’altro: sul portale www.smarthomeproject.it Berro offre un confronto sul tema, illustrando il progetto, l’idea, le varie fasi.

 

Ci sono altre storie in Italia, poche purtroppo, che fanno sperare. Come quella di Daniele Furlan, imprenditore del trevigiano che 13 anni fa rimane paralizzato dal collo in giù a seguito di incidente sul lavoro. Con l’aiuto progettuale del Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio (Bologna) e con la copertura Inail, Furlan riesce a costruire una nuova casa accessibile e cablata; gestisce la mobilità e gli spostamenti, la domotica (il controllo delle componenti della casa e gli elettrodomestici), pc e audiovisivi tramite un joystick che manovra con il mento, collegato alla centrale comandi della sua carrozzina elettrica. Quanto può essere costato un simile lavoro? «Molto difficile se non impossibile quantificarlo – dice – perché il lavoro è andato di pari passo con la costruzione di una casa tutta nuova; inoltre, sia l’hardware (gli elettrodomestici in rete) che il software, oggi, cambiano drasticamente di prezzo, a seconda delle abilità residue. Io spesi intorno ai 60-70mila.

 

Leggi l'inchiesta completa su SM Italia 1/2015 sfogliandola online o scaricandola in versione pdf da link qui sotto

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