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21/09/2021

Sclerosi multipla: nuova terapia orale rimborsata dal Sistema Sanitario Nazionale

 

La scelta terapeutica a disposizione delle persone con sclerosi multipla si amplia ulteriormente con una nuova terapia orale. Si tratta del farmaco ozanimod (nome commerciale Zeposia), indicato per le forme recidivanti-remittenti di sclerosi multipla in fase attiva.

 

Dopo l’approvazione di EMA e di AIFA, avvenute entrambe nel 2020, con la Gazzetta Ufficiale del 6 settembre 2021 l’Agenzia Italiana del Farmaco ha approvato anche la rimborsabilità del trattamento, passaggio fondamentale affinché sia concretamente accessibile a chiunque ne abbia diritto.

 

«Avere nuovi farmaci efficaci, anche orali, per una malattia come la sclerosi multipla - prosegue Mario Alberto Battaglia, Presidente della FISM - Fondazione Italiana Sclerosi Multipla e Direttore Generale AISM - Associazione Italiana Sclerosi Multipla- permette di avere una sempre migliore medicina personalizzata. Parlare di terapia precoce significa non solo prevenire nuovi attacchi ma anche rallentare e bloccare la progressione verso la disabilità. Ma deve essere soprattutto una terapia personalizzata per la forma di malattia, per le caratteristiche e per l’evoluzione senza dimenticare le esigenze di qualità di vita. Parlare di sclerosi multipla alla diagnosi oggi significa parlare di giovani, per lo più donne, che vogliono poter condurre in futuro una vita lavorativa e sociale attiva. Curare bene significa non raggiungere la disabilità, abbattere l’elevato costo sociale e garantire anni in qualità di vita a chi affronta ogni giorno la sfida di questa malattia cronica».

 

Cosa è Ozanimod

Ozanimod agisce modulando la risposta immunitaria interagendo con i ricettori della Sfingosina 1-Fosfato. In particolare agisce sugli isotipi, 1 e 5, i più implicati nella modulazione della risposta immunitaria e nella riparazione del danno mielinico.  La terapia va somministrata per via orale una sola volta al giorno e ha dimostrato, negli studi clinici registrativi, di ridurre la perdita di volume della sostanza grigia sia corticale che talamica, nonché di ridurre il numero di nuove lesioni attive alla risonanza magnetica.