Come già anticipato dall’ultimo rilascio delle Raccomandazioni sul Covid-19 per le persone con sclerosi multipla - documento pubblicato a partire dal marzo 2020 e continuamente aggiornato grazie all’opera di AISM e SIN - ci sono novità per ciò che riguarda le misure di contrasto al contagio da SARS-COV-2 e nei trattamenti disponibili per alcune forme di infezione.
Nella nota congiunta del Ministero della Salute, AIFA e Istituto Superiore di Sanità del 20 febbraio 2022 viene raccomandata – a partire dall’1 marzo 2022 - la somministrazione della quarta dose di richiamo (Booster) del vaccino anti SARS-CoV-2 nei soggetti con marcata compromissione della risposta immunitaria che hanno già fatto un ciclo completo di vaccini.
Non tutte le persone con sclerosi multipla hanno una risposta immunitaria compromessa. Nelle Raccomandazioni vengono elencate le terapie per la sclerosi multipla per le quali – in base a una precedente nota di AIFA - è indicata la quarta dose di vaccino anti SARS-CoV-2.
Su questo come su ogni aspetto della cura della sclerosi multipla consigliamo di contattare il proprio neurologo curante per avere maggiori informazioni.
Ricordiamo inoltre che in base alle indicazioni fornite da AIFA e dal Ministero della Salute, alle persone con sclerosi multipla è raccomandato l’utilizzo dei due vaccini a mRNA (Pfizer-BioNTech mRNABNT162b2 e Moderna mRNA-1273).
Ma vi sono novità anche per ciò che riguarda il trattamento del Covid-19. In particolare, come si legge sempre nel documento di AISM e SIN, alcuni farmaci antivirali e anticorpi monoclonali possono essere utilizzati entro 5-7 giorni dall’esordio dei sintomi per evitare decorsi gravi in persone a rischio.
Inoltre, AIFA ha anche indicato un trattamento come profilassi, cioè preventivamente, del farmaco Evusheld “in soggetti adulti ed adolescenti di età pari o superiore a 12 anni e con peso corporeo di almeno 40 kg, con un controllo sierologico completamente negativo (anticorpi IgG anti-Spike negativi) e che presentano almeno un fattore di rischio, tra cui l’assunzione, nell’ultimo anno, di terapie che comportano deplezione dei linfociti B (ad es. rituximab, ocrelizumab, ofatumumab, alemtuzumab) o modulazione dei recettori della sfingosina”.
Se hai bisogno di ulteriori informazioni puoi contattare il Numero Verde AISM.