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14/09/2022

Una nuova via per ridurre la progressione della sclerosi multipla?

 

La ricerca continua sempre, non si arrende mai. Con tenacia, competenza e pazienza, continua ad approfondire le sue scoperte per arrivare a dare risposte alla salute delle persone, specialmente a quelle che ne hanno di meno, come nel caso delle persone con sclerosi multipla progressiva.

 

Questa è anche la storia della ricerca sul recettore oligodendrogliale 17 accoppiato alla proteina G, che si chiama GPR17. È stato identificato nel 2011, grazie a uno studio finanziato da AISM con la sua Fondazione e condotto dalla professoressa Maria Pia Abbracchio (Università degtli Studi di Milano), come un importante attore che consente la maturazione degli oligodendrociti, responsabili a loro volta della produzione di mielina, la struttura lipidica che avvolge i prolungamenti dei neuroni e consente la corretta conduzione dell’impulso nervoso dal cervello al corpo.

 

Sinora la ricerca aveva scoperto che il recettore GPR17 è presente a livelli molto alti nell’oligodendrocita immaturo e poi, quando l’oligodendrocita arriva a un certo grado di maturazione, viene spento spontaneamente affinché si completi correttamente la mielinizzazione.

“In pazienti con sclerosi multipla, in alcune aree del cervello apparentemente sane, ancora prive di lesioni ma già caratterizzate da un principio di infiammazione, il numero degli oligodendrociti esprimenti GPR17 è molto aumentato” spiega la Prof.ssa Abbracchio. “Questo suggerisce che lo spegnimento del recettore è fondamentale per reindirizzare la cellula alla maturazione e che ogni fattore che interferisce con questo processo naturale possa interferire con i normali eventi riparativi della mielina” ha commentato il Dott. Davide Lecca, del dipartimento di Scienze Farmaceutiche.

 

La professoressa Abbracchio al Congresso FISM

 

Sappiamo inoltre che gli oligodendrociti, durante il loro processo di maturazione in cellule mielinizzanti, richiedono un grande investimento di combustibili energetici.

 

In questa storia già importante, arriva ora un nuovo passo, una conoscenza ulteriore che la ricerca ha ottenuto: la rivista Cells ha pubblicato un nuovo studio su GPR17 con cui i ricercatori evidenziano i meccanismi cellulari metabolici ed energetici, finora sconosciuti, che entrano in gioco nel consentire una corretta produzione di mielina da parte dei nostri oligodendrociti.

 

I ricercatori del gruppo della professoressa Abbracchio, in collaborazione con il gruppo del Professor Nico Mitro e della Professoressa Donatella Caruso, del dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università degli Studi di Milano, hanno riprodotto lo spegnimento fisiologico di GPR17in laboratorio, con approcci biotecnologici, mettendo in evidenza come ne consegua un'alterazione di diversi geni coinvolti nel metabolismo del glucosio e nella biosintesi dei lipidi.

 

“Lo spegnimento dell’espressione di GPR17 ha indotto un potente riarrangiamento del metabolismo del glucosio, che ha portato ad un aumento dei livelli extra-cellulari di lattato, un importante metabolita che può essere reso disponibile ai neuroni per sostenere il proprio metabolismo” spiega il Dott. Davide Marangon, primo autore dello studio, che aggiunge: “Inoltre, abbiamo osservato cambiamenti nei livelli di molecole lipidiche particolarmente abbondanti nella mielina, a supporto del ruolo chiave di GPR17 nel determinarne la composizione”.

 

I risultati di questo studio suggeriscono quindi che lo spegnimento dell’espressione di GPR17 è indispensabile a promuovere i cambiamenti metabolici necessari all’oligodendrocita per completare il processo di maturazione, produrre correttamente la mielina e influenzare il metabolismo di altre cellule attraverso la liberazione di lattato nello spazio extracellulare.

 

La modulazione farmacologica di GPR17 in condizioni di malattia può quindi essere sfruttata per contrastare le disfunzioni metaboliche tipicamente associate a malattie demielinizzanti, e i meccanismi metabolici ed energetici regolati da GPR17 possono rappresentare ulteriori bersagli molecolari per implementare la riparazione delle lesioni nella sclerosi multipla.

 

“Lo studio delle aberrazioni del metabolismo cellulare è un nuovo approccio promettente e in evoluzione per lo studio dei meccanismi coinvolti nella progressione della sclerosi multipla. I risultati di questa ricerca confermano l’impegno nazionale ed internazionale della Fondazione, insieme ai ricercatori, per trovare trattamenti per rallentare o fermare la progressione della malattia” commenta la dottoressa Paola Zaratin Direttore della ricerca scientifica della Fondazione di AISM.

 

Referenza

Titolo: Rewiring of Glucose and Lipid Metabolism Induced by G Protein-Coupled Receptor 17 Silencing Enables the Transition of Oligodendrocyte Progenitors to Myelinating Cells

Autori: Davide Marangon , Matteo Audano , Silvia Pedretti , Marta Fumagalli , Nico Mitro, Davide Lecca, Donatella Caruso, Maria P. Abbracchio

Rivista: Cells 202211(15)

Doi https://doi.org/10.3390/cells11152369