Salta al contenuto principale

11/09/2018

Sclerosi multipla progressiva: ibudilast rallenta l’atrofia cerebrale

 

I risultati di uno studio clinico di fase 2 coordinato dalla Cleveland Clinic negli Stati Uniti hanno mostrato che il trattamento orale con ibudilast rallenta l’atrofia cerebrale nelle persone con sclerosi multipla progressiva. I risultati sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine.

 

Ibudilast

Ibudilast, noto anche come MN-166 e prodotto dalla MediciNova Inc, è un farmaco già commercializzato in Giappone e Corea del Sud per il trattamento dell’asma e delle conseguenze di eventi cerebro-vascolari (ictus), grazie alle sue proprietà di broncodilatazione e vasodilatazione.Inoltre, la sua azione inibisce un enzima chiamato fosfodiesterasi, regolando così le risposte immunitarie (per esempio la produzione di citochine) che possono danneggiare il sistema nervoso centrale. Grazie a queste caratteristiche agirebbe su vari processi  biochimici con effetti neuroprotettivi

 

Lo studio

Sulla base di risultati precedenti l’attuale studio SPRINT-MS aveva l’obiettivo di valutare gli effetti del trattamento orale con ibudilast sulla progressione dell’atrofia cerebrale in persone con forme progressive di sclerosi multipla. Condotto in 28 centri negli Stati Uniti coordinati dalla Cleveland Clinic, lo studio ha coinvolto 255 persone, metà con la forma primariamente progressiva e metà con la forma secondariamente progressiva. I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale al trattamento con ibudilast orale o con placebo, e circa un terzo ha continuato anche la terapia a base di glatiramer acetato o interferone beta.

 

Dopo 96 settimane i ricercatori hanno valutato lo stato dell’atrofia cerebrale dei partecipanti: attraverso le immagini di risonanza magnetica hanno misurato la frazione parenchimale cerebrale deducendone che ibudilast aveva ridotto il tasso di atrofia del 48% nel gruppo trattato rispetto al gruppo placebo. Un dato statisticamente significativo. Durante la sperimentazione non sono stati segnalati problemi di sicurezza importanti e gli effetti indesiderati più comuni della terapia sono stati disturbi gastrointestinali (nausea, diarrea, dolore addominale e vomito), mal di testa e depressione.

 

Prospettive future
I risultati ottenuti  aprono la strada allo studio clinico di fase 3 per valutare in dettaglio l’efficacia e la sicurezza del farmaco, necessario anche per richiedere in futuro a FDA e EMA l’approvazione all’immissione in commercio


Phase 2 Trial of Ibudilast in Progressive Multiple Sclerosis.
Fox RJ, Coffey CS, Conwit R, Cudkowicz ME, Gleason T, Goodman A, Klawiter EC, Matsuda K, McGovern M, Naismith RT, Ashokkumar A, Barnes J, Ecklund D, Klingner E, Koepp M, Long JD, Natarajan S, Thornell B, Yankey J, Bermel RA, Debbins JP, Huang X, Jagodnik P, Lowe MJ, Nakamura K, Narayanan S, Sakaie KE, Thoomukuntla B, Zhou X, Krieger S, Alvarez E, Apperson M, Bashir K, Cohen BA, Coyle PK, Delgado S, Dewitt LD, Flores A, Giesser BS, Goldman MD, Jubelt B, Lava N, Lynch SG, Moses H, Ontaneda D, Perumal JS, Racke M, Repovic P, Riley CS, Severson C, Shinnar S, Suski V, Weinstock-Guttman B, Yadav V, Zabeti A; NN102/SPRINT-MS Trial Investigators.
N Engl J Med. 2018 Aug 30;379(9):846-855. doi: 10.1056/NEJMoa1803583. PMID: 30157388