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14/05/2021

Con il 5x1000 a FISM aiutiamo ad affrontare la sclerosi multipla e il Covid-19

 

Curare la sclerosi multipla, senza paura, in tempo di Covid-19 si può. Anzi si deve. Ce lo ha detto la ricerca promossa e finanziata da AISM con la sua Fondazione (FISM) e dalla Società Italiana di Neurologia (SIN) con il suo Gruppo di Studio della SM attraverso il programma MuSC-19 -Sclerosi Multipla e COVID-19, progetto di raccolta dati internazionale, collegato al Registro Italiano Sclerosi Multipla.

 

«Dopo la prima pubblicazione di aprile 2020, in pieno lock down, quando ancora nessuno al mondo aveva trovato un orientamento per le persone con SM – ricorda il professor Marco Salvetti, Ospedale S. Andrea - Università Sapienza, Roma - a gennaio 2021 il gruppo di ricerca del programma MuSC-19,  ha pubblicato i risultati di una ricerca che riguardava 849 persone con SM e Covid-19 sospettato o confermato. Oggi nel database di MuSC-19 siamo arrivati a oltre 2.500 pazienti con sclerosi multipla inseriti e possiamo dire che la ricerca promossa da FISM continua sempre, non si ferma, perché la SM non si ferma, e non si fermano i diritti delle persone a vivere la propria vita. E oggi possiamo dire, a maggior ragione, che i risultati degli studi FISM-SIN su Covid-19 e SM reggono la prova del tempo e sono confermati da studi analoghi fatti in Francia e negli USA. Abbiamo mostrato, con numeri sempre crescenti, che alcune terapie, come l’interferone, hanno probabilmente un effetto protettivo rispetto al rischio di prendere il Covid-19 e di prenderlo in forma grave. Per altre terapie, dove il rischio di prendere una forma più severa di Covid-19 è più alto, comunque abbiamo evidenziato che in assoluto si tratta sempre di un rischio basso, per cui tutti, qualsiasi terapia stiano seguendo, possono e devono continuare a curare la SM con le terapie che stanno utilizzando, se dimostrano di essere efficaci».

 

Gli studi di AISM con la sua Fondazione, da anni, non si limitano al solo ‘recinto’ della SM e dell’Italia, ma si mettono a servizio di un mondo più vasto: anche per il programma MuSC-19 si amplia il numero dei paesi che stanno inserendo i propri dati di persone con SM e Covid-19 nella piattaforma di MuSC-19 e il confronto con analoghe ricerche svolte nel mondo: «A oggi – ricorda Salvetti - nel Registro del MuSC-19 sono confluiti anche i dati di pazienti di Turchia, Egitto, Brasile, Austria, Portogallo, Argentina, Cile, Messico, Kuwait e altre nazioni ancora. Inoltre, ed è importante, con il coordinamento della Professoressa Sormani (Università di Genova), è stata avviata una ricerca che mette a confronto i risultati dei nostri studi con quelli ottenuti da un analogo percorso francese. Le casistiche delle due ricerche, messe a confronto, confermano i reciproci esiti: a rischiare di più di sviluppare il Covid-19 in forma grave sono le persone con sclerosi multipla e disabilità più avanzata, che hanno sviluppato negli anni anche altre co-morbidità».

 

Come utilizziamo il tuo 5x1000 a FISM

 

La ricerca, però, non si ferma. Non si deve fermare, non può. Deve continuare, le persone ne hanno bisogno, oggi più che mai: «abbiamo definito, a livello italiano e internazionale, una vera e propria “Agenda” di ricerca su sclerosi multipla e Covid-19 – evidenzia Paola Zaratin, Direttore Ricerca Scientifica FISM, membro del Comitato Scientifico del MuSC-19-: se è vero che abbiamo risposte alle domande più urgenti sull’impatto delle terapie per la SM nel rischio di Covid-19, ci sono ancora molte domande cui rispondere».

 

Si tratta di domande importanti, ricorda Salvetti: «dobbiamo presto verificare che tipo di relazione possa esserci tra vaccini anti-Covid, terapie per la SM e andamento di malattia. Per questo, sempre con il coordinamento dalla professoressa Sormani, è già in corso un ulteriore studio per capire gli effetti delle terapie sull’attecchimento dei vaccini. Nel medio periodo, poi, dovremo capire se - ed eventualmente come - il SARS-CoV-2 cambierà l’epidemiologia della SM. È stato un fattore ambientale pervasivo e devastante, come mai successo sinora, e bisognerà capire se nei prossimi anni ci saranno più casi di SM, o meno, o se saranno diversi. Un percorso di ricerca di questo tipo, oltretutto, potrebbe dare risposte non solo alle questioni della SM ma a tante altre malattie autoimmunutarie».

 

La ricerca ascolta le nostre domande e costruisce le risposte: ma ha bisogno di fondi. Di tanti fondi, pubblici e privati: «Siamo pronti – annuncia Paola Zaratin- ad aprire un “Bando di ricerca” dedicato a Covid e SM, se avremo le adeguate risorse da dedicare. Con maggiori risorse a disposizione potremo dare corpo ai numerosi progetti di ricerca su SARS-CoV-2 che già abbiamo. Con più risorse, potremmo costruire, insieme a tutti gli stakeholder della SM e per tutto il mondo, anche oltre i confini della SM, una strada di libertà dalle malattie autoimmuni e dal Covid-19», conclude il Direttore Ricerca Scientifica FISM, Paola Zaratin.

 

Un modo per trasformare il condizionale in realtà e dare forza a questa ricerca ce l’abbiamo, adesso: inseriamo il codice fiscale di FISM, 95051730109, nel riquadro “Finanziamento della ricerca scientifica e delle università” e firmiamo nello spazio sottostante per affidare il nostro Cinque per Mille a FISM, con la certezza che, così facendo, aiutiamo a costruire risposte per affrontare la SM e il Covid-19, oggi e domani.

 

https://5x1000.aism.it/