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15/07/2019

Angela Martino, la Past President AISM che ci vuole tutti «causa del futuro»

Tre anni fa Angela Martino veniva eletta Presidente Nazionale AISM: «sono la prima donna con SM del sud a diventare Presidente di AISM – aveva detto - : oggi nessun territorio italiano è tanto remoto da non avere voce nel cambiare la realtà della sclerosi multipla. AISM è sempre più impegnata a fare in modo che noi persone con SM siamo le prime protagoniste non solo della  nostra vita, ma anche delle scelte e dei progetti dell’associazione. Questa è la strada che abbiamo tracciato e che ci segna il passo per il futuro».

 

Oggi, passati tre anni, quel futuro è diventato passato e, nello stesso tempo, seme piantato nei percorsi che l’Associazione farà, accompagnata dal nuovo Consiglio Direttivo Nazionale che, eletto dall’assemblea nazionale AISM dello scorso aprile, si è ritrovato per la prima volta sabato 13 luglio.  In occasione del “passaggio del testimone” al nuovo CDN e al nuovo Presidente Nazionale AISM Francesco Vacca, abbiamo chiesto ad Angela di tracciare per noi un racconto del percorso dell’Associazione che ha vissuto in prima linea in questi tre anni da Presidente.

 

In una frase, cosa ha imparato in questi tre anni il Presidente AISM Angela Martino?
«Le conquiste più grandi riusciamo a ottenerle quando siamo tutti parte attiva di un progetto comune e condiviso. Ogni persona con sclerosi multipla, ogni volontario, ogni socio, ogni persona che fa parte del movimento AISM. È questo l’insegnamento più importante che ho ricevuto nel mio triennio di Presidenza ed è l’augurio, il testimone che consegno al nuovo Consiglio Direttivo Nazionale e al nuovo Presidente».

 

Qual è l’immagine più nitida dell’Associazione di cui, da oggi, diventi “Past Presidente”?
«AISM è un’Associazione fantastica perché agisce come un’organizzazione e pensa come un movimento. Siamo strutturati come un’organizzazione forte perché sappiamo di dovere rispondere a questioni complesse. Agendo come un’organizzazione, AISM mette a fattore comune le risorse e moltiplica le opportunità di risposta. Agostino  d’Ercole, già Presidente AISM, parlava di “cervello collettivo”, in questo senso. E poi agire come un’organizzazione vuol dire riuscire ad aprire a orizzonti di intervento sempre più innovativi. Allo stesso tempo, AISM  vale tanto perché pensa come un movimento. Ogni uomo e ogni donna AISM – e io mi sento una “donna AISM” – sono inseriti in un contesto, collegati in una rete flessibile e inclusiva, perché rispetta tutte le differenze , le include, e nello stesso tempo moltiplica le potenzialità e le capacità di azione di ciascuno. La rete di AISM non lascia da solo nessuno in nessun posto del paese, da nord a sud».

 

Da persona, prima ancora che da Presidente, “chi” è oggi AISM per Angela Martino?
«È un periodo in cui si parla tanto di capitani. Ecco, AISM è stata il mio capitano coraggioso, come direbbe Rudyard Kipling. All’inizio del mio percorso di Presidente, anche se non mi sentivo del tutto all’altezza, dissi che mi sentivo sicura, perché sapevo di essere sulle spalle di un gigante. Oggi, tre anni dopo, dico che AISM è stata il mio “capitano coraggioso”, perché l’Associazione c’è stata sempre, anche quando non me la sentivo, anche quando non sapevo come fare, perché ci sono momenti in cui hai fragilità e incertezze. O anche quando dovevo trovare delle risposte e non sapevo dove cercare. Ecco, in quei momenti, AISM c’è stata, nel senso che ogni uomo e ogni donna AISM che ha accompagnato il mio percorso era presente accanto a me, nella costruzione dei progetti e delle risposte che come Associazione abbiamo messo in campo. AISM da sola non può debellare la SM, così come la singola persona non può risolvere la propria SM o quella altrui. Ma noi in questi anni abbiamo messo a punto l’Agenda, che non è l’Agenda dell’AISM ma della sclerosi multipla. In questi tre anni ho visto davvero tante persone, di tutte le categorie, che hanno considerato l’Agenda della sclerosi multipla come la propria agenda».

 

Spesso hai iniziato i tuoi discorsi ufficiali cercando una “frase famosa” che aiutasse a coglierne il senso. Quale “citazione” useresti per rappresentare questi tre anni da Presidente AISM?
«Nei mille incontri di questi anni ho sempre toccato con mano come quella di AISM sia una “comunità di indomiti”. Mi ha insegnato a mettere in atto le parole attribuite a San Francesco d’Assisi: «cominciate col fare ciò che è necessario, poi passate a realizzare ciò che è possibile e all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile». Qui c’è il racconto sintetico di ciò che ho e abbiamo vissuto in questi anni. Partire dalla Calabria per fare tutti i chilometri che ho fatto, per rappresentare AISM in tanti momenti e incontri non è mai stato facilissimo. Ma proprio gli “indomiti” di AISM mi hanno insegnato, chilometro dopo chilometro, incontro dopo incontro, che in AISM si può fare il necessario, il possibile e l’impossibile».

 

Detto con “fatti concreti”?
«Per raccontare tutto ci vorrebbe un libro. Mi limito a due immagini. Tre anni fa mai avremmo detto che saremmo riusciti ad ottenere tanti Percorsi Diagnostico Terapeutico e Assistenziali specifici per la SM in tutti i territori d’Italia. Non avremmo nemmeno detto che al nostro fianco avremmo trovato schierate accanto a noi le istituzioni in una maniera così convinta, persino appassionata in certi tratti».

 

 

A proposito di istituzioni “dalla nostra parte” nel 2018 hai rappresentato le persone con SM davanti al Presidente Mattarella e a Papa Francesco. Cosa significa, da persona con SM, rappresentare le attese e i diritti di tutti gli altri?
«Ho sentito la forza di migliaia di persone con SM, ma anche la responsabilità di rappresentare migliaia di persone con SM, la speranza e la tenacia di tutte quelle persone che ogni giorno si portano la sclerosi multipla addosso come me la porto io. Per questo, per me, avere rappresentato le persone con sclerosi multipla in un ente come AISM è stato un privilegio, un orgoglio, un onore e mai un onere. Per me non è mai stato un sacrificio dovere fare qualcosa al fianco delle altre persone con SM o per le persone con SM, anche perché ho saputo sempre di non essere sola. Mi sono riconosciuta parte attiva di una comunità viva».

 

Ora che diventi “Past Presidente” di AISM, come vedi il futuro dell’associazione?
«AISM me la sono portata nella testa e nel cuore, così come gli incontri con tutte le persone con SM. Ma soprattutto in questo ultimo periodo ho capito che noi non siamo e non saremo mai solo il risultato dell’esperienza vissuta. Con le nostre azioni possiamo essere anche causa del futuro. Per i prossimi anni servirà un’associazione con la forza di affrontare il futuro essendo consapevole di se stessa, della propria capacità di cogliere le innovazioni del tempo e soprattutto di fare innovazione. Dovremo trovare insieme strade alternative, nuove, che consentano ad AISM di continuare a essere capillarmente presente in ogni singolo territorio fino a quando sarà necessario che l’Associazione sia presente per dare risposta anche ad una sola persona con SM che ne ha ancora necessità»