Negli ultimi mesi è aumentato il numero di siti internet che affrontano approcci “alternativi” alla Sclerosi Multipla; in generale è  sempre utile stampare le notizie che avete trovato sulla rete e portarle al proprio medico curante e al proprio neurologo per poterne parlare/discutere insieme.

Inoltre non è consigliabile fidarsi della testimonianza «miracolistica» di uno o anche più persone che hanno provato un certo trattamento, infatti bisogna tenere presente che la SM è una malattia complicata, che ha un andamento spesso imprevisto. Pertanto, un farmaco o un nuovo trattamento va considerato credibile solo se centinaia di casi hanno dato esito favorevole, nell’ambito di una sperimentazione controllata. Infine non ci si dovrebbe fidare di un risultato medico se non viene citata espressamente la pubblicazione dello stesso su una rivista scientifica, poiché la pubblicazione è sinonimo di serietà; infatti i lavori scientifici non vengono facilmente accettati dalle riviste mediche più importanti ma devono superare un severo «esame» da parte di altri medici e scienziati esperti in materia, che vagliano l’autenticità, la riproducibilità e il peso scientifico di quanto affermato, nonché se il metodo utilizzato per dimostrare le proprie teorie è corretto.

Molte persone si avvicinano a proposte terapeutiche “alternative” convinte anche che siano prive di effetti collaterali e che quindi il loro utilizzo sia  innocuo. Tuttavia, a differenza dei trattamenti medici convenzionali, che sono accuratamente testati e attentamente regolamentati, la maggior parte delle terapie complementari non sono state sottoposte a studi scientifici. Così che alcuni possono essere completamente sicuri, mentre altri possono effettivamente costituire rischi significativi. La SM è una malattia estremamente variabile e  le remissioni spontanee sono frequenti; quindi è molto difficile valutare l’efficacia di un trattamento in una singola persona e al di fuori di uno studio condotto con criteri scientifici.