L’abbiamo chiamato “Dialogando” ed è stato il primo incontro nazionale organizzato da AISM e la sua Fondazione per favorire la connessione di competenze, idee e prospettive di infermieri, psicologi e giovani neurologi operanti nei Centri clinici sclerosi multipla dell’intero territorio italiano e insieme anche ad alcune psicologhe delle Sezioni AISM.
120 i partecipanti, provenienti da circa 60 Centri Sclerosi Multipla e da alcune Sezioni AISM dell'intero territorio nazionale, equamente suddivisi tra i tre tipi di professionalità socio-sanitarie che operano nelle équipe multidisciplinari dedicate alla sclerosi multipla e patologie correlate.
Dialogo è una parola greca, che ricorda come le parole (logos) siano fatte per ‘attraversare’ lo spazio tra le persone (dia) e connetterle in un confronto fecondo per tutte.
E quel gerundio di “Dialogando” indicava l’intenzione di condividere un tempo non concluso nel tempo dell’evento, tra il 22 e il 23 novembre, quanto piuttosto un “modo di comportarsi” che possa abbracciare ogni giorno dell’anno.
Nelle parole e nei commenti dei protagonisti, Dialogando «è stato un ottimo evento di confronto e condivisione, molto arricchente. La parità numerica fra tipologia di operatori sanitari ha permesso una buona interdisciplinarità».
Particolarmente apprezzabile il fatto che, insieme ai diversi profili professionali, abbiano partecipato attivamente anche il Presidente Nazionale della Conferenza AISM delle persone con sclerosi multipla, NMO e patologie correlate, Gianluca Pedicini e la Presidente Nazionale dell’Associazione Italiana Neuro Mielite Ottica (AINMO), Elisabetta Lilli: «decisivo, per la fecondità del nostro dialogare – è il commento di un ‘altra partecipante - l’input delle domande poste direttamente dalle persone con SM, NMOSD e MOGAD in avvio dei gruppi di lavoro interdisciplinari».
Ecco cosa è successo a Dialogando
Cinque apprezzati workshop hanno visto lavorare insieme giovani neurologi, psicologi e infermieri sull’importanza del trattamento precoce e adeguato, l’aderenza alla terapia, la gestione delle difficoltà nella relazione operatore-paziente, la gestione dei diversi sintomi, dai disturbi sfinterici alla spasticità, dai disturbi sessuali a quelli di tipo psichiatrico.
Un ultimo workshop era dedicato al ruolo delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale nella gestione del paziente: l’innovazione ormai è realtà, per gli operatori socio-sanitari come per le persone che affrontano una patologia.
Ogni 50 minuti i partecipanti, suddivisi in cinque gruppi, ruotavano da un workshop all’altro, in un confronto guidato da un qualificato panel di relatori.
Dialogando ha proposto inoltre un’assemblea plenaria, guidata dal Professor Gianluigi Mancardi, responsabile scientifico dell’evento, in cui i neurologi Carla Tortorella (San Camillo Forlanini, Roma), Matteo Greco (IRCCS Mondino, Pavia) e Cinzia Cordioli (AO Spedali Civili, Montichiari, Brescia), insieme a Emanuela Domenicone (infermiera presso il Centro SM, PO Sn Filippo Neri, ASL 1, Roma) e Monica Falautano (psicologa del Centro SM- Ospedale San Raffaele di Milano), hanno guidato il confronto sull’evoluzione in corso nella gestione del paziente nella sclerosi multipla, nella neuromielite ottica e nella MOGAD (Malattia associata agli anticorpi ANTIMOG): tra le tre condizioni ci sono similitudini e differenze, come nelle persone cui vengono diagnosticate queste diverse patologie, di fronte alle quali, come ha detto Carla Tortorella impariamo ogni giorno che «comunicare è una necessità e dialogare è una forma d’arte, per instaurare continuamente relazioni personalizzate come le cure che possiamo oggi proporre».
Uno dei messaggi chiave di Dialogando è stato proprio questo: nell’ascoltare i diversi pazienti di un Centro SM, nella capacità di instaurare relazioni e dialoghi fecondi con ogni persona che accede ai Centri SM, nel riuscire a dare a ciascuna persona la risposta di cui ha necessità per vivere al meglio la propria vita. gioca un ruolo decisivo la capacità dei diversi professionisti socio-sanitari di confrontarsi costantemente in équipe e di “contaminare” le rispettive professionalità.
Il Premio Giovane Infermiere 2024
Nella foto: Le vincitrici del Premio Giovane Infermiere SISM 2024 con Michela Bruzzone Direttore Area Servizi e Progetti Socio Sanitari, Formazione ECM e Attività Complesse AISM; Francesco Pastore, Presidente SISM.
In questo orizzonte vanno letti i Premi assegnati quest’anno per le migliori tesi di laurea dei giovani infermieri, assegnati ad Alice Desireè Borinato (Milano), Elena Tedesco (Bari) e Alice Daldosso (Verona), che si sono occupate anch’esse di relazioni studiando i vissuti dei partner delle persone con SM, la qualità della relazione sessuale nelle coppie in cui uno dei due o entrambi i partner hanno la SM e il valore che ha per la persona avere il supporto di un infermiere specializzato in sclerosi multipla (Multiple Sclerosis Specialist Nurse).
Alleanze che hanno futuro
Come ha detto Carmelo Gagliano, Consigliere del Comitato Centrale FNOPI (Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche «abbiamo bisogno di iniziative come Dialogando: lavorare in sinergia tra le professioni coinvolte nella cura della sclerosi multipla, ma anche lavorare insieme, in un’ampia alleanza terapeutica, con le società scientifiche di infermieri, psicologi e neurologi e con tutte le associazioni come AISM è indispensabile per dare risposte al bisogno di salute a 360 gradi di ogni cittadino».
Analogo l’auspicio portato dal Presidente del Consiglio Nazionale Ordine Psicologi (CNOP) David Lazzari nel suo saluto ai partecipanti.
Dialogando avrà un futuro: AISM, con i suoi esperti, è già al lavoro per organizzare il nuovo appuntamento del 2025, con l’intenzione di coniugare al meglio momenti specifici per i diversi profili professionali coinvolti (infermieri; neurologi; psicologi) e nuove occasioni di lavoro interdisciplinare.
Come dice il proverbio, da soli si arriva prima, ma insieme si va lontano.