Chi ti ha abbandonata? La domanda di Mara Venier ad Antonella Ferrari, attrice e madrina di AISM da oltre 20 anni, che è stata ospite nella puntata di Domenica In del 6 giugno, ultimo giorno della Settimana nazionale d’informazione sulla sclerosi multipla, è diretta. E la risposta di Antonella lo è altrettanto: «nella vita privata sono stata fortunata, ho avuto una famiglia che mi ha voluto molto bene, un marito che mi ama profondamente, un cagnolino che amo con tutta me stessa. Nel lavoro invece parecchi abbandoni e tanta discriminazione».
Il senso del lavoro oltre la disabilità, di un lavoro che diventa vita, fondamentale per ognuno, emerge chiaramente dalle parole di Antonella Ferrari: «quando non lavoro mi sento malata, ma non di sclerosi multipla, mi sento una persona che non dà niente, io voglio lavorare perché voglio dimostrare di saper fare questo mestiere, per me lavorare è terapeutico […] quando sono su un palco mi sento a casa, sento che sto facendo la cosa giusta per me».
Proprio di donne con sclerosi multipla e lavoro tratta il prossimo incontro del ciclo di appuntamenti on line per fare cultura dell’inclusione, eguaglianza sostanziale, piena cittadinanza, pari opportunità, non discriminazione realizzati da AISM per il progetto I-DEA con Differenza Donna e ASPHI. Il programma iniziato ad aprile ha già affrontato i temi della discriminazione al femminile, dei diritti legati alla parità di genere, dei centri anti violenza e delle case rifugio.
Dopo l’incontro in diretta su Lavoro e inclusione, che ha coinvolto tanti rappresentanti istituzionali in un densissimo confronto proprio in occasione della Settimana Nazionale della SM, il lavoro continua ad essere al centro dell’attenzione e anche al centro dei programmi dell’Associazione, trattandosi di uno dei diritti fondamentali delle persone con SM, da difendere e tutelare, ancor più nelle difficoltà causate dalla pandemia. Per capire quanto è importante questa battaglia basta ricordare quanto emerge dai dati del Barometro della SM 2021, che evidenzia come l’emergenza abbia bruciato il 13% dei posti di lavoro delle persone con SM, percentuale che raddoppia per i giovani (25%).
Ma non si è parlato solo di lavoro nella chiacchierata di Domenica In. Antonella sta infatti scrivendo il suo secondo libro, in cui affronterà un argomento che le sta molto a cuore: la mancata maternità. «È una ferita ancora aperta […] per me non aver avuto un figlio è un grande dolore”. Però c’è l’adozione, chiede Mara Venier. «Mi sono informata ma a una persona con una patologia neuro degenerativa non danno un figlio in adozione, ci ho provato ma non sono idonea ad adottare perché ho la sclerosi multipla. Ti pare giusto? Un bambino non ha bisogno di una mamma sana, ma di una mamma che lo ami, e io posso amare anche se ho la SM».
Come sappiamo la sclerosi multipla è una patologia al femminile. Su questi argomenti, come su altri che impattano la vita di una donna con SM, l’Associazione è sempre attiva e in ascolto per difendere i diritti delle persone con SM e delle donne che lottano per vivere una vita piena oltre la SM.