«L’ Italia è stato uno dei primi paesi ad essere colpiti dalla pandemia Covid-19 e AISM ha reagito subito volendo dare risposte immediate alle persone con SM. E lo ha fatto anche ‘costruendo’ un’importantissima raccolta di dati, iniziata a marzo 2020, per dare risposte immediate e anche medio e lungo termine su quello che può essere l’impatto della pandemia Covid-19 nella sclerosi multipla. Ad aprile 2020 abbiamo pubblicato su una rivista scientifica le prime risposte solide a domande mai poste prima. E ora, dopo un anno di ricerca continuativa, possiamo dire che abbiamo una fotografia più precisa delL'impatto del Covid-19 sulle persone con SM». Paola Zaratin, Direttore Ricerca Scientifica FISM, interverrà nuovamente, su un tema assolutamente centrale nella vita di tutti noi, nella puntata odierna di “Succede sempre di venerdì”, stasera alle 21.30 su Telegenova, in onda sul canale 18 del digitale terrestre ligure e, per il resto d’Italia, sul sito dell’emittente, sul circuito NCG.net, su Medical Excellence (Sicilia, ore 21,30), Tele Antenna (Trieste, ore 21) e Tele Nuova (Campania, alle 23).
Nel momento in cui tutto il mondo si è fermato, con angoscia e smarrimento, di fronte all’onda alta della pandemia, senza sapere cosa si potesse e dovesse fare, la ricerca scientifica promossa da AISM con la sua Fondazione non solo non si è fermata, ma ha dato il meglio di sé, mettendo in campo persone, risorse, competenze, infrastrutture e coinvolgendo l’intera rete dei Centri clinici SM diffusa in tutto il territorio italiano.
La professoressa Maria Pia Sormani (Università di Genova) chiarirà, con lucidità ed emozione, il valore unico di questa esperienza: «Nel momento dello tsunami del Covid tutti i Centri italiani, partendo da Bergamo,Brescia e Milano, le città più colpite, hanno trovato la capacità e la forza di condividere i dati che avevano sulle persone con SM colpite da Covid-19, finite in Ospedale e in terapia intensiva, o seguite a casa. Il risultato principale del progetto di ricerca promosso da AISM con la Fondazione, insieme alla Società Italiana di Neurologia e alla rete dei Centri clinici SM italiani, è proprio nell’avere messo insieme un numero alto di dati: le persone con SM seguono terapie che hanno impatto sul sistema immunitario e all’inizio della pandemia c’era una fortissima apprensione perché non si sapeva come le persone con SM avrebbero risposto a un’infezione grave come quella del Covid. E l’unico modo per sapere cosa si doveva e si deve fare è raccogliere dati su vasta scala, che possano dare risposte valide per tutti, altrimenti si spargono opinioni, aneddoti: “conosco uno che ha reagito così e uno che ha reagito in modo opposto” non è una risposta».
Due gli aspetti rilevanti della ricerca su Covid-19 e SM emersi dal progetto di ricerca di cui si metterà l’accento stasera: «già nella prima pubblicazione su Lancet Neurology, arrivata ad aprile 2020 su 230 pazienti – evidenzierà Sormani - si vedeva il tasso di mortalità e di ospedalizzazione per Covid-19 nelle persone con SM non aveva numeri allarmanti. Una prima rassicurazione importante per tutti. Poi si è andati a vedere l’impatto delle terapie, che hanno diversi meccanismi d’azione. Oggi, con 2.500 pazienti con SM e Covid inseriti nella piattaforma di raccolta dati, possiamo anticipare almeno un dato molto interessante: la terapia con interferone è altamente protettiva nei confronti dell’infezione da Covid. Un risultato che poteva emergere solo in Italia, dove questa è una molecola molto usata, a differenza per esempio degli Stati Uniti, Un esito che può dare informazioni anche in altri campi della medicina e sui meccanismi di azione del Covid-19 in generale».
Risultati che, come ricorderà Paola Zaratin nel corso della puntata «non nascono per caso, ma perché AISM con la sua Fondazione investe nella collaborazione, nella rete nazionale di Centri clinici e di ricercatori, che già da anni hanno scelto di condividere i dati sullo stato di salute delle persone con SM all’interno del Progetto di ricerca del Registro Italiano Sclerosi Multipla».
Un progetto fortemente voluto da AISM con la sua Fondazione che, spiegherà Michela Ponzio «è stato lanciato nel 2015. Oggi vede il coinvolgimento di oltre 150 Centri SM e raccoglie in una nuova piattaforma digitale i dati di qualità di circa 70.000 casi di pazienti con SM in tutta Italia, con circa 40 progetti di ricerca in corso a partire dai dati disponibili».
Per saperne di più, ci vediamo stasera in TV: una puntata da non perdere.
AISM con la sua Fondazione sostiene il progetto di ricerca su Covid-19 e SM e il progetto del Registro Italiano Sclerosi Multipla grazie alle risorse messe a disposizione da tutti noi tramite il Cinque per Mille. Per questo è importantissimo che anche quest’anno nella dichiarazione dei redditi firmiamo e facciamo firmare tanti cittadini italiani il riquadro “finanziamento della ricerca scientifica e delle Università”, indicando il codice fiscale di FISM.