La nevralgia trigeminale è un dolore acuto molto diffuso nelle persone con sclerosi multipla. Si tratta di un dolore di breve durata, simile a una scossa elettrica, di solito unilaterale. Per trattare la nevralgia al trigemino si utilizzano solitamente alcune terapie farmacologiche della categoria antiepilettici e, in casi estremi, si può considerare anche un intervento chirurgico.
Per cercare di migliorare ulteriormente il trattamento di questo tipo di doloro neuropatico, un gruppo di 13 esperti ha valutato gli studi clinici pubblicati e le revisioni disponibili sull’argomento. A seguito di questo lavoro la European Academy of Neurology (EAN) ha pubblicato sulla rivista European Journal of Neurology nuove linee guida per il trattamento della nevralgia trigeminale.
La pubblicazione, di cui sotto raccontiamo i punti fondamentali, sottolinea l’importanza prima di tutto di differenziare tra la nevralgia del trigemino (in tutte le sue forme) e altre forme di dolore facciale, al fine di scegliere il trattamento farmacologico o chirurgico adatto.
Diagnosi
Rispetto alle linee guida precedenti, gli autori hanno aggiornato la terminologia diagnostica, includendo le tre categorie: nevralgia trigeminale idiopatica (senza cambiamenti strutturali della radice nervosa); nevralgia trigeminale classica (con compressione neurovascolare e cambiamenti strutturali della radice); nevralgia trigeminale secondaria (conseguenza per esempio della sclerosi multipla). Solo la risonanza magnetica permette di differenziare tra le varie forme. Se la risonanza è controindicata o non disponibile, la diagnosi differenziale deve essere fatta sulla base dei riflessi trigeminali.
Trattamenti
Se gli oppiacei non sono risultati efficaci nelle forme acute di nevralgia trigeminale, si conferma che in tale fase vanno utilizzati farmaci antiepilettici e reidratazione. Il trattamento di mantenimento raccomandato comprende carbamazepina (200-1200 mg die) o ox-carbamazepina (300-1800 mg die) come prima linea. Lamotrigina, gabapentina, tossina botulinica di tipo A, pregabalina, baclofen o fenitoina possono essere combinate alle terapie di prima linea o usate in monoterapia. I dosaggi dei farmaci vanno aggiustati sulla base dell’intensità del dolore e degli effetti collaterali, di cui la persona deve essere avvisata.
Le linee guida proseguono indicando il trattamento chirurgico come seconda linea di intervento. La decompressione microvascolare risulta superiore (in termini di controllo del dolore nel tempo) rispetto ai trattamenti ablativi come gamma knife, termocoagulazione, compressione con palloncino, rizolisi con glicerolo nei pazienti con forme classica. Infine, le linee guida suggeriscono di utilizzare un approccio simile sia nelle forme secondarie di nevralgia trigeminale che in quelle primarie, con l’aggiunta nel primo caso di alcune procedure chirurgiche come la termorizotomia del ganglio di Gasser e la microdecompressione vascolare.
Referenza
Titolo: European Academy of Neurology guideline on trigeminal neuralgia
Autori: Bendtsen L, Zakrzewska JM et al..
Rivista: Eur J Neurol. 2019 Jun. 26(6): 831-849.