C’è anche Roberta Amadeo, attuale Presidente AISM Como, campionessa mondiale di Handbike (cat WH2), tra i nuovi “Ufficiali della Repubblica” nominati dal Presidente Sergio Mattarella.
Mercoledì 12 maggio 2021 Luciano Pizzutto, sindaco di Cermenate (CO), il Comune lombardo dove Roberta vive, lavora ed è consigliere comunale, le ha consegnato ufficialmente l’onorificenza.
Roberta era già stata insignita dell’onorificenza di “Cavaliere della Repubblica” nel 2008, dall’allora Presidente Giorgio Napolitano; ora taglia un nuovo traguardo nella classifica del “merito” riconosciuto dalla nostra Repubblica.
E lei, come tante volte nella sua vita, mentre alza idealmente le braccia al cielo – in realtà mentre parliamo sta pedalando sulla sua handbike, e si sente il vento della discesa –allarga lo sguardo e condivide questo merito, questa nuova onorificenza: «la Repubblica riconosce il merito sportivo e sociale del mio modo di vivere e ne sono felice. Ma, al di là del merito personale, sono felice di essere riuscita nell’intento di dare dignità alla sclerosi multipla in un ambito, come quello del ciclismo, che sarebbe stato impensabile sino a pochi anni fa. Il ciclismo è uno sport di fatica, uno dei più impegnativi: e oggi, dieci anni dopo i miei primi inizi, tante persone con SM lo praticano e la Federazione Italiana oggi ‘classifica’ anche gli atleti con SM. Di recente, così, un discreto numero di persone con SM è entrata nelle classificazioni ufficiali di questo sport. Sono felice di avere incluso e fatto conoscere la forza e la qualità delle persone con SM anche nel mondo del ciclismo. Non siamo arrivati, c’è ancora tanta strada da fare: ma oggi siamo presi in considerazione anche noi e questo conta tantissimo. La sclerosi multipla è una condizione particolare, si fa fatica a inquadrarla: dieci anni fa eravamo al punto di partenza, cercavamo di capire come poter coinvolgere le persone con SM nella bellezza di questo sport. Dopo dieci anni … la missione è compiuta».
Niente è facile, tutto è possibile, almeno nell’esperienza di Roberta. Anche ‘tirare’ il gruppo e aprire la strada alla voglia di tante altre persone di sentire il vento nei capelli, pedalando con le mani su strade nuove: «C’è voluto tempo perché le persone con SM per prime si rendessero conto che si poteva fare attività sportiva e continuare a farla anche con la SM. Poi abbiamo capito che potevamo andare a confrontarci con gli altri, anche a livelli alti, perché no … - – proprio nei giorni scorsi, con la maglia della nazionale italiana, Roberta ha vinto la prima prova della nuova Coppa del mondo, a Ostenda in Belgio -. E ora dobbiamo continuare, affrontare le difficoltà: non è facile ricevere una corretta classificazione nel ciclismo, come non è facile per tanti di noi ricevere un adeguato riconoscimento delle nostre difficoltà quando andiamo alla visita per il riconoscimento della gravità dello stato di handicap. Ma pedaliamo. E l’Italia oggi sa che pedaliamo con merito».
Ci porterà tutti con lei alle Olimpiadi di Tokio per il Cavaliere e neo Ufficiale della Repubblica Roberta Amadeo?
«Non lo sappiamo a oggi nessuno è sicuro del posto. Abbiamo solo tre posti e ce li giocheremo fino all’ultimo. Intanto a giugno, sul circuito dell’Estoril, correremo il campionato mondiale. Poi vedremo. Una cosa è sicura, e vale per tutte le persone con sclerosi multipla: in questo anno di pandemia paradossalmente ci siamo sentiti tutti più inclusi nel mondo. Noi che abbiamo la SM abbiamo imparato da sempre a reagire all’incertezza della vita e della salute; noi, dal primo minuto dopo la diagnosi, abbiamo dovuto imparare sulla nostra pelle cosa vuol dire cambiare la vita ma non i desideri, cosa vuol dire fare in modo diverso quello che prima sembrava semplice e all’improvviso è diventato inaccessibile. Oggi, dopo un anno di pandemia, tutti stanno imparando a fare le cose in modo diverso e noi del mondo della SM in questo siamo "campioni", siamo tutti capaci di andare oltre la fatica, di inventare una quotidianità sempre in bilico».
Idealmente, per Roberta, tutte le persone con SM ‘meritano’ di essere considerate come risorse protagoniste di una società che trasforma il limite in nuove sfide.