Dopo una lettera inviata al Ministro della Salute, eccone un’altra; è rivolta a un altro interlocutore del nostro Governo, parla delle attuali e delle prossime sfide del Terzo Settore.
La lettera al sottosegretario Stanislao Di Piazza, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, è firmata dal presidente di AISM, Francesco Vacca. La lettera scaturisce dall’incontro tra AISM e altre associazioni con il sottosegretario, e vuole ricordare al Governo il suo impegno verso gli Enti del Terzo Settore.
I virus possono essere crudeli e spietati ma non possono impedire all’Associazione Italiana Sclerosi Multipla di continuare a lavorare per la salute, per l’uguaglianza sociale, per l’inclusione, per i diritti di tante persone con malattie croniche e ingravescenti come la sclerosi multipla, e per la comunità intera.
La lettera intende far presente al nostro Governo che sino a oggi, tutto ciò è stato fatto attraverso l’impegno di tante persone con sclerosi multipla e dell’intero mondo del movimento AISM. Ma che da oggi può continuare vivere solo con il sostegno del Governo stesso. L’Associazione (lo chiede anche per tutte le associazioni del Terzo Settore) chiede di poter accedere alle misure di sostegno e incentivazione previste dal decreto d’urgenza attivate per le imprese, chiede che venga loro messa a disposizione l’anticipazione della quota del 5X1000 del 2018 e 2019.
Ricorda che il completamento dell’iter delle riforma al Terzo Settore, perché in grado di garantire sgravi e agevolazioni decisive è urgente; comunica che per gli enti che gestiscono centri e servizi assistenziali sanitari educativi, dovrebbe esser consentito, laddove possibile, di poter riconvertire queste attività in attività domiciliari.
Che quanto in atto per le imprese, soprattutto riguardo all’attivazione di progetti a distanza di trasformazione digitale volte al sostegno di persone fragili, si attui anche per le associazioni del Terzo Settore; ricorda, a proposito del Servizio Civile Universale, che ora più che mai va sostenuto e garantito, anche se con una massima flessibilità organizzativa, anche i progetti di Servizio Civile debbano essere sostenuti e garantiti con un finanziamento strutturale; che le norme per il lavoro, varate a tutela delle persone fragili trovino applicazione.
E chiede che per i beni immobili che sono stati assegnati dall’AP agli enti del Terzo Settore per la loro funzione pubblica, vista la situazione di crisi, vengano ridotti o cancellati i relativi oneri.
«Con questa lettera, noi Enti del Terzo Settore, chiediamo di poter continuare a lavorare per la società di cui siamo parte. Perché quando tutto ciò passerà, grazie all’impegno di tutti, alla nostra capacità di collaborare e costruire insieme – dice Francesco Vacca - , avremo costruito un “nuovo mondo”, una società più aperta, che crede nell’altro, che combatte per l’altro, con tutta la forza, il coraggio e l’impegno di cui è capace».