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08/03/2020

Coronavirus, sclerosi multipla e immunodepressione

 

"Il livello di immunosoppressione nelle persone con sclerosi multipla può dipende anche dai farmaci che assumono. Non tutti i farmaci sono immunosoppressori nella SM. I beta-interferoni non lo sono affatto, il copolimero non lo è affatto. Per quanto riguarda i farmaci di seconda linea, invece, in linea di massima quasi tutti lo sono. Caso a parte è il Natalizumab che non lo è. È necessario parlare con il proprio medico curante o con il proprio neurologo. I pazienti che fanno terapie di seconda linea per la sclerosi multipla – ma anche alcune di prima linea – controllano periodicamente gli esami del sangue, l’emocromo, i globuli bianchi e, in particolare, i linfociti. Molti di questi (farmaci) comportano linfopenia. A seconda del grado di linfopenia – ovvero di diminuzione dei linfociti – un paziente può essere più o meno immunosoppresso. Consigliamo di prendere visione del documento prodotto dal Gruppo di Studio Sclerosi Multipla della Società Italiana di Neurologia (SIN) a riguardo." Prof. Gianluigi Mancardi, Presidente Comitato Scientifico AISM

 

Per maggiori informazioni: www.aism.it/coronavirus