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01/02/2019

Sclerosi multipla e risonanza magnetica. Come cambiano i trattamenti

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Gli studi effettuati fino ad oggi sulla sclerosi multipla dimostrano che il miglioramento dei farmaci e dei progressi nella tecnologia di risonanza magnetica (RM) hanno portato nelle persone con sclerosi multipla (SM)   a un aumento della frequenza dei cambiamenti dei cicli di trattamento, con cambiamenti rapidi di trattamento anche in caso di bassa attività malattia. L'avvento di nuove terapie altamente efficaci per la sclerosi multipla ha aumentato le possibilità dei  medici di intervenire e rispondere  a nuovi sintomi modificando il corso di trattamento di una persona.

 

Uno studio recente, basato su dati raccolti e archiviati nel più grande database clinico SM al mondo, MSBase, conferma che i medici cambiano più frequentemente  i farmaci per la SM con il cambiare dell’ attività di malattia. L’analisi ha mostrato che i neurologi modificano il trattamento di una persona basandosi principalmente  sui dati della risonanza magnetica.

 

I nuovi farmaci offrono agli operatori sanitari una varietà di opzioni di trattamento tra cui scegliere, consentendo di selezionare la migliore terapia per ciascun individuo in un dato momento e in tal modo garantire i migliori risultati di trattamento possibili. In passato, gli operatori sanitari potevano provare  a cambiare farmaco solo in caso di ricaduta clinica, ma l’aumento di opzioni terapeutiche più efficaci ha spinto i neurologi a puntare non solo a fermare le ricadute, ma a fermare anche l'attività di risonanza magnetica, uno stato noto come NEDA  (nessuna evidenza di attività della malattia).

 

Tuttavia, i medici devono ancora affrontare diverse sfide. In primo luogo, individui diversi possono rispondere allo stesso farmaco in modi diversi e non esiste un sistema di allarme preventivo per prevedere questa risposta. Mentre la crescita delle terapie per la sclerosi multipla ha dato ai professionisti della salute una flessibilità senza precedenti per cambiare i farmaci, nel frattempo, può essere difficile determinare con precisione quando cambiare i farmaci.

 

Un gruppo internazionale di scienziati ha analizzato l'approccio dei neurologi nel trattamento della SM recidivante remittente e del livello di attività della malattia a cui scelgono di cambiare il trattamento farmacologico di una persona. Il team ha esaminato 4.332 persone con SM, osservando la loro risonanza magnetica e le modifiche al trattamento effettuate nel caso in cui una lesione venisse identificata senza causare alcun sintomo - le cosiddette "lesioni silenti".

 

I risultati, pubblicati di recente sulla rivista scientifica Multiple Sclerosis Journal, mostrano che la gestione del trattamento nella SM recidivante remittente (SMRR) dipende molto dal monitoraggio delle immagini di  RM e che, in circa il 26% dei casi, l'identificazione di una sola nuova lesione T2 nel cervello che non causa un sintomo ha  determinato un cambiamento nel trattamento. Questa percentuale è salita al 50% tra le persone con più di 6 nuove lesioni T2 nel cervello. Le lesioni T2 sono generalmente considerate lesioni più vecchie e meno attive. Mentre le persone con una nuova lesione più attiva chiamata T1, avevano il doppio delle probabilità di avere un cambiamento  del farmaco rispetto a quelli con una lesione T2. I risultati mostrano anche che i partecipanti che stavano assumendo un tipo di farmaco più vecchio, come un farmaco iniettabile, ricevevano più probabilmente  un cambiamento di farmaco nel caso in cui la RM rilevasse una lesione cerebrale silente .

 

È importante sottolineare che, in paesi che non hanno un accesso a tutti i farmaci SM disponibili, potrebbe essere più difficile cambiare i farmaci in corso di trattamento.

 

Complessivamente, questo studio dimostra che gli specialisti sclerosi multipla si affidano sempre più alla sola risonanza magnetica per prendere decisioni terapeutiche. Questo evidenzia l'importanza della risonanza magnetica nelle decisioni di trattamento e la necessità di scansioni regolari, anche in assenza di nuovi sintomi. I risultati dimostrano chiaramente i cambiamenti nella gestione clinica della sclerosi multipla e che la disponibilità di farmaci più efficaci e nuovi ha permesso di spostare gli obiettivi in questo scenario di trattamento molto dinamico. Ciò potrebbe avere un enorme effetto positivo sui risultati a lungo termine delle persone con sclerosi multipla recidivante-remittente.

 

Silent lesions on MRI imaging - Shifting goal posts for treatment decisions in multiple sclerosis.

Min M, Spelman T, Lugaresi A, Boz C, Spitaleri D, Pucci E, Grand'Maison F, Granella F, Izquierdo G, Butzkueven H, Sanchez-Menoyo JL, Barnett M, Girard M, Trojano M, Grammond P, Duquette P, Sola P, Alroughani R, Hupperts R, Vucic S, Kalincik T, Van Pesch V, Lechner-Scott J. Mult Scler. 2018 Oct;24(12):1569-1577. doi: 10.1177/1352458518798147. Epub 2018 Sep 20. 

 

Fonte: MSIF