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22/01/2020

Sclerosi multipla. La Commissione Europea approva siponimod (nome commerciale Mayzent)

 

Il 20 gennaio 2020 l'azienda Novartis ha annunciato l'approvazione del farmaco siponimod (nome commerciale Mayzent) da parte della Commissione Europea per il trattamento di forme di sclerosi multipla secondariamente progressiva con malattia attiva evidenziata da ricadute o attività infiammatoria evidenziata dalle neuroimmagini.

 

Siponimod è un trattamento appartenente alla classe dei modulatori dei recettori della sfingosina 1-fosfato (S1PR. Agisce sul sistema immunitario tramite i linfociti. È una terapia orale che prevede la somministrazione di una compressa al giorno.

 

Dopo l’approvazione da parte della Food and Drug Administration (FDA) - agenzia statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici negli Stati Uniti, nel marzo 2019 - la terapia ha ricevuto anche il parere positivo del Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP)* dell’EMA (European Medicine Agency), circa l’autorizzazione all’immissione in commercio.

 

Ricordiamo che affinché il trattamento sia disponibile in Italia, la decisione spetta all’Agenzia Italiana del Farmaco, che definirà il prezzo e i dettagli sulla rimborsabilità. Successivamente se anche questa valutazione sarà positiva, le singole Regioni ed in alcuni casi le singole ASL lo inseriranno nei loro prontuari e solo dopo il farmaco potrà essere disponibile a carico del Servizio Sanitario Nazionale.

 

«Questa nuova terapia è indicata per le persone con sclerosi multipla secondariamente progressiva attiva, cioè per coloro che dopo un periodo in cui la patologia è stata caratterizzata da ricadute e remissioni, vedono un passaggio alla forma secondariamente progressiva. Attiva significa che la patologia deve presentare segni clinici (ricadute) o lesioni attive alla risonanza magnetica e questa attività è presente nel momento di transizione . È una buona notizia, passo avanti per persone che vogliono assolutamente poter fronteggiare l’avanzare della malattia e della disabilità. I farmaci utilizzabili in questa fase possono concorrere a rallentare la progressione. Quindi ora la ricerca deve andare avanti per capire ancora di più cosa succede nella progressione della sclerosi multipla, su cui si sa ancora poco, trovare cure anche nelle fasi successive di progressione della malattia e individuare modalità per ricostruire il danno. Per questo la ricerca di base e applicata deve continuare, come stiamo facendo con i progetti di ricerca finanziata da noi FISM e, insieme alle altre associazioni, con i progetti che finanziamo come Progressive MS Alliance», dice il Prof. Mario Alberto Battaglia, Presidente FISM.

 

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