Venerdì 20 maggio 2011 presso il Teatro Gustavo Modena di Genova, la Saiwa Band & Friends for AISM, composta da dipendenti Kraft Foods Italia, festeggia i dieci anni di partnership e di lotta contro la sclerosi multipla
Venerdì 20 maggio 2011 alle 21, presso il Teatro Gustavo Modena di Genova, la Saiwa Band & Friends for AISM, composta da dipendenti Kraft Foods Italia, metterà in scena lo spettacolo musicale All’ombra dell’ultimo sole…, omaggio a Fabrizio De Andrè. Lo spettacolo, in programma all’interno della Settimana Nazionale della Sclerosi Multipla (21-29 maggio), è aperto a tutti con offerta libera a favore di AISM e verrà replicato anche a Milano il 27 maggio al Teatro Manzoni.
La Saiwa Band & Friends
Nata a Genova nel 2006 su iniziativa di diversi dipendenti Saiwa (oggi Kraft Foods, seconda azienda alimentare del mondo), è cresciuta con il prezioso sostegno dell’azienda, da dieci anni grande sostenitrice di AISM. Proprio quest’anno ORO Saiwa e l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla celebrano, infatti, i dieci anni di una solida collaborazione. Per festeggiare questo Decimo Anniversario ORO Saiwa ha in programma fino a fine anno un progetto di solidarietà che coinvolge consumatori, dipendenti Kraft Foods e volontari AISM.
Abbiamo intervistato Roberto Cocchella, membro e co-fondatore della Saiwa Band & Friends.
Anche quest’anno l’appuntamento con il palcoscenico del Teatro Modena ritorna. Prima erano i Beatles, ma che effetto ti fa cantare De Andrè proprio a Genova?
«Ginocchia che tremano: questo è l'effetto! Ci confrontiamo con uno dei massimi protagonisti della musica italiana e probabilmente della musica in assoluto. Speriamo che la gente apprezzi il nostro tributo che vuole essere semplicemente un atto d'amore verso chi ci ha fatto vivere emozioni molto forti (Faber ci perdonerà per alcune reinterpretazioni azzardate...). Farlo a Genova, poi, assume un significato ancora più forte perché sappiamo che qui ci sono dei veri esperti in materia. Noi contiamo sulla nostra voglia di divertirci e di far divertire chi ci guarda. come sai siamo semplicemente "artisti nel tempo libero"».
Lavori in azienda (Saiwa e poi Kraft) da 10 anni. Quale è la tua vera storia? Sei un musicista o sei un manager? Qual è la tua vera anima?
«Sono una persona che, come molte, cerca di coltivare tanti interessi. Credo che in ognuno di noi convivano molte anime; e poi i due mondi possono essere complementari e scambiarsi esperienze: l'attività manageriale aiuta a realizzare, coordinare, gestire eventi come questo spettacolo; la musica e il canto, danno quella carica emotiva e quella creatività che sono utilissime anche nell'attività lavorativa».
Perché la tua anima rock ha scelto Fabrizio De Andrè e le sue canzoni per sensibilizzare gli altri verso una malattia come la sclerosi multipla?
«Fabrizio è stato uno dei primi, se non il primo. a raccontare nelle sue canzoni la vita delle persone di cui non si parla mai. Ci ha spinti a guardare oltre l'orizzonte della nostra quotidianità e a ricordarci di chi soffre attorno a noi, vuoi perché "diverso" o perché in situazioni "diverse". In quest'ottica mi sembra più che adatto ad un'opera di sensibilizzazione come quella che ci proponiamo con questo evento».
Perché ti fai portavoce e promotore di un’iniziativa come questa? quanto secondo te, è importante sensibilizzare anche i dipendenti di un’azienda grande come la tua verso temi di solidarietà sociale?
«Innanzi tutto non sono il solo portavoce. Numerosi colleghi e amici hanno investito tempo ed energie in queste iniziative ed in altre attività collegate. L'azienda ci ha sempre dato il massimo supporto ed incoraggiati a proseguire. La solidarietà sociale dovrebbe essere uno dei collanti principali che tiene assieme una società civile, ed essere sensibilizzati su una malattia come le sclerosi multipla ci aiuta a ricondurre tutte le cose nella loro giusta dimensione.
Cosa spinge tante persone ad aderire a un progetto come questo e a essere parte della Saiwa Band & Friends for AISM?
«La molla principale è, chiaramente, la passione per la musica, una passione che viene indirizzata per realizzare un qualcosa che possa dare anche un piccolo contributo per aiutare gli altri. Quello che mi è sempre piaciuto in questo progetto è che non esiste "divismo" ma sempre la voglia di divertirsi. Poi, c'è anche un aspetto di sfida: mettersi in gioco in un ruolo nuovo, diverso da quello per cui si normalmente conosciuti».
Che cosa c’è dentro alla vostra band? Passioni, sogni, musica, voglia di credere negli altri, voglia di costruire per gli altri…? Che cosa vi spinge a regalare un po’ di voi e a cantare “All’ombra dell’ultimo sole…”?
«C'è tutto quello che hai detto. Una combinazione di passione, di sogni che, alcuni di noi magari, avevano da giovani (nella band ci sono molti "anta"), l'opportunità di mettersi in gioco, la voglia di aiutare, di costruire un'esperienza diversa che metta assieme cose che non sempre sembrano compatibili e un pizzico di follia!».