Viviamo tempi non facili. Abbiamo parlato tante volte di quanto la pandemia abbia influito sulla popolazione generale e in particolare sulle persone con sclerosi multipla e i loro familiari.
Ma la sclerosi multipla è di per sé un evento che pervade la vita di chi ne è colpito e impatta anche sulle sfere emotive relazionali delle persone, quindi in diversi momenti del proprio percorso spesso le persone ci segnalano di aver necessità di supporto psicologico o di counseling, oltre a terapie psicologiche, a fronte di sintomi o stati legati alla sclerosi multipla, afferenti alla sfera psicologica e emotiva.
Non è un caso che tra i dati che emergono dal Barometro della SM 2022, 1 persona con sclerosi multipla su 3 dichiara di non aver un supporto psicologico adeguato. Accanto a ciò il 63,4% delle persone coinvolte nell’elaborazione del Barometro stesso afferma di aver subito un stress eccessivo durante la pandemia.
Il supporto psicologico è quindi una delle richieste più urgenti che arrivano dalle persone con sclerosi multipla, e non solo.
Un bisogno così sentito e importante è diventato dunque parte dell’Agenda della SM: nella “Linea 1. Presa in carico, interdisciplinare e centrata sulla persona”, uno degli obiettivi prioritari è “Trattamento psicologico gratuito in tutte le fasi di malattia, disabilità, vita”, “come Livello Essenziale di Assistenza sia per la persona con SM e patologia correlata sia per il familiare e caregiver, riconoscendo la stretta interdipendenza tra salute fisica e benessere psichico”.
Un primo passo per il riconoscimento dell’importanza di affrontare questo bisogno di cura e terapia, a fronte anche dell’impatto pandemico, è rappresentato senz’altro dallo stanziamento di un fondo di 10 milioni, previsto dal Decreto Legge 30 dicembre 2021, n. 228 “per sostenere le spese di assistenza psicologica di coloro che, nel periodo delicato della pandemia e della correlata crisi economica, hanno visto accrescere le condizioni di depressione, ansia, stress e fragilità psicologica". (art 1 quater, comma 3), e specificatamente di psicoterapia.
Il Ministro della salute - con decreto del 31 maggio 2022 - ha specificato le modalità di accesso a tale contributo da parte dei cittadini. Le richieste vanno inoltrate direttamente all’INPS fino al 24 ottobre 2022, in modalità telematica con SPID, Carta di identità elettronica (CIE), carta Nazionale dei servizi (CNS), o tramite il Contact center di INPS.
Bonus psicologo. Chi ne ha diritto
Per accedere occorre essere residente in Italia ed avere un ISEE non superiore ai 50 mila euro. È rivolto a quanti si trovino in condizione di depressione, ansia, stress e fragilità psicologica a causa della pandemia, e siano nella condizione di beneficiare di un percorso psicoterapeutico.
Verranno stilate delle graduatorie su base regionale dando priorità all’ISEE più bassi e graduando il contributo in relazione a fasce di ISEE inferiori a 15.000 euro (sino a 600 euro), tra 15.000 e 30.000 (sino a 400 euro) e superiori a 30.000 e non superiori a 50.000 euro (sino a 200 euro).
Bonus psicologo. Come funziona
Una volta accolta la domanda e stilata la graduatoria (che sarà consultabile sul sito INPS) alla persona verrà rilasciato un codice univoco che dovrà fornire al professionista per il pagamento della prestazione da parte di INPS. Saranno ammesse le spese per pagare sessioni di psicoterapia presso specialisti privati regolarmente iscritti nell'elenco degli psicoterapeuti, nell'ambito dell'albo degli psicologi, che abbiano comunicato l'adesione all'iniziativa al Consiglio nazionale degli Ordini degli psicologi (CNOP). E dovranno essere registrati alla piattaforma INPS, tramite la quale dovranno registrare direttamente la seduta, con indicazione del codice univoco del beneficiario per il pagamento da parte di INPS.
In questi giorni stanno quindi arrivando ad INPS, come era lecito aspettarsi, moltissime richieste, che sembra siano già superiori alla capacità del fondo messo a disposizione dal Ministero. Tuttavia le graduatorie verranno stilate dopo la scadenza e dunque si consiglia di inoltrare la domanda, se si ritiene di avere i requisiti per accedere al beneficio, contando per la messa in graduatoria l’ordine di arrivo delle domande.
Bonus psicologo. Quali limiti
Purtroppo il contributo presenta dei limiti importanti, pensando a servizi di supporto psicologico mirati alla specifica condizione delle persone con sclerosi multipla:
- il contributo è limitato alle persone che abbiano sviluppato stati di disagio psicologico a seguito della pandemia e prevede unicamente requisiti reddituali per l’accesso, con priorità in base alla data di presentazione della domanda sino a esaurimento delle risorse. Non vengono contemplate quindi condizioni di maggior fragilità come la concomitanza di patologie croniche, di status di caregiver, ecc;
- il contributo è molto limitato in termini economici, in quanto in grado di coprire presumibilmente la metà dei costi di un ciclo di servizio privato medio di sei mesi;
- il contributo è limitato nel tempo, mentre i percorsi di psicoterapia, una volta avviati possono durare anche anni, in relazione alla condizione affrontata da ciascuno e alle metodologie utilizzate dal professionista per il singolo caso.
Di interesse più a lungo respiro è lo stanziamento di 10 milioni, previsto dalla stessa norma (art. 1 quater, comma 2) per il rafforzamento dei servizi di salute mentale e di supporto psicologico finalizzata a rafforzare i servizi di neuropsichiatria per l'infanzia e l'adolescenza, potenziare l'assistenza sociosanitaria alle persone con disturbi mentali e potenziare l’assistenza per il benessere psicologico individuale e collettivo, anche mediante l’accesso ai servizi di psicologia e psicoterapia in assenza di una diagnosi di disturbi mentali.
AISM è impegnata a implementare e migliorare le risposte anche in questo ambito e a perseguire gli obiettivi dell’Agenda della SM e patologie correlate 2025 tramite azioni mirate e congrue, quali la “piena integrazione del trattamento psicologico nel percorso di presa in carico per tutte le fasi di malattia, disabilità, vita; presenza di uno psicologo specializzato e dedicato all’interno di ogni Centro clinico di riferimento e disponibilità di trattamento psicologico nella Rete della SM anche per i livelli di cure primarie e intermedie; attenzione specifica ai bisogni di tipo psicologico nella fase pediatrica; contenimento e riduzione progressiva dei tempi di attesa per l’accesso al trattamento psicologico; accrescimento di informazione e consapevolezza delle persone con SM e patologie correlate rispetto al valore e all’efficacia del trattamento psicologico; adeguata formazione e aggiornamento degli psicologici rispetto alle caratteristiche e complessità specifiche della SM e patologie correlate.”