«1000azionioltrelaSM. E ieri, 22 settembre – afferma Paolo Bandiera, Direttore Affari Generali AISM - ne abbiamo messa in campo un’altra, andando in audizione alla Commissione Lavoro della Camera per dare il nostro contributo in merito alle proposte di legge per garantire a lavoratori con malattie oncologiche, invalidanti e croniche, tra cui la SM, un rafforzamento del diritto alla conservazione del posto di lavoro e a permessi retribuiti per esami e cure mediche».
AISM, come associazione di tutela e rappresentanza dei diritti delle persone con sclerosi multipla, da anni descrive, denuncia e contrasta con ogni mezzo l’ingiusto licenziamento cui vanno incontro le persone con SM e con gravi patologie quando superano il cosiddetto periodo di comporto, ossia il periodo predeterminato a livello di contrattazione collettiva nel quale è giustificata l’assenza dal lavoro per la sussistenza di uno stato di malattia, con conseguente diritto alla conservazione del posto di lavoro e corrispondente divieto, per il datore di lavoro di intimare il licenziamento: «secondo quanto riportato dal Barometro della Sclerosi Multipla 2021 (pag. 135 seguenti) ancora prima della pandemia - ricorda Bandiera - 1 persona con SM su 3 dichiara di aver perso il lavoro successivamente all’insorgere della malattia (indagine AISM-CENSIS 2017). Un dato, crudo, indiscutibilmente, che evidenzia che gli istituti di tutela, quelli che dovrebbero garantire anche a chi ha la sclerosi multipla di conservare il proprio di lavoro, sono inadeguati a livello di normativa nazionale e disomogenei nella contrattazione collettiva, dove solo alcuni contratti tutelano maggiormente, allungando il periodo di comporto per la SM e altre patologie, anche grazie al lavoro di sensibilizzazione e confronto portato avanti in questi anni dalla stessa AISM con le parti sociali . Dunque, sì, è tempo di cambiare lo stato delle cose, abbiamo detto in Commissione. E siamo entrati nel merito delle proposte, anche grazie al costante lavoro di studio e analisi che facciamo in Associazione, che ci ha consentito di mettere a fuoco le tutele necessarie già nella pubblicazione che dal 2017 abbiamo dedicato all’analisi della contrattazione collettiva nazionale. È importante, dunque, che maturino nuove garanzie normative che assicurino il diritto del prolungamento del periodo di comporto per chi presenti idonea certificazione della propria patologia; riconoscano un aumento delle ore di permesso aggiuntivo per cure, visite, esami e terapie; assicurino l’estensione del periodo massimo di indennità per malattia anche per i lavoratori autonomi e gli iscritti nelle casse professionali. Integrandosi con formule di flessibilità e istituti già esistenti, come il lavoro agile, l’accomodamento ragionevole, lo stesso collocamento mirato, che vanno rilanciati e applicati in modo più organico e sistematico».
E con un deciso passo in avanti della contrattazione collettiva e degli strumenti di welfare aziendale, che vanno sostenuti e incentivati a partire dalla alla promozione di buone pratiche, come le ferie solidali - in cui chi ha un surplus di ferie non utilizzate le possa ‘cedere’ a chi ne ha bisogno per le cure legate alla propria patologia o dei propri familiari – o ancora misure di sostegno personalizzate orientate a soddisfare i bisogni reali di lavoratori con gravi patologie.
Senza dimenticare l’applicazione reale del diritto al part-time reversibile per persone con patologie croniche e ingravescenti, una delle conquiste ottenute proprio dal lavoro di AISM nel dialogo con il Parlamento a realizzazione delle priorità indicate dall’Agenda della Sclerosi Multipla 2020, misura che va estesa a lavoratori con patologie gravi anche stabilizzate e applicata con meccanismi più snelli e funzionali con riferimento al processo di certificazione degli aventi diritto.
«In un quadro ampio di tutte le normative di tutela del diritto al lavoro – aggiunge Bandiera – è importante integrare le norme in discussione con la prossima introduzione nel Testo Unico sui caregiver e nello stesso tempo ragionare su quali tutele per i lavoratori con fragilità, conquistate durante l’emergenza anche grazie al lavoro continuo di AISM, possano essere mantenute e stabilizzate nel prossimo futuro, oltre la situazione emergenziale. Assicurando sostegno alla ricerca e alla comunicazione sociale su questi temi e valorizzando sempre più il ruolo di associazioni come AISM. E le risposte avute dai parlamentari intervenuti e la discussione che è scaturita dal nostro intervento, ci fanno ben sperare. Noi di AISM siamo sempre in campo per costruire giorno dopo giorno, insieme a tutti gli altri attori coinvolti, un mondo che vada oltre la sclerosi multipla, le gravi patologie, la condizione di disabilità. Un altro passo in avanti».