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15/04/2022

Salute sul lavoro: pensiamo ai bisogni particolari delle persone con sclerosi multipla

 

Nelle scorse settimane l'Agenzia Europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) ha rilasciato un documento dedicato all'impatto dei disturbi muscolo-scheletrici nei lavoratori con sclerosi multipla, realizzato in collaborazione con l'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL).

 

Un tema delicato quello del lavoro per le persone con SM, sotto diversi aspetti. La malattia, infatti, nella maggior parte dei casi compare in giovane età e la grande quantità di sintomi che la caratterizzano - fisici e mentali – il carico emotivo e gli impegni terapeutici che la accompagnano, rendono a volte difficile la vita lavorativa, spingendo in diversi casi ad abbandonarla del tutto. Soprattutto a causa della fatica e dei problemi nel movimento.

 

Ma esistono alcune strategie che possono aiutare a gestire l'impatto della malattia negli ambienti di lavoro, anche sul fronte della prevenzione. Come l'aiuto della terapia occupazionale, per esempio, sottolinea il focus dell'agenzia europea e dell'INAIL, realizzato in collaborazione con AISM e la sua Fondazione (FISM).

 

A raccontarlo è Benedetta Persechino, responsabile scientifica per INAIL di PRISMA, il progetto in collaborazione con IRCCS San Martino, FISM ed Università di Genova per migliorare l'inclusione nel mondo del lavoro delle persone con SM, tra gli autori del focus pubblicato da EU-OSHA.

 

Dottoressa Persechino, come nasce questo focus dell'agenzia europea OSHA dedicato alla sclerosi multipla?
«Periodicamente l'agenzia europea lancia delle campagne su ambienti di lavoro sani e sicuri, iniziative di sensibilizzazione, soprattutto per tutte le figure della prevenzione che ruotano intorno alla tutela della salute e sicurezza sul lavoro. Quella attualmente in corso, che coprirà ancora tutto il 2022, 'Ambienti di lavoro sani e sicuri. Alleggeriamo il carico!' , è dedicata alla prevenzione dei disturbi muscolo-scheletrici correlati al lavoro, che comprendono una varietà di disturbi, associati per esempio alle posture, al sollevamento e spostamento dei carichi, ai movimenti ripetitivi degli arti superiori. Si tratta di un tema importantissimo, perché tali disturbi hanno un peso rilevante in tema di disabilità, tanto dentro che fuori l'ambito lavorativo. La campagna mira a sensibilizzare tutti gli interessati sulle criticità maggiori in materia, fornendo anche delle indicazioni volte a superarle. INAIL quale Focal Point nazionale dell’EU-OSHA da sempre partecipa attivamente con l'agenzia europea in questo tipo di campagne, anche lavorando ad approfondimenti per implementare le conoscenze su determinate problematiche. All'interno di questa collaborazione, e nel contesto della campagna, abbiamo proposto un focus dedicato ai disturbi muscolo-scheletrici nella sclerosi multipla, soprattutto per lanciare un segnale ai datori di lavoro sull'importanza di favorire specifiche iniziative e individuare strategie mirate di prevenzione da realizzare. È stato un lavoro di per sé originale, proprio perché si è focalizzata l’attenzione non su uno specifico settore lavorativo ma su una problematica di salute –appunto la sclerosi multipla - che può coinvolgere molti lavoratori in diversi contesti occupazionali. Sia per diffusione epidemiologica, che per impatto della malattia, che colpisce in giovane età, in genere tra i 20 e i 40 anni, in piena vita lavorativa».

 

Come impattano i disturbi muscolo-scheletrici sul mantenimento del posto di lavoro nelle persone con SM?

«I disturbi muscolo-scheletrici quando si innescano su chi ha già problematiche come le persone con SM, possono peggiorare significativamente il complessivo stato di salute con ripercussioni anche rilevanti durante l’espletamento dell’attività lavorativa, causando assenze che compromettono nel tempo il mantenimento della mansione lavorativa fino anche a un abbandono precoce della stessa. Nel caso della SM, come riportiamo nel focus di approfondimento, i disturbi muscolo-scheletrici sono alquanto prevalenti, e dovuti in particolare alle difficoltà di deambulazione, alla spasticità, ai problemi alla schiena e agli arti, con ripercussioni importanti in termini di dolore e disabilità».

 

Quali azioni si possono mettere in campo dunque per migliorare la gestione della malattia anche sul luogo di lavoro?

«La normativa vigente – D.Lgs 81/2008 – già prevede specifici obblighi di tutela della salute e sicurezza sul lavoro anche nei confronti di lavoratori esposti a rischi particolari. Il lavoratore con sclerosi multipla è un soggetto più vulnerabile e come tale può rendersi necessaria una tutela più personalizzata anche attraverso l’individuazione di accomodamenti ragionevoli. Parliamo di accorgimenti spesso anche minimi, quali possono essere per esempio la possibilità di parcheggiare vicino all'ingresso sul luogo di lavoro o di fare delle pause per defaticare la colonna vertebrale se si passa diverso tempo seduti. Tra le diverse figure della prevenzione aziendale, il medico competente ha un ruolo rilevante nel supportare il lavoratore con SM nel mantenimento del lavoro. È auspicabile che per i lavoratori affetti da malattie complesse come la SM, ci sia sempre più un approccio integrato e multidisciplinare alla gestione delle problematiche di idoneità, ad esempio attraverso un confronto con i centri di sclerosi multipla che già seguono il paziente, con il terapista occupazionale e/o il neurologo, come abbiamo riportato nel documento di approfondimento; si potrebbe così aiutare le persone con sclerosi multipla ad analizzare i compiti da svolgere e le modalità con cui eseguirli, nell’ottica di individuare strategie in grado di minimizzare le difficoltà».

 

Che ruolo possono avere, in questo contesto, le collaborazioni di INAIL con AISM e la sua Fondazione?

«La capacità di fare rete di AISM e della sua Fondazione, e la massa critica dei pazienti, parte attiva dell'associazione, possono avere un ruolo fondamentale per il miglioramento delle condizioni dei pazienti anche in ambito lavorativo. Anche per questo con FISM abbiamo avviato il progetto PRISMA – nel contesto del Bando Bric 2019 - che si concluderà tra circa un anno, quale auspicabile contributo al superamento delle difficoltà presenti nella tutela della salute e sicurezza delle persone con SM. I risultati di tale collaborzione - e quindi l’individuazione di strategie di prevenzione per l’inserimento lavorativo ed il mantenimento dell’occupazione di un persona con una malattia così complessa come la SM, che può interessare più organi e apparati - potranno essere esportabili anche per il miglioramento delle condizioni lavorative di persone con altre patologie disabilitanti».

 

Referenza

TitoloMuscoloskeletal disorders in workers with multiple sclerosis: a task-oriented view

Pubblicato da Agenzia Europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (Eu-Osha)- Inail