Approvato il decreto di riparto per l’anno in corso. I fondi saranno destinati all’assistenza domiciliare, all’integrazione socio-sanitaria sul territorio, alle disabilità gravi. Ma la Legge di Stabilità frena negli anni successivi
Nella foto: Un'immagine del reportage Under Pressure - Living with MS in Europa. Credit Maximiliano Braun (2012)
È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.178 dello scorso 3 agosto il Decreto di ripartizione delle risorse finanziarie del Fondo per le non autosufficienze (FNA), incrementato a 400 milioni di euro per il 2015. Ora, come ogni anno, si attende che il Governo trasferisca materialmente i fondi alle Regioni e che queste ultime emanino le delibere ed i bandi per erogarli alle persone.
Le risorse del FNA sono finalizzate a potenziare l’assistenza domiciliare, supportare la persona non autosufficiente ed i familiari che la assistono per l’acquisto di servizi di cura e di assistenza domiciliare, attivare supporti ad interventi complementari al percorso domiciliare - a partire dai ricoveri temporanei in strutture di sollievo – attraverso l’assunzione dell’onere della quota sociale. Tali servizi e prestazioni sono aggiuntivi e complementari a quelli sanitari.
Vi è poi una parte del decreto dedicata alla promozione dell’integrazione socio-sanitaria sul territorio. A differenza degli anni precedenti quest’anno viene data priorità alle prestazioni direttamente rivolte alle persone interessate, non più ad interventi di sistema come i Punti Unici di Accesso alle prestazioni e ai servizi (PUA) o le Unità di Valutazione Multiprofessionali (UVM). Queste ed altre attività istituzionali di integrazione socio-sanitaria dovranno attuarsi a prescindere dal finanziamento del Fondo.
Anche quest’anno una quota di risorse non inferiore al 40% del Fondo sarà dedicata a mantenere le persone con gravi disabilità, tra cui quelle con sclerosi multipla, nel proprio contesto di vita. In linea con l’Accordo del luglio 2014 tra Governo, Regioni ed autonomie locali per la definizione di disabilità gravissima, il decreto di riparto del FNA 2015 ha mantenuto la stessa definizione: “per persone in condizione di disabilità gravissima, ai soli fini del presente decreto, si intendono persone in condizione di dipendenza vitale che necessitano a domicilio di assistenza continuativa e monitoraggio di carattere sociosanitario nelle 24 ore, per bisogni complessi derivanti dalle gravi condizioni psicofisiche, con la compromissione delle funzioni respiratorie, nutrizionali, dello stato di coscienza, privi di autonomia motoria e/o comunque bisognosi di assistenza vigile da parte di terza persona per garantirne l'integrità psico-fisica”.
Infine, nell’ambito della realizzazione del Piano di Azione Biennale, 10 milioni di euro saranno utilizzati per la promozione di progetti e azioni in materia di vita indipendente. Le risorse sono attribuite ai territori coinvolti nella sperimentazione per il tramite delle Regioni sulla base di linee guida adottate dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
L’incremento a 400 milioni dell’importo del Fondo per il 2015 tuttavia, rischia di aver vita breve, poiché l’ultima Legge di Stabilità ha indicato in soli 250 milioni la destinazione per gli anni successivi.