Sono stati osservati cambiamenti stagionali nell'attività della SM. Quali i fattori di rischio collegati? Uno studio condotto in America Latina ha analizzato l'ormone melatonina
Sono stati osservati cambiamenti stagionali nell'attività della sclerosi multipla, per ciò è importante studiare eventuali fattori di rischio che possano influenzare questa fluttuazione. Lo ha fatto uno studio condotto in America latina, e segnalato anche negli highlights di ECTRIMS, analizzando i fattori ambientali che possono influenzare le ricadute della sclerosi multipla. Le ricadute sono risultate più abbondanti in estate e primavera rispetto ad autunno ed inverno, quindi si è cercato quali fattori fossero collegati a questa loro distribuzione stagionale.
I ricercatori hanno analizzato l’ormone melatonina, che presenta fluttuazioni circadiane e stagionali con maggiori livelli in inverno e in autunno e minori in estate e in primavera, dimostrando una correlazione inversa con le ricadute. La melatonina è un ormone naturale prodotto dal cervello umano. La sua funzione primaria è la regolazione del ciclo giorno-notte. Analizzando i livelli di questo ormone nelle persone con SM, è stato visto che i livelli erano bassi durante le ricadute. Nel modello sperimentale di SM, analizzando la vie di segnale regolate dalla melatonina, i ricercatori hanno dimostrato che - attraverso il legame con recettori specifici - la melatonina è in grado di attivare le cellule T regolatorie e inibire lo sviluppo delle celle Th17.
Questi risultati sono un’ottima base per futuri studi traslazionali, e i ricercatori si propongono nei prossimi studi di capire la relazione tra melatonina e vitamina D, il ruolo della melatonina in diverse forme di malattia e il suo ruolo nel rischio SM.
Fonte: MSIF