Dato che il sistema immunitario ha un ruolo sia nella sclerosi multipla che nelle allergie, un gruppo di ricercatori statunitensi ha studiato se vi fossero legami tra allergie e l’attività di malattia della SM. I risultati della ricerca, che ha coinvolto più di 1.300 persone con sclerosi multipla, hanno dimostrato che le persone con allergie alimentari hanno più ricadute e lesioni nel cervello rispetto a quelle con altre forme di allergie o senza allergie.
I meccanismi alla base dell'inizio e della progressione della sclerosi multipla coinvolgono una complessa combinazione di fattori genetici e ambientali, che i ricercatori cercano di capire meglio. Sappiamo che nelle persone con SM il sistema immunitario attacca erroneamente la mielina che riveste le fibre nervose. Tuttavia, ciò che fa scattare questa risposta autoimmune non è chiaro. Oltre che nella SM, il sistema immunitario svolge anche un ruolo importante in altre patologie. Pertanto, i ricercatori stanno studiando se esistono legami tra l'attività della malattia della SM e altre condizioni che coinvolgono il sistema immunitario, come le allergie.
L'analisi portata avanti dal gruppo faceva parte di un ampio studio a lungo termine (Comprehensive Longitudinal Investigation of Multiple Sclerosis at the Brigham and Women’s Hospital - CLIMB), che si è svolto presso la clinica SM del Brigham and Women's Hospital Boston, USA. Le 1.300 persone con SM hanno compilato un questionario descrivendo le loro allergie alimentari, ambientali e/o farmacologiche. L'attività SM di ciascuna persona è stata valutata registrando il numero di ricadute durante l'intero corso della loro malattia. È stata anche osservata la gravità della sintomatologia durante la visita più recente presso il centro SM.
Inoltre, le lesioni nel cervello dei partecipanti sono state monitorate mediante immagini di risonanza magnetica. Lo studio ha utilizzato una specifica tecnica di RM con gadolinio, (mezzo di contrasto per individuare nuove lesioni attive). Il numero di nuove lesioni nel cervello, osservate 90 giorni prima e dopo il completamento del questionario sulle allergie, è state monitorato e utilizzato come indicatore dell'attività della malattia della SM.
I risultati hanno mostrato che le persone con sclerosi multipla con allergie alimentari avevano un numero significativamente maggiore di ricadute e maggiore probabilità di sviluppare nuove lesioni rispetto alle persone con SM senza allergie. Inoltre le persone con altre forme di allergie (non correlate al cibo) non hanno mostrato differenze significative nei sintomi della sclerosi multipla.
Questo studio dimostra un'associazione tra allergie alimentari e attività clinica della SM, ma non conferma necessariamente che le allergie alimentari causino la malattia o determinino attacchi più frequenti nella SM. Inoltre, lo studio si è basato sull'auto-segnalazione delle allergie alimentari da parte delle persone coinvolte, piuttosto che su allergie clinicamente confermate. Nonostante ciò, i risultati suggeriscono l’esistenza di un potenziale collegamento.
Questa ricerca ipotizza che le allergie alimentari possono influenzare l'equilibrio dei batteri intestinali che a loro volta possono influenzare il sistema immunitario, o che le allergie possono influire direttamente sulla regolazione del sistema immunitario.
Anche se sono necessari ulteriori studi per confermare questi risultati e identificare i meccanismi biologici coinvolti, questo tipo di studio amplia la nostra comprensione sul funzionamento del sistema immunitario nella sclerosi multipla. Per le persone con SM che sospettano di avere allergie alimentari, è importante consultare gli specialisti del settore per una chiara diagnosi delle allergie alimentari e per il supporto nell'individuazione di strategie appropriate per evitare gli eventuali allergeni, infatti eliminare ampi gruppi alimentari senza una diagnosi e consigli nutrizionali potrebbe portare a carenze nutrizionali importanti.
Referenza
Titolo: Food allergies are associated with increased disease activity in multiple sclerosis
Autori: Fakih R, Diaz-Cruz C, Chua AS, et al.
Referenza pubblicazione Neurology, Neurosurgery & Psychiatry 2019;90:629-635.
DOI: http://dx.doi.org/10.1136/jnnp-2018-319301
Fonte: MSIF