La ricerca in genetica è importante poiché potrebbe permettere di prevedere chi contrarrà la malattia. Se fossimo in grado di sapere anticipatamente chi contrarrà la SM, o almeno il rischio percentuale preciso di sviluppare la malattia in chi ha ereditato certi geni dai genitori, si potrebbe intervenire molto precocemente con terapie volte a combatterla nei suoi primi stadi o persino prima che si manifesti. Conoscere le basi genetiche della malattia potrebbe inoltre in futuro aiutare a manipolare e forse a “correggere” i geni malfunzionanti. Utilizzando le tecniche più innovative e studiando famiglie in cui più di un membro presenta la malattia, oltre che popolazioni di diverse etnie e gruppi con una ridotta mescolanza geografica e genica, i ricercatori hanno esaminato l’intera composizione genica (genoma) degli individui con la malattia. Confrontando questo patrimonio genetico con quello degli individui sani, gli studiosi del settore sperano di identificare i geni responsabili della predisposizione ad ammalarsi e la loro esatta collocazione nel DNA. Lo studio nel campo della genetica è anche importante per porre le basi di una nuova, importantissima branca della scienza detta farmacogenomica. La farmacogenomica si pone lo scopo di capire perché le persone rispondono in maniera diversa agli stessi farmaci, fatto che consentirebbe di programmare a priori le terapie, prevedendone forse nel dettaglio efficacia, dosaggio necessario, effetti collaterali, ecc.
OBIETTIVI FUTURI E STRATEGIE DI SVILUPPO IN GENETICA
- Identificare i geni che sottostanno alla suscettibilità genetica, per poter chiarire processi fondamentali della malattia (compresa la prognosi) e sviluppare nuovi trattamenti, come per esempio nuovi immunomodulanti o nuovi immunosoppressori.
- Sviluppare studi di farmacogenomica, per chiarire e comprendere perché le persone non rispondano in modo uguale ai trattamenti, in modo da poter in futuro personalizzare la cura.
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