Reso pubblico un documento sottoscritto da ECTRIMS (European Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis), EFNS (European Federation of Neurological Societies) e ENS (European Neurological Society) sulla Insufficienza Venosa Cronica Cerebrospinale. Vi riportiamo le conclusioni
È stato recentemente reso pubblico sul sito della European Federation of Neurological Societies un documento in cui la stessa EFNS - insieme all’ECTRIMS (European Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis) e ENS (European Neurological Society) - esprimono la propria posizione sul caso CCSVI.
Nel documento vengono riassunti studi prodotti sul tema a partire da The pathology of multiple sclerosis fact, fiction and hypothesis (Allen, 1981) in cui – venticinque anni prima di Zamboni - veniva ipotizzata un’influenza di “alterazioni” venose nella patogenesi della SM. Idea “resuscitata” dal Professore di Ferrara nel 2006, i cui “dati spettacolari, tuttavia - si legge nel documento – altri gruppi di ricerca non sono riusciti a confermare”. Fino ad arrivare ad uno studio sonologico recente - intitolato The perfect crime? CCSVI not leaving a trace in MS (Mayer et al. 2011) - in cui di 20 persone con SM e 20 controlli sani, l’unica persona a soddisfare pienamente i criteri della CCSVI è un soggetto sano.
Vi riportiamo sotto le conclusioni del documento in versione integrale:
“Sulla base di questi ampi e scientificamente solidi dati ottenuti da ricercatori al di fuori di Ferrara, non vediamo ragioni per sostenere la CCSVI come fattore patogenetico chiave nella SM. Inoltre, un ampio studio multicentrico italiano epidemiologico attualmente in corso, che sta reclutando oltre 1.000 pazienti con SM e circa 1000 controlli sani e pazienti con altre malattie neurodegenerative, promosso dalla Fondazione Italiana Sclerosi Multipla e patrocinato dalla Società Italiana di Neurologia aumenterà notevolmente le nostre conoscenze scientifiche circa la correlazione tra CCSVI e SM.
Vi è la possibilità teorica che il drenaggio venoso dei linfociti autoimmuni dal cervello possa causare alcune modifiche endoteliali durante il decorso di SM di lunga data, magari in associazione a terapie immunosoppressive. Eppure, anche se questo fosse il caso, non è sufficiente per giustificare manovre invasive, costose e potenzialmente pericolose, a carico del sistema venoso cervicale profondo in pazienti con SM.
Pertanto, sia l'European Federation Neurological Societies e il gruppo di esperti della SM dell’European Neurological Society ed il Comitato Esecutivo dell’European Committee Treatment Research In Multiple Sclerosis sottolineano l'alto rischio e l'assenza di una base scientifica per le procedure di “liberazione” in pazienti con SM. Tutte le associazioni sono in pieno accordo con la dichiarazione della Federazione Internazionale in tema di CCSVI”.