Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto di riparto. Assegnati 463,6 milioni. Leggi quali benefici e come fare domanda
Nella Gazzetta Ufficiale di venerdì 9 febbraio 2018 è stato pubblicato il decreto di riparto del Fondo per le non autosufficienze per l’anno 2017.
Il Fondo è destinato a contributi, voucher, prestazioni o servizi per le persone non autosufficienti gravi o gravissime, e viene ripartito alle Regioni ormai annualmente. Una volta diviso fra gli enti territoriali, ciascuno di essi stabilisce i criteri con cui erogare concretamente i fondi alle persone e come ripartirli fra i Comuni e le aziende sanitarie del proprio territorio. Con questo Decreto sono stati assegnati 463,6 milioni di euro, di cui almeno la metà deve essere destinata ad interventi a favore di persone con disabilità gravissima. 15 milioni sono specificatamente dedicati alla realizzazione di progetti sperimentali di vita indipendente, come previsto dal Programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità.
Per il 2017 il Fondo nazionale deve essere destinato al 50% del totale per le persone in condizioni gravissime, ovvero persone beneficiarie dell’indennità di accompagnamento o comunque non autosufficienti, e per le quali sussistano anche ulteriori condizioni di particolare severità, per esempio con dipendenza vitale da macchinari, ecc.
I criteri di valutazione della condizione di disabilità gravissima sono esposti all’articolo 3 del Decreto Ministeriale del 2016. Qui sotto le condizioni che potrebbero riguardare le persone con sclerosi multipla:
- persone in condizione di coma, Stato Vegetativo (SV) oppure di Stato di Stato di Minima Coscienza (SMC) e con punteggio nella scala Glasgow Coma Scale (GCS) ≤10;
- persone dipendenti da ventilazione meccanica assistita o non invasiva continuativa (24/7);
- persone con gravissima compromissione motoria da patologia neurologica o muscolare con punteggio alla “Expanded Disability Status Scale” EDSS ≥ a 9;
- ogni altra persona in condizione di dipendenza vitale che necessiti di assistenza continuativa e monitoraggio nelle 24 ore, sette giorni su sette, per bisogni complessi derivanti dalle gravi condizioni psico-fisiche.
L'altra metà delle risorse deve invece essere divisa fra i Comuni e utilizzata per le persone in condizioni gravi e di non autosufficienza, rafforzando l’assistenza domiciliare (fornita dal Comune stesso, che per esempio potrà aumentare le ore); consentendo alle persone di pagarsi un’assistenza a casa (in questa circostanza viene dato sotto forma di contributo); pagando ricoveri temporanei detti “di sollievo”, e altre forme di sostegno.
In questo caso, diversamente dai gravissimi, è lasciato alla Regione e poi ai singoli Comuni - o gruppi di Comuni - la definizione dei criteri di accesso alle ricorse. Alcuni Comuni richiedono l’invalidità al 100% (anche senza accompagnamento), altri sia l’invalidità sia la legge 104/92 con gravità. Inoltre, viene spesso richiesto il raggiungimento di un certo punteggio in una scala di valutazione utilizzata appositamente per questo scopo: alcuni utilizzano la IADL, altri la AST, la SVAMA, e altre. Si tratta di scale utilizzate per stabilire il livello di dipendenza da terzi e di fragilità della persona. Infine, viene in ogni caso chiesto l’ISEE: ogni Comune stabilisce, su indicazioni generali della Regione o anche in assenza di queste, i limiti di ISEE al di sotto dei quali erogare la prestazione.
Quali benefici e prestazioni
In linea generale con questo Fondo vengono forniti contributi sotto forma di erogazioni monetarie mensili, voucher o simili per favorire la permanenza a domicilio della persona, che può così pagarsi l’assistenza e i servizi di cui necessita (assistenza indiretta). I fondi possono però essere anche utilizzati per incrementare i servizi domiciliari della ASL, dei Comuni e territoriali (assistenza diretta).
Come fare domanda
In genere quindi possono coesistere due strade per ottenere i benefici:
1) un bando regionale per le persone gravissime, gestito dalle ASP/ASL. Le informazioni e la domanda vanno reperite presso la propria ASP/ASL o presso gli sportelli di distretto sanitario specifici (es. sportelli per la non autosufficienza).
2) Contributi e servizi per le persone non autosufficienti gravi gestite dai Comuni. La domanda e anche le informazioni sui requisiti e le prestazioni offerte e come accedervi vanno richieste al proprio Comune.
Possono altresì coesistere altri bandi per le famiglie e le persone disabili o per la vita indipendente.
Importante!
Diverse Regioni prevedono un unico bando per i non autosufficienti, identificati con le condizioni più gravi e le domande sono gestite in maniera unitaria dagli sportelli di distretto socio sanitario. In pratica, hanno deliberato e emanato i bandi e ripartito i Fondi solo per le persone gravissime e non ci sono ancora indicazioni e bandi per le persone gravi.
Informazioni utili si possono trovare sul sito ufficiale della propria Regione e del Comune di residenza (cercando servizi per persone con disabilità e non autosufficienti); contattare l’URP della Regione, della propria ASL o del Comune; contattare i vari sportelli del proprio distretto sanitario e socio-sanitario (es. sportello per la non autosufficienza della ASL di residenza).