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23/03/2009

Regimi dietetici

In generale possiamo affermare che non esistono diete miracolose che sortiscono effetti rapidi senza impegno. La dieta migliore è quella che prevede un’ottimale proporzione dei vari nutrienti. Non ci sono chiare evidenze che la dieta da sola possa influire sulla SM, ma un intervento nutrizionale personalizzato, attuato con lo scopo di ridurre alcuni dei numerosi sintomi indotti dalla SM, può contribuire a migliorare la qualità di vita. 
A oggi, il tradizionale modello alimentare mediterraneo è ritenuto uno dei più efficaci per la protezione della salute ed è anche uno dei più vari e bilanciati che si conoscono.

Molte diete sono state proposte come trattamento per la malattia, sulla base del principio che la SM potesse essere dovuta a squilibri alimentari o alla mancanza/eccesso di alcuni componenti nell’organismo.  Alcune sono ancora seguite come per esempio la dieta Kousmine, benché al momento, non esistano dati certi al riguardo e la dieta di Swank, mentre altre rispetto al passato sono cadute in disuso come per esempio la dieta priva di glutine, priva di allergeni, dieta con dosi elevate di acido ascorbico, ed altre ancora che non hanno avuto alcun effetto sul decorso della SM. Molte di queste sono costose e possono creare inoltre alterazioni nell’equilibrio alimentare della persona e sarebbero comunque da seguire sotto controllo medico.

Dieta priva di allergeni
Descrizione: uso regolare di una dieta che elimina quei cibi identificati come causa di allergie che possano manifestarsi con eruzioni cutanee e attacchi di asma.
Razionale: questa dieta è basata sulla teoria che le lesioni della SM potrebbero essere un tipo di reazione allergica anche ai comuni allergeni ambientali e alimentari.
Valutazioni: la teoria che la SM potrebbe essere dovuta a cause allergiche era già popolare alla fine degli anni Quaranta e nei primi degli anni Cinquanta, anche se le reazioni allergiche non sono così comuni nelle persone con SM rispetto alla popolazione generale.
Costi: non costosa.
Rischi: l’uso a breve termine della dieta priva di allergeni non ha rischi associati.
Conclusioni: non sono dimostrate correlazioni tra SM e allergeni esterni. L’efficacia di questa dieta non è stata dimostrata e di conseguenza il suo utilizzo è decaduto. Non vi sembrano essere al momento basi scientifiche per l’utilizzo di questa dieta per la SM.

Dieta priva di glutine
Descrizione: una dieta equilibrata con esclusione di prodotti contenenti frumento e segale.
Razionale: la teoria alla base di questo metodo suggerisce che l’incidenza della SM è più elevata nelle zone del mondo che consumano il frumento e la segale, cereali contenenti glutine, e bassa incidenza nelle zone dove si consuma maggiormente il riso e i cereali privi di glutine.
Valutazioni: uno studio non-controllato di due anni su una dieta priva di glutine ha segnalato che le ricadute e la progressione della SM si sono presentate ugualmente nelle persone con SM che seguivano tale dieta. La malattia aveva seguito il suo decorso naturale indipendentemente dalla dieta. Successivamente un piccolo studio a doppio cieco su 28 persone con SM non ha dimostrato benefici derivanti dalla dieta in questione.
Costi: non facilmente quantificabile.
Rischi: l’eliminazione del frumento e della segale dalla dieta può provocare una inadeguata introduzione di proteine.
Conclusioni: in base ai dati attualmente disponibili questa dieta deve essere considerata non efficace nella SM.

Dieta con dosi elevate di acido ascorbico (mega ascorbico)
Descrizione: dosi elevate di acido ascorbico (vitamina C).
Razionale: l’ipotesi sarebbe che molte persone hanno un gene difettoso coinvolto nel metabolismo epatico che causerebbe un deficit nella produzione della vitamina C. Questo deficit è stato chiamato in causa nella SM e di molte altre malattie, tra cui tumori, malattie cardiache, artrite, leucemia, eccetera. Nel caso della SM, livelli elevati di vitamina C sarebbero utili per promuovere le capacità di produrre l’interferone e resistere alle infezioni virali.
Valutazioni: non si conosce esattamente il rapporto tra vitamina C e SM. Inoltre nessuna prova scientifica sufficientemente valida è stata condotta per valutare l’utilizzo delle megadosi di vitamina C nella SM.
Costi: trattamenti continuativi con la vitamina C ad alto dosaggio sono costosi.
Rischi: dosi elevate di acido ascorbico possono causare problemi gastrici e calcolosi renale.
Conclusioni: il valore della terapia megascorbica nella SM non è stato dimostrato con prove scientifiche valide e pertanto questo trattamento non è raccomandato.

Dieta con integratori di vitamine
Descrizione: le diverse vitamine o le associazioni di vitamine sono assunte in forma liquida o solida come supplemento/integrazione a una dieta normale.
Razionale: questo metodo ipotizza che la SM potrebbe derivare da un non ben identificato deficit di vitamine.
Valutazione: verso la fine degli anni Venti e fino agli anni Sessanta sono stati pubblicati lavori nella letteratura scientifica sull’uso di vitamine (da sole o in associazione tra loro) nel trattamento della SM. In particolare le preparazioni della vitamina usate hanno incluso la tiamina (B1), l’acido nicotinico (niacina), la vitamina B12 (cianocobalamina), l’acido ascorbico (vitamina C), il tocoferolo (vitamina E). Le combinazioni specifiche di vitamine usate riguardano le vitamine liposolubili nel grasso (A, D, E e K) con il cloruro dell’ammonio, la tiamina e l’acido nicotinico. Purtroppo nessuno degli studi aveva seguito i criteri impiegati attualmente negli studi clinici per la valuta valutazione scientifica delle terapie nella SM.
Costi: moderatamente costoso, variabile a seconda dei dosaggi e delle modalità di somministrazione.
Rischi: non vi è prova negli esperimenti sugli animali che la mancanza delle vitamine produca lesioni simili a quelle presenti nella SM, inoltre alcune vitamine come la A e D a dosi elevate sono tossiche.
Conclusioni: un’adeguata introduzione di vitamine nelle persone con SM è raccomandata ma non sembra esserci prova scientifica che dosi supplementari di vitamine, singole o in associazione, influiscano positivamente sul decorso della malattia. Quindi non vi sembrano essere basi scientifiche per utilizzare questa dieta con intenti terapeutici. L’uso prolungato di vitamine ad alto dosaggio può essere associato con effetti secondari seri significativi.

Dieta di Hebener
Descrizione: dieta a basso contenuto di acido arachidonico e linoleico (massimo 1.800 mg/die), con integrazione di alcune sostanze: olio di pesce, vitamina E, selenio, estratto di mollusco arricchito di vitamine del gruppo B e del Coenzima Q10.
Razionale: alla base di questa dieta vi sarebbero osservazioni e studi anatomo-patologici della letteratura internazionale che hanno dimostrato una significativa riduzione dei lipidi della mielina nella zona di placca e nel liquor, in particolare di specifici acidi grassi polinsaturi, quali l’acido linoleico (omega 6) ed il suo derivato acido arachidonico, che svolgerebbero un ruolo fondamentale nel processo infiammatorio. La base della terapia del dott. Hebener consiste proprio nel ridurre l’apporto alimentare di acido linoleico (e conseguentemente di acido arachidonico) e nella somministrazione di sostanze naturali che ne antagonizzino l’effetto con lo scopo finale di una globale diminuzione del processo infiammatorio.
Valutazione: non sono mai stati eseguiti studi clinici scientificamente validi, ma solo delle “Analisi empiriche”.
Rischi: non valutabili
Costi: costosa.
Conclusioni: il valore di questa terapia nella SM non è stato dimostrato con prove scientifiche valide e pertanto questo trattamento non è raccomandato.

Dieta Kousmine
Descrizione: La dieta inizia con un periodo di 2-3 giorni durante i quali si mangiano soltanto piccole quantità di frutta. Successivamente la dieta prevede una alimentazione a basso contenuto di zuccheri, grassi, ad alto contenuto di fibre, con integrazione di vitamine A, C, D, E, B.
Razionale: la Dott.sa Catherine Kousmine in un suo libro spiega la teoria alla base della dieta, affermando che la SM si presenta come risultato di una dieta “non sana”.
Valutazioni: al momento non vi è prova scientifica che la SM sia dovuta a una dieta povera o a deficit alimentari o comunque a una alimentazione “non sana”.
Costi: non facilmente quantificabile.
Rischi: non valutabili.
Conclusioni: non vi sono studi controllati sull’efficacia di questa dieta, anche se una dieta sana a bassa percentuale di grassi è suggerita per la maggior parte delle persone.

Dieta di Swank
Descrizione: nel 1940 il dottor Roy Swank sviluppò un approccio dietetico alla SM, che prevedeva una diminuzione del consumo di acidi grassi saturi (meno di 15gr al giorno), la completa esclusione dalla dieta di prodotti ad alto contenuto di grassi, un aumentato consumo di pesce, e una integrazione giornaliera di 10-15 grammi di oli vegetali e 5 grammi di olio di fegato di merluzzo.
Razionale: questa dieta è stata elaborata sulla base dei primi studi epidemiologici condotti sulla SM, che avevano rilevato che la malattia era meno comune nelle popolazioni che consumano pochi acidi grassi saturi e tanti acidi grassi polinsaturi.
Valutazioni: purtroppo al momento i dati a disposizione non hanno permesso di fornire conclusioni definitive circa l'efficacia di questo approccio dietetico.
Costi: non particolarmente costosa
Rischi: La dieta è ben tollerata. L’olio di fegato di merluzzo in genere non ha particolari controindicazioni, ma deve essere usato con cautela da chi assume aspirina o farmaci anticoagulanti, o che devono essere sottoposti ad interventi chirurgici, o che hanno disturbi emorragici, poiché agisce anche fluidificando il sangue. Infine, olio di fegato di merluzzo contiene alte concentrazioni di vitamina A, che possono essere tossici in dosi superiori a 10.000 unità intenazionali.
Conclusioni: la dieta è poco costosa e relativamente sicura anche se i risultati positivi sono stati ottenuti in piccoli studi, pertanto vi è la necessità di ulteriori studi, soprattutto allo scopo di  valutare la sicurezza e l’efficacia di tale dieta associata all’assunzione dei farmaci impiegati comunemente nella SM.