Il 15 luglio è stata varata la la così detta “manovra finanziaria correttiva”. Un ulteriore Decreto deve essere ancora reso definitivamente operativo. Colpiti soprattutto i servizi sociali alle persone, le agevolazioni fiscali, l’assistenza sanitaria, le famiglie e le persone con disabilità. AISM e le altre associazioni continueranno a monitorare gli sviluppi normativi per intervenire e bloccare interventi lesivi per le persone disabili
Luglio e agosto sono stati davvero mesi caldi, ma non dal punto di vista del clima: il 15 Luglio è stata definitivamente varata la legge 111 che rende attiva a tutti gli effetti la così detta “manovra finanziaria correttiva” di quest’anno (Decreto legge 98 del 6 luglio, convertito con legge 111/2011. Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria).
Nella logica del riequilibrio finanziario in tempo di crisi sono rientrati numerosi interventi, che in buona parte colpiscono i servizi sociali alle persone, le agevolazioni fiscali, l’assistenza sanitaria e impattano soprattutto sulle famiglie e sulle persone con disabilità.
Innanzitutto, in linea con i forti tagli alle risorse per i servizi sociali e sanitari operati dalla legge di stabilità del dicembre 2010 (finanziaria 2011) si introducono ulteriori vincoli al c.d. patto di stabilità, affinché gli enti locali garantiscano di mantenere la spesa pubblica locale entro certi limiti: l’articolo 20 della manovra di luglio 2011 introduce parametri ulteriori con cui valutare se un ente locale è “virtuoso” e, quindi, se ottiene risorse in più oppure ulteriori restrizioni. In particolare a fianco del possesso del numero di auto blu, del numero di sedi di rappresentanza ed altri indicatori, viene indicato anche il “tasso di copertura dei costi dei servizi a domanda individuale”, cioè nella pratica si attribuisce maggiore virtuosità alle Regioni che garantiscono meno servizi ai Cittadini, o che richiedono una maggiore partecipazione alla spesa. Questa disposizione colpisce i servizi di base quali case di riposo e di ricovero, asili nido, convitti, campeggi, case per vacanze, ostelli, colonie e soggiorni stagionali, corsi extra scolastici di insegnamento di arti e sport, impianti sportivi, mense.
Rispetto a questo forte intervento la FISH e le associazioni aderenti hanno ottenuto l’inserimento nell’articolo di un punto che si auspica limiti gli effetti negativi, ma restano comunque i forti limiti delle risorse attribuite in questi anni per i servizi alle persona.
L’obiettivo di risparmio, già definito negli anni passati, è rafforzato da ulteriori misure in ambito di assistenza sanitaria:
- a partire dal 2013 (art. 17, comma 1, lett. c) la spesa sostenuta direttamente dal Servizio Sanitario Nazionale per l’acquisto di dispositivi medici, compresa quella protesica, è fissata entro un tetto a livello nazionale e a livello di ogni singola regione. Il tetto di spesa è riferito rispettivamente al fabbisogno sanitario nazionale standard e al fabbisogno sanitario regionale standard. Ovvero se le Regioni superano questo tetto, lo sforamento è recuperato interamente a carico della Regione attraverso misure di contenimento della spesa sanitaria regionale o con interventi in altri ambiti di finanze regionali, tra cui anche eventuali tasse e tributi ai cittadini.
- Introduzione ticket sulle prestazioni specialistiche a decorrere da subito e la prospettiva di ticket anche sui farmaci e su altre prestazioni a partire dal 2014.
A queste si aggiungono novità in ambito di invalidità civile, rispetto all’iter di contenzioso con l’INPS, e di agevolazioni fiscali che subiranno una riduzione graduale dal 5% al 20% tra il 2013 ed il 2014.
Per approfondire i singoli punti della manovra d’interesse per le persone disabili ed il loro possibile impatto sulle persone con SM l’AISM ha preparato un dossier.
A questo già definitivo e pesante provvedimento si è aggiunta più di recente l’approvazione di un ulteriore Decreto del Governo che, al momento deve essere ancora reso definitivamente operativo dalla conversione in legge: si tratta del Decreto Legge 13 agosto 2011, n. 138, la così detta “manovra bis”.
Questo provvedimento è già oggetto di una fortissima mobilitazione da parte delle associazioni tra cui l’AISM. A partire dal suo primo approdo in Parlamento per l’approvazione definitiva si sono attivate azioni quali comunicati stampa, pressioni, audizioni con una crescente pubblica protesta, che sta accompagnando le numerose controproposte e proposte di modifiche al testo.
Punti di più immediato impatto sulle persone con SM al centro delle azioni delle associazioni riguardano:
Il collocamento mirato - come noto, le imprese pubbliche e private devono rispettare un'aliquota minima di assunzioni obbligatorie (disabili, ad esempio). La nuova disposizione ammette che l’intera aliquota possa essere rispettata compensando le assunzioni fra unità o imprese che fanno parte dello stesso gruppo e quindi non obbligando ad assumere per singole imprese, ma a livello globale.
La riforma fiscale - la manovra di luglio individua le modalità per recuperare dalle casse dell'erario 24 miliardi: 4 miliardi nel 2013 e 20 miliardi nel 2014. Il Decreto di ferragosto, non fa altro che anticipare quelle misure al 2012 e al 2013. L'articolo 40 del Decreto di luglio prevede un taglio lineare della quasi totalità delle agevolazioni fiscali per la maggioranza dei contribuenti. Per l’esattezza la diminuzione sarà pari al 5% dal 2013 (ora è diventato il 2012) e al 20% nel 2014 (ora, 2013). Il provvedimento in corso di approvazione di agosto anticiperebbe di un anno questi interventi.
Si rimanda per questi aspetti alla sintesi della Manovra bis che si sta modificando di giorno in giorno in base alle discussioni parlamentari ed alle proposte di emendamenti; sarà nostra cura elaborare un dossier unitario delle due Manovre non appena la normativa di riferimento assumerà carattere definitivo.
Infine Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 30 giugno 2011, ha licenziato, oltre alle due manovre finanziarie, la bozza di disegno di legge di delega per la riforma fiscale e assistenziale.
Come tutte le leggi di delega, sono indicati i principi generali e gli ambiti su cui il Governo è autorizzato, successivamente, a legiferare con propri decreti legislativi: si tratta principalmente di interventi di riqualificazione e riordino della spesa sociale. I principali punti della delega riguardano una revisione dell’ISEE, criteri per evitare duplicazioni d’interventi sociali ed di sostegno al reddito in capo al medesimo soggetto, modifiche strutturali all’accompagnamento. Il disegno di legge deve ora essere formalmente depositato alla Camera, essere discusso, emendato, approvato dai due rami del Parlamento, quindi essere firmato dal Capo dello Stato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Ed anche in questo caso le associazioni continueranno a monitorare in maniera costante e forte gli sviluppi dei provvedimenti normativi al fine di intervenire a bloccare interventi lesivi per le persone disabili. Anche in questo caso vi forniremo tutti gli aggiornamenti opportuni.