MSIF Research News del 22 giugno 2010
Naltrexone per la gestione della qualità della vita delle persone con SM
Basse dosi di naltrexone (LDN), un farmaco utilizzato principalmente nella gestione della dipendenza da alcool e da oppioidi, potrebbe promuovere il benessere psicologico nelle malattie autoimmuni. In uno studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con il placebo, gli autori hanno analizzato 96 persone tra i 15 e 65 anni con SM recidivante remittente o con SM secondariamente progressiva attraverso una specifica valutazione neuropsicologica (questionario MSQoL-54). Lo studio suggerisce che le bassi dosi di naltrexone potrebbero essere un'opzione terapeutica relativamente sicura, ma la sua efficacia non è chiara e probabilmente in futuro sono necessari trial più lunghi.
The effect of low-dose naltrexone on quality of life of patients with multiple sclerosis: a randomized placebo-controlled trial. Sharafaddinzadeh N, Moghtaderi A, Kashipazha D, Majdinasab N, Shalbafan B.Mult Scler. 2010 Jun 9
MECOMBIN: studio di associazione tra metilprednisolone e interferone beta come trattamento per la SMRR
L'interferone beta è comunemente usato come trattamento delle persone con SM recidivante remittente, il trattamento è solo parzialmente in grado di ridurre le ricadute e la progressione della disabilità. Anche i cortisonici sono usati nel trattamento delle ricadute della malattia. I ricercatori hanno voluto valutare una possibile associazione tra somministrazione ciclica di metilprednisolone e interferone beta nella SM recidivante remittente e per tale motivo hanno valutato clinicamente e tramite risonanza magnetica 341 persone con SM e hanno trovato che la combinazione tra metilprednisolone e interferone beta-1, somministrata mensilmente, non sembra influenzare la progressione della disabilità più di quanto possa già fare il trattamento con interferone beta-1 da solo.
Methylprednisolone in combination with interferon beta-1a for relapsing-remitting multiple sclerosis (MECOMBIN study): a multicentre, double-blind, randomised, placebo-controlled, parallel-group trial Ravnborg M, Sørensen PS, Andersson M, Celius EG, Jongen PJ, Elovaara I, Bartholomé E, Constantinescu CS, Beer K, Garde E, Sperling B. Lancet Neurol. 2010 Jun 7.
Caratterizzazione in vitro delle cellule staminali mesenchimali di persone con SM
Recenti studi hanno indagato il potenziale ruolo delle cellule staminali mesenchimali (CSM) nella terapia della SM. L'obiettivo del presente studio era di dimostrare che le CSM di persone con SM non mostrano differenze significative rispetto alle cellule staminali mesenchimali derivate da individui senza SM. Gli autori hanno studiato le cellule staminali mesenchimali in vitro da preparati aspirati dal midollo osseo di cinque persone con SM e cinque persone sane. I ricercatori hanno dimostrato che le CSM derivate da persone con SM non mostrano differenze significative rispetto alle cellule derivate dalle persone sane. Tuttavia gli autori hanno suggerito che ulteriori studi devono essere fatti per comprendere il potenziale terapeutico delle cellule staminali mesenchimali come terapia nella SM.
Characterization of in vitro expanded bone marrow-derived mesenchymal stem cells from patients with multiple sclerosis. Mallam E, Kemp K, Wilkins A, Rice C, Scolding N.Mult Scler. 2010 Jun 11
Sativex® approvato in Inghilterra
Le aziende GW Pharma e Bayer Schering Pharma hanno annunciato in data 21 giugno di aver ottenuto l’autorizzazione alla commercializzazione del Sativex® in Inghilterra, come trattamento per la spasticità nella SM. Le aziende stanno attendendo l’autorizzazione anche per la Spagna e dovrebbero entro il secondo semestre del 2010 chiedere l’autorizzazione alla commercializzazione anche per gli altri paesi della Comunità Europea.
Possibili marcatori prognostici per la SM
Un recente studio, condotto dall’università di Tel Aviv e pubblicato sulla rivista Neurobiology of Desease, ha esaminato il sangue di un gruppo di 20 soldati israeliani, che al momento della visita di leva questi soldati erano tutti sani ma avevano sviluppato successivamente la SM, cercando dei marcatori in grado di indicare la comparsa della patologia nel corso degli anni successivi.
I ricercatori hanno analizzato oltre 1000 geni individuando alcuni marcatori comuni, in base ai risultati ottenuti il coordinatore della presente ricerca ha commentato il lavoro affermando che non si conosce ancora come prevenire l’insorgenza della SM e i risultati di questa ricerca potrebbero dare un ulteriore aiuto a capire maggiormente i fattori predisponenti di tipo genetico.
MSIF Research News del 17 giugno 2010
Studio di fase II su terapia associativa tra rituximab e terapie standard della SM
Recenti studi hanno dimostrato un potenziale ruolo del rituximab nella soppressione delle malattie autoimmuni infiammatorie. Lo scopo di questo studio era valutare l'efficacia, la sicurezza e la tollerabilità della combinazione tra rituximab e terapie standard nelle persone con sclerosi multipla recidivante remittente. Nel presente studio sono state valutate 30 persone con SM che avevano avuto una ricaduta negli ultimi 18 mesi, nonostante l'utilizzo di trattamenti di base della malattia e con almeno la presenza di una lesione captante il mezzo di contrasto della risonanza magnetica (gadolinio). I ricercatori hanno osservato che questa associazione era ben tollerata, in assenza di effetti collaterali gravi e hanno suggerito che poteva essere presa in considerazione per ridurre le lesioni cerebrale captanti il gadolinio nella SM.
Rituximab add-on therapy for breakthrough relapsing multiple sclerosis: A 52-week phase II trial Naismith RT, Piccio L, Lione JA, Lauber J, Tutlam NT, Parchi BJ, Trinkaus K, SK Song, Cross AH. Neurology. 2010 Jun 8; 74(23):1860-1867
Studio di valutazione della sicurezza a lungo termine dell'interferone beta-1b per la sclerosi multipla recidivante-remittente
Dopo 16 anni dal trattamento con interferone-beta-1b (IFNbeta-1b) è stato condotto uno studio a lungo termine di follow-up per valutare effetti e sicurezza del farmaco in questione. Gli autori hanno valutato 372 persone con SM, che assumevano IFN-beta per via sottocutanea a giorni alterni per un massimo di cinque anni. Sedici anni dopo, le persone in terapia sono state invitate a partecipare a questo studio di follow-up. Gli autori hanno osservato che nessun nuovo effetto collaterale era associato al trattamento di lunga durata con IFNbeta-1b. Essi hanno anche osservato la scomparsa degli anticorpi neutralizzanti (NAB) dell’IFNbeta-1b nella maggior parte delle persone che invece era risultata in passato NAB-positiva. Inoltre sembra che la presenza dei NAB non abbia avuto nessun impatto sui risultati clinici a lungo termine e sui parametri di risonanza magnetica. Gli autori hanno infine sostenuto la sicurezza a lungo termine della terapia con interferone-beta-1b nella SM.
Cross-sectional study assessing long-term safety of interferon-{beta}-1b for relapsing-remitting MS Reder AT, GC Ebers, Traboulsee A, D Li, Langdon D, Goodin DS, T Bogumil, Beckmann K, Neurology. 2010 Jun 8;74(23):1877-1885.
Infiammazione e danni alle cellule del sistema nervoso centrale nella SM
La perdita primaria e la disfunzione degli astrociti (un particolare tipo di cellule del sistema nervoso centrale), potrebbero essere il fenomeno iniziale per la formazione delle lesioni infiammatorie cerebrali. Gli autori hanno studiato il danno a questo tipo di cellule nelle lesioni caratteristiche della SM ed hanno visto che tale danno potrebbe essere effettivamente il meccanismo iniziale che innesca il processo della cascata infiammatoria e pertanto potrebbe essere coinvolto nella patogenesi delle lesioni attive della SM.
Inflammation induced by innate immunity in the central nervous system leads to primary astrocyte dysfunction followed by demyelination. Sharma R, Fischer MT, Bauer J, Feltri PA, KJ Smith, T Misu, Fujihara K, M Bradl, Lassmann H.
Acta Neuropathol. 2010 Jun 8
La Food and Drug Administration approva la procedura di Fast Track per alemtuzumab
L'azienda Genzyme Corporation ha annunciato in data 15 giugno che la FDA ha assegnato al farmaco in sperimentazione, alemtuzumab, la procedura di “Fast Track Product”. Tale assegnazione dovrebbe accelerare la procedura di presa in visione del trattamento da parte della FDA quando l’azienda presenterà i risultati degli studi di fase 3 attualmente in corso. L'alemtuzumab è un anticorpo monoclonale umanizzato diretto contro la proteina CD52, presente sulla superficie dei linfociti T e B e su altre cellule del sistema immunitario, attualmente tale farmaco è approvato in Italia in campo oncologico per il trattamento della leucemia linfocitica cronica. Studi clinici precedenti di fase 2 avevano dimostrato che il trattamento con alemtuzumab riduce l'aumento della disabilità e la frequenza delle ricadute in persone con SM recidivante-remittente, rispetto all’interferone.
MSIF Research News del 8 giugno 2010
Infezione con il virus di Epstein-Barr e rischio di sclerosi multipla
Il contributo del virus di Epstein-Barr (EBV) alla sclerosi multipla non è ancora stato chiarito. Gli autori hanno condotto uno studio su 305 persone con SM e 610 controlli selezionati tra più di 8 milioni di persone appartenenti al personale militare in servizio presso il Dipartimento della Difesa americana, il cui siero era stato depositato in una apposita Banca Dati. Gli autori concludono che il rischio di SM era molto minore tra le persone non infettate da EBV, e che tale rischio aumentava decisamente dopo infezione con EBV.
Primary infection with the Epstein-Barr virus and risk of multiple sclerosis. Levin LI, Munger KL, O'Reilly EJ, Falk KI, Ascherio A.Ann Neurol. 2010 Jun;67(6):824-30.
Studio longitudinale sulla progressione di danni visivi nella SM
La Tomografia a Coerenza Ottica (OCT) è una tecnica specifica di imaging che mostra i danni e la relativa perdita della funzionalità visiva nelle malattie neurologiche. Gli autori hanno utilizzato la OCT per esaminare 299 persone con SM a intervalli di sei mesi per un periodo medio di 18 mesi. Essi hanno osservato una correlazione tra lenta progressione del danno al nervo ottico ad una perdita della vista clinicamente significativa in alcune persone con SM, senza evidenti ricadute di SM interessanti il nervo ottico.
Longitudinal study of vision and retinal nerve fiber layer thickness in multiple sclerosis Talman LS, Bisker ER, Sackel DJ, Long DA Jr, Galetta KM, Ratchford JN, Lile DJ, Farrell SK, Loguidice MJ, Remington G, Conger A, Frohman TC, Jacobs DA, Markowitz CE, Cutter GR, Ying GS, Dai Y, Maguire MG, Galetta SL, Frohman EM,.Ann Neurol. 2010 Jun;67(6):749-60.
Parametri di risonanza magnetica per la conversione da CIS a SM
Utilizzando gli attuali criteri diagnostici, le persone che presentano episodi clinicamente isolati (CIS) possono sviluppare la sclerosi multipla attraverso successive manifestazioni cliniche e radiologiche (risonanza magnetica) disseminate nello spazio e nel tempo. Questo studio ha analizzato la frequenza di conversione radiologica in assenza di conversione clinica alla SM. Gli autori hanno studiato due gruppi sottoposti a studi seriali clinici e di risonanza magnetica dopo la manifestazione della sindrome clinicamente isolata, che sono stati osservati per un periodo medio tra i 6 e i 20 anni. I ricercatori concludono che il 10-15 % delle persone con CIS possono sviluppare SM solo sulla base di criteri di risonanza magnetica, in assenza di manifestazioni cliniche fino a vent’anni dalla prima manifestazione.
MRI only conversion to multiple sclerosis following a clinically isolated syndrome Chard DT, Dalton CM, Swanton J, Fisniku LK, Miszkiel KA, Thompson AJ, Plant GT, Miller DH. J Neurol Neurosurg Psychiatry. 2010 Jun 2.
Variazioni nei geni regolanti il sistema di riparazione del DNA e SM
La SM è una malattia autoimmune complessa del sistema nervoso centrale e il ruolo della genetica in questa malattia non è ancora stato del tutto chiarito. Gli autori hanno analizzato la relazione tra variazione nei geni del sistema di riparazione del DNA e il rischio di SM in 1343 persone con SM e 1379 controlli sani di origine europea. I risultati non supportano un ruolo delle comuni variazioni dei geni che regolano il sistema di riparazione del DNA nella SM.
Variation Within DNA Repair Pathway Genes and Risk of Multiple Sclerosis. Briggs FB, Goldstein BA, McCauley JL, Zuvich RL, De Jager PL, Rioux JD, Ivinson AJ, Compston A, Hafler DA, Hauser SL, Oksenberg JR, Sawcer SJ, Pericak-Vance MA, Haines JL, Barcellos LF; for the International Multiple Sclerosis Genetics Consortium.Am J Epidemiol. 2010 Jun 3
Sospensione produzione Dantrium
In data 7 giugno l’Agenzia Italiana del Farmaco ha informato l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla che è cessata la commercializzazione delle formulazioni orali del medicinale DANTRIUM (capsule da 25 e 50 mg), attualmente in esaurimento scorte, e che tale sospensione è da considerarsi definitiva. Il nuovo proprietario del know-how sul farmaco, non ha presentato domanda di rinnovo dell’ Autorizzazioni all'Immissione in commercio (AIC) per le due confezioni suddette.
MSIF Research News del 1 giugno 2010
Vitamina D e sclerosi multipla
Il ruolo di un apporto nutrizionale adeguato di vitamina D nella prevenzione della sclerosi multipla è stato originariamente proposto per spiegare la distribuzione geografica della SM, ma solo recentemente la correlazione tra vitamina D e il rischio di sviluppare la SM è stata rigorosamente analizzata. Gli studi hanno suggerito un efficace ruolo protettivo della vitamina D. Tuttavia, alcune domande sono senza risposta, compreso come la vitamina D eserciti un effetto protettivo e in che modo le variazioni genetiche possano modificare questo effetto.
Vitamin D and multiple sclerosis. Ascherio A, Munger KL, Simon KC. Lancet Neurol. 2010 Jun; 9(6):599-612
Metodi per quantificare la perdita di sostanza grigia
Diversi metodi sono utilizzati per quantificare l'atrofia della sostanza grigia nella sclerosi multipla. Gli autori di questo lavoro hanno esaminato sei diverse tecniche automatizzate per misurare l’atrofia della sostanza grigia confrontandole con uno standard manuale di riferimento predefinito. I risultati hanno dimostrato che erano presenti gravi carenze metodologiche nell’applicazione a specifiche regioni cerebrali. Gli autori suggeriscono che questo risultato può essere rilevante visto l'attuale interesse scientifico rivolto al ruolo delle strutture profonde della materia grigia nella SM.
Evaluation of Automated Techniques for the Quantification of Grey Matter Atrophy in Patients with Multiple Sclerosis Derakhshan M, Caramanos Z, Giacomini PS, Narayanan S, Maranzano J, Francis SJ, Arnold DL, Collins DL. Neuroimage. 2010 May 16
Aumento del parametro della diffusione dell’acqua nelle lesioni della SM
Una tecnica non convenzionale di risonanza magnetica, nota come immagini di tensore di diffusione (DTI), quantifica il movimento delle molecole d’acqua all'interno dei tessuti. Il movimento di acqua nei tessuti cerebrali infiammati sembra essere maggiore nelle lesioni della sclerosi multipla. Gli autori hanno studiato 22 persone con SM con tecniche di risonanza magnetica convenzionali e non convenzionali per 15 mesi e hanno visto che un valore elevato e persistente di questo parametro (diffusione dell’acqua) specifico può essere indicativo di un danno tissutale più grave.
Increased diffusivity in acute multiple sclerosis lesions predicts risk of black hole. Naismith RT, Xu J, Tutlam NT, Scully PT, Trinkaus K, Snyder AZ, Song SK, Cross AH. Neurology. 2010 May 25;74(21):1694-701
Varianti genetiche coinvolte nelle malattie autoimmuni
È abbastanza frequente che le persone con una malattia autoimmune abbiano anche un'altra malattia autoimmune. Studi genetici hanno rivelato che diverse malattie possono coinvolgere gli stessi geni. Gli autori hanno studiato 2.864 persone con sclerosi multipla e 2.930 volontari sani e hanno scoperto che, oltre a confermare alcuni geni come fattori di rischio per la sclerosi multipla, gli stessi meccanismi genetici sembrano essere alla base diverse malattie immunomediate. Questi dati potrebbero aiutare a definire il contributo genetico di patologie diverse.
The autoimmune disease-associated KIF5A, CD226 and SH2B3 gene variants confer susceptibility for multiple sclerosis. Alcina A, Vandenbroeck K, Otaegui D, Saiz A, Gonzalez JR, Fernandez O, Cavanillas ML, Cénit MC, Arroyo R, Alloza I, García-Barcina M, Antigüedad A, Leyva L, Izquierdo G, Lucas M, Fedetz M, Pinto-Medel MJ, Olascoaga J, Blanco Y, Comabella M, Montalban X, Urcelay E, Matesanz F. Genes Immun. 2010 May 27
Daclizumab studio di fase III
In data 29 maggio 2010 le aziende Abbott e Biogen Idec, responsabili dello sviluppo di un nuovo anticorpo monoclonale daclizumab, hanno annunciato di aver iniziato lo studio di fase III detto DECIDE. Lo studio in questione coinvolgerà 1500 persone con SM, che verranno arruolate in 202 centri di cui otto italiani in 28 paesi, e avrà come scopo valutare una somministrazione sottocutanea di daclizumab mensile confrontata all’interferone nella prevenzione delle ricadute. Lo studio dovrebbe concludersi a giugno 2014.
Fingolimod: procedura di revisione prioritaria prolungata
In data 25 maggio la Novartis, azienda produttrice del fingolimod, ha annunciato che la Food and Drug Administration, agenzia regolatoria dei farmaci americana, ha prolungato di tre mesi (fino a settembre 2010) il periodo di valutazione del farmaco. In precedenza era stato comunicato che il farmaco aveva ottenuto da parte della FDA la procedura di revisione prioritaria, che prevede una riduzione del periodo di analisi dei dati da dieci a sei mesi e adesso è stato prolungato di 3 mesi. Infatti la FDA vuole condurre ulteriori valutazioni per valutare l'ampia mole di dati presentati a supporto della richiesta di registrazione del fingolimod.