MSIF Research News novembre 2010
23-30 novembre 2010
Trattamenti farmacologici dei sintomi della SM
La gestione dei sintomi della SM ha ricevuto da sempre meno attenzione rispetto ai trattamenti impiegati per modificare il decorso della malattia. Nella presente review gli autori discutono i recenti studi clinici che hanno migliorato le evidenze scientifiche per i trattamenti farmacologi della SM e descrivono i trattamenti nell’ottica di quello che dovrebbe avere un approccio multidisciplinare per migliorare la qualità di vita delle persone, facilitandone il trattamento e garantendono l’indipendenza.
Pharmacological management of symptoms in multiple sclerosis: current approaches and future directions. Thompson AJ, Toosy AT, Ciccarelli O. Lancet Neurol. 2010 Dec;9(12):1182-1199
Efficacia del natalizumab in persone con SM
Gli autori hanno controllato l’effetto del natalizumab sulle ricadute in persone con SM che avevano diversi livelli di disabilità. Hanno osservato la percentuale annualizzata di ricadute e i punteggi dell’Expanded Disability Status Scale per l’anno precedente, durante l’anno di terapia e nell’anno successivo, in 77 persone con SM. Essi hanno concluso che il natalizumab è efficace nel ridurre la percentuale annualizzata di ricadute nell’anno successivo a quello in cui si è iniziato il trattamento quando la EDSS è minore di 6, ma non vi sarebbero benefici significativi quando il punteggio dell’EDSS risulta essere maggiore di 6.
The efficacy of natalizumab in patients with multiple sclerosis according to level of disability: results of an observational study. Fernández O, Alvarenga MP, Guerrero M, León A, Alonso A, López-Madrona JC, Leyva L, de Ramón E, Oliver B, Luque G, Fernández V. Mult Scler. 2010 Nov 18
Questionario per la valutazione di sintomi precedenti al primo evento demielinizzante
Gli autori hanno somministrato a 178 persone, che erano seguite in 14 dipartimenti neurologici francesi per un primo evento demielinizzante, un questionario di autoanalisi per valutare l’incidenza di eventuali sintomi neurologici antecedenti. Il questionario che comprendeva 72 domande riguardanti possibili sintomi comparsi nelle ultime 24 ore, ha dimostrato che il 33% di persone con un primo evento demielinizzante avevano avuto precedenti sintomi suggestivi di demielinizzazione del sistema nervoso centrale che non erano stati notati, e circa il 70% presentavano o conseguenze di una demielinizzazione precedente o criteri McDonald per la disseminazione nello spazio. Il questionario autosomministrato ha mostrato una sensitività del 93% e una specificità dell’80% nell’identificazione di persone con sintomi precedenti suggestivi di demielinizzazione. Gli autori suggeriscono che questo questionario potrebbe essere un utile strumento per una diagnosi precoce di sclerosi multipla.
Prior suggestive symptoms in one-third of patients consulting for a "first" demyelinating event
Gout O, Lebrun-Frenay C, Labauge P, Le Page GE, Clavelou P, Allouche S; PEDIAS Group J Neurol Neurosurg Psychiatry. 2010 Nov 19.
Cambiamenti dell’epidemiologia della SM in Tasmania dal 1951 al 2009
Questo è il terzo studio epidemiologico di SM basato sulla popolazione da Habart, Tasmania (Australia) e descrive l’evoluzione della SM nella popolazione nelle ultime sei decadi seguite dal confronto con i più recenti dati epidemiologici dal 2001 al 2009. Un’osservazione importante è stato l’incremento di tre volte della prevalenza di SM standardizzata per età dal 1961 al 2009, durante il quale l’incidenza è quasi raddoppiata. Comunque, un dato incoraggiante è stato che la mortalità è diminuita fortemente più della metà, da 2,4 su 100.000 nel decennio 1951-1959, a 1,0 su 100,000 tra il 2001 e il 2009. Gli autori commentano che l’aumento della prevalenza era dovuta ad un aumento della longevità e alla diminuzione della mortalità osservate negli ultimi 60 anni. Complessivamente lo studio sottolinea un’aumentata prevalenza di SM, in particolare quando l’analisi è ristretta ai membri del gruppo di persone nate in Australia. Il cambiamento nella tendenza di prevalenza che si osserva tra i cittadini non nati in Australia è stato legato ai cambiamenti dei percorsi di migrazione e un cambiamento degli emigranti che si muovevano in Australia da paesi a latitudine e prevalenza di SM più alte a emigranti che provenivano da paesi a latitudini minori in Asia/Oceania.
Trends in the epidemiology of multiple sclerosis in Greater Hobart, Tasmania: 1951 to 2009
Simpson S Jr, Pittas F, van der Mei I, Blizzard L, Ponsonby AL, Taylor B. J Neurol Neurosurg Psychiatry. 2010 Nov 20.
Difetti nella via del segnale della citochina TGF-beta nella SM
La sclerosi multipla è una malattia infiammatoria del sistema nervoso centrale con evidenze di mancata regolazione del sistema immunitario periferico. Anomalie della citochina immunitaria TGF-beta sono state riportate, ma non completamente definite nella SM. Gli autori hanno studiato 25 persone con SM non trattate e 23 donatori sani e hanno trovato cambiamenti nell’attività di trascrizione di molteplici elementi coinvolti nella via del segnale del TGF-beta. L’analisi ha mostrato anomalie nell’espressione di TGF-βRII, SMAD4 e SMAD7 nei soggetti con SM e una riduzione nei livelli dei geni regolati da TGF-beta, indicando una generale riduzione nella via del segnale di TGF-beta nella SM. La risposta a TGF-beta esogeno rimaneva intatta, comunque, indicando un difetto intrinseco nel segnale di TGF-beta nella SM. I risultati indicano che il controllo del segnale di TGF-beta è diminuito nella SM. Gli autori suggeriscono che la compromessa regolazione di TGF-beta potrebbe costituire un fattore importante nella perdita della tolleranza immunitaria osservata nella SM.
TGF-beta signalling is altered in the peripheral blood of subjects with multiple sclerosis Meoli EM, Oh U, Grant CW, Jacobson S.J Neuroimmunol. 2010 Nov 18.
16 novembre 2010
Fattori predittivi per la conversione da sindrome clinicamente isolata a SM
Gli autori si sono proposti di esaminare il valore predittivo di alcuni parametri come immagini di risonanza magnetica e del liquido cerebrospinale per la conversione da sindrome clinicamente isolata a SM, in 114 persone con parziale mielite acuta. La SM è stata diagnosticata in 78 persone di queste persone durante un follow-up di 2-6 anni, mentre la diagnosi di mielite isolata è rimasta invariata in 36 persone monitorate per un periodo di follow-up analogo. Con un analisi statistica multivariata gli autori hanno identificato tre fattori predittivi: età minore/uguale a 40 anni, l'infiammazione del liquor e almeno 3 lesioni periventricolari cerebrali alla risonanza. Essi hanno concluso che la presenza di almeno due di questi fattori potrebbero predire la conversione a SM, con un'accuratezza migliore rispetto ai criteri di McDonald sulla disseminazione spaziale.
Predictive factors for multiple sclerosis in patients with clinically isolated spinal cord syndrome. Ruet A, Deloire MS, Ouallet JC, Molinier S, Brochet B. Mult Scler. 2010 Nov 11.
Analisi della presenza dell'alone perilesionale alla risonanza in persone con SM
La presenza di un alone perilesionale (ring-enhancement) è una caratteristica radiologica riconosciuta nelle lesioni della SM. Comunque può essere associata ad altre patologie e la sua presenza può comportare analisi aggiuntive per le persone. Gli autori hanno cercato di categorizzare specifiche caratteristiche del ring-enhancement nelle lesioni del midollo osseo di persone con SM, attraverso un’analisi retrospettiva di 322 scansioni di risonanza magnetica acquisite in un periodo di 3 anni. Il ring-enhancement è stato osservato in 20 persone nel midollo spinale, più comunemente nella zona cervicale. Un ring-enhancement incompleto o “aperto” è stato il pattern dominante riscontrato in 19 dei 20 pazienti (95%); inoltre lesioni cerebrali alla risonanza magnetica erano presenti contemporaneamente al ring-enhancement in 14 persone. Gli autori concludono che il pattern più comune evidenziato nella zona cervicale del midollo osseo era il ring-enhancement incompleto, e suggeriscono che il riconoscimento di questo pattern potrebbe aumentare e accelerare la diagnosi di SM ed evitare la necessità di ulteriori accertamenti invasivi.
Spinal cord ring enhancement in multiple sclerosis. Klawiter EC, Benzinger T, Roy A, Naismith RT, Parks BJ, Cross AH. Arch Neurol. 2010 Nov;67(11):1395-8.
Analisi del metabolismo mitocondriale nella SM
L'NAA (N-acetil-aspartato) è un abbondante metabolita neuronale che riflette l’integrità della struttura assonale e sembra che rispecchi il metabolismo mitocondriale. Un gruppo di ricercatori di Londra per stimare in modo indiretto il metabolismo mitocondriale ha proposto, attraverso un modello statistico, una misurazione della concentrazione di NAA (variazione residua) che tiene conto di misure riguardanti l'integrità assonale. Gli autori hanno osservato che una diminuzione della variazione residua di NAA era associata ad una maggior disabilità clinica nella SM e questi cambiamenti erano indipendenti dal danno strutturale. Gli autori concludono che i cambiamenti in NAA potrebbero riflettere una riduzione del metabolismo mitocondriale che si reputa essere importante nella patogenesi della SM.
Assessing neuronal metabolism in vivo by modeling imaging measures.Ciccarelli O, Toosy AT, De Stefano N, Wheeler-Kingshott CA, Miller DH, Thompson AJ. J Neurosci. 2010 Nov 10;30(45):15030-3
Metaboliti della vitamina D associati a parametri clinici e di risonanza magnetica nella SM
Gli autori hanno indagato il possibile ruolo della vitamina D nei tessuti cerebrali danneggiati, in relazione alla disabilità clinica della SM. Essi hanno valutato 193 persone con SM, studiandone le concentrazioni nel siero della 25-idrossivitamina D, la disabilità, tramite la scala EDSS (Expanded Disability Status Scale), e la MS Severity Scale, oltre ad utilizzare la risonanza magnetica. Essi concludono che i metaboliti della vitamina D potrebbero essere associati a meccanismi protettivi verso la disabilità e l'atrofia cerebrale nelle persone con SM.
Vitamin D metabolites are associated with clinical and MRI outcomes in multiple sclerosis patients
Weinstock-Guttman B, Zivadinov R, Qu J, Cookfair D, Duan X, Bang E, Bergsland N, Hussein S, Cherneva M, Willis L, Heininen-Brown M, Ramanathan M. J Neurol Neurosurg Psychiatry. 2010 Nov 3
Il ruolo emergente della proteina che lega la vitamina D nella SM
Un numero crescente di evidenze supportano un ruolo della vitamina D nelle cause della SM. La proteina che lega la vitamina D nel liquor cerebrospinale sembra essere correlata al decorso della SM, con valori più bassi durante le ricadute e valori più alti nelle fasi progressive di SM. Gli autori concludono che ulteriori studi sono necessari per chiarire il potenziale ruolo di questa specifica proteina come marcatore biologico del decorso della SM, in quanto potrebbe rappresentare un utile strumento diagnostico per predire lo sviluppo della progressione della malattia.
The emerging role of vitamin D binding protein in multiple sclerosis Disanto G, Ramagopalan SV, Para AE, Handunnetthi L.: J Neurol. 2010 Nov 2
Ruolo funzionale delle aree motorie cerebrali ipsilaterali nella SM
Questo studio condotto in Germania ha esaminato il ruolo delle aree motorie ipsilaterali durante l’esecuzione motoria di semplice esercizio in 26 persone con SM con riduzioni motorie e danni del sistema nervoso centrale comparate con controlli sani. La stimolazione magnetica transcranica a singolo impulso è stata utilizzata per interferire temporaneamente con il processo neuronale in tre aree cerebrali clinicamente rilevanti, situate negli emisferi controlaterali e ipsalaterali durante lo svolgimento di una semplice azione in un determinato tempo. I risultati suggeriscono che il reclutamento delle aree motorie ipsilaterali potrebbe essere funzionalmente rilevante, tuttavia è stata osservata una riposta adattativa limitata dopo danno cronico cerebrale in persone con SM.
Functional role of ipsilateral motor areas in multiple sclerosis Zeller D, Dang SY, Stefan K, Biller A, Bartsch A, Saur D, Bendszus M, Rieckmann P, Toyka KV, Classen J.J Neurol Neurosurg Psychiatry. 2010 Oct 27.
Nessun associazione tra sclerosi multipla e anomalie del flusso venoso cranico
Il gruppo di ricerca sulla SM di Amsterdam si è proposto di analizzare l’anatomia delle vene intracraniche ed extracraniche e il flusso venoso intracerebrale in 20 persone con SM e 20 controlli sani utilizzando una tecnica di venografia di risonanza magnetica. La quantificazione del flusso non ha mostrato alcun reflusso venoso né nelle persone con SM né nei controlli. È stato evidenziato un tasso simile di anomalie (stenosi venosa/occlusioni) dell’anatomia delle vene craniche in entrambi i gruppi di persone, con SM e controlli sani, ma dato il riscontro di normale flusso venoso intracranico gli autori concludono che è più probabile che questi risultati riflettano varianti anatomiche del drenaggio venoso piuttosto che ostruzioni del flusso venoso clinicamente rilevanti.
No association of abnormal cranial venous drainage with multiple sclerosis: a magnetic resonance venography and flow-quantification study. Wattjes MP, van Oosten BW, de Graaf WL, Seewann A, Bot JC, van den Berg R, Uitdehaag BM, Polman CH, Barkhof F. J Neurol Neurosurg Psychiatry. 2010 Oct 27.
Leggi anche: Speciale CCSVI e SM
La stenosi venosa extracranica non è la causa della SM
La stenosi venosa extracranica (SVE) è stata recentemente implicata come causa primaria della SM. Gli autori hanno analizzato 42 persone con SM con diversa durata di malattia divisi in due gruppi: persone con sindrome clinicamente isolata o SMRR con durata di malattia minore di 5 anni e un gruppo con SMRR con durata maggiore di 10 anni, utilizzando l’angiografia venosa extracranica selettiva. Sono stati presi in considerazione dati di risonanza magnetica e di ricaduta clinica per ciascuna persona con SVE. Gli autori concludono che è improbabile che la stenosi delle vene extracraniche sia la causa della SM in quanto non presente nella maggior parte di persone con diagnosi recente di SM e raramente coinvolge più di una vena, ma più probabilmente potrebbe essere un fenomeno secondario alla malattia.
Extracranial venous stenosis is an unlikely cause of multiple sclerosis Yamout B, Herlopian A, Issa Z, Habib RH, Fawaz A, Salame J, Wadih A, Awdeh H, Muallem N, Raad R, Al-Kutoubi A.Mult Scler. 2010 Nov;16(11):1341-8.
Leggi anche: Speciale CCSVI e SM
Valutazione della progressione della malattia nella SM
Gli autori hanno esplorato gli effetti della combinazione di differenti misure impiegate per la valutazione degli esiti clinici, che comprendono la Scala di Invalidità Espansa (EDSS-Expanded Disability Status Scale), il test specifico standardizzato per la valutazione degli arti superiori (9HPT-9 Hole Peg Test ), un test sul cammino (T25FW-Timed 25-Foot Walk) e la Scala di Impatto della SM (MSIS-29) per valutare la progressione della malattia in 553 persone con SM. Sulla base della sola scala EDSS, la malattia risultava progredita in 140 persone, mentre, almeno il doppio degli individui (275), mostrava un peggioramento in almeno una delle misure di esito clinico. Il peggioramento di una singola scala ma non delle altre scale è stato osservato in 37 persone. Di tutte le persone con progressione, 76 (28%) hanno mostrato cambiamenti opposti, cioè si assisteva al peggioramento di una misura mentre un'altra migliorava.
Disease progression in multiple sclerosis: combining physicians' and patients' perspectives? Kragt J, Nielsen J, van der Linden F, Polman C, Uitdehaag B. Mult Scler. 2010 Oct 26.
Regolazione del sistema immunitario nella SM tramite derivati dalla mielina
Gli autori hanno condotto uno studio di un anno, controllato con placebo, in 30 persone con SM recidivante remittente che sono state trattate via transdermica con una miscela di tre peptidi mielinici o con placebo. Sono stati esaminati gli effetti sulla risposta immunitaria nella pelle, nei linfonodi e nel sangue periferico. Gli autori hanno osservato che questa applicazione transdermica di peptidi in persone con SM attiva le cellule dendritiche del Langerhans nella pelle e nei linfonodi locali induce la produzione di una popolazione unica di cellule dendritiche granulari. Nel sangue periferico sono state indotte cellule T produttrici di interleuchina 1 (IL1) e IL10, con soppressione della risposta specifica autoreattiva proliferativa e soppressione della produzione di IFN gamma e fattore di crescita trasformante-beta (TNF beta). I risultati suggeriscono che la modulazione del sistema immunitario in seguito all’immunizzazione transdermica con peptidi della mielina possa essere possibile.
Immune regulation of multiple sclerosis by transdermally applied myelin peptides Juryñczyk M, Walczak A, Jurewicz A, Jesionek-Kupnicka D, Szczepanik M, Selmaj K. Ann Neurol. 2010 Nov;68(5):593-601.