MSIF Research News del 27 luglio 2010
N-acetil-aspartato, marcatore per la progressione della SM
Gli autori hanno utilizzato una speciale tecnica di risonanza magnetica, chiamata spettroscopia, per valutare il danno dei neuroni nella sostanza bianca cerebrale al di fuori delle lesioni visibili (chiamata “sostanza bianca apparentemente normale”), in persone con SM recidivante remittente (SMRR), con SM secondariamente progressiva (SMSP) e in un gruppo di persone sane. Hanno visto che le persone con SMSP, ma non quelle con SMRR, avevano livelli più bassi del N-acetil-aspartato, un marcatore di danno neuronale, se confrontati con il gruppo di controlli. Hanno concluso che livelli più bassi di N-acetil-aspartato nella sostanza bianca apparentemente normale potrebbe essere una caratteristica tipica della progressione della SM.
Reduced NAA-Levels in the NAWM of Patients with MS Is a Feature of Progression. A Study with Quantitative Magnetic Resonance Spectroscopy at 3 Tesla. Aboul-Enein F, Krssák M, Höftberger R, Prayer D, Kristoferitsch W. PLoS One. 2010 Jul 20;5(7):e11625.
Ruolo dei macrofagi nella valutazione del decorso della SM
I macrofagi sono un tipo di cellule del sistema immunitario che giocano diversi ruoli importanti nell’ambito dei meccanismi della risposta immunitaria. In questo studio gli autori hanno analizzato la molecola chiamata SOCS1, il cui ruolo è quello di controllare i processi infiammatori, in modelli sperimentali di SM recidivante remittente e cronica. Gli autori hanno osservato che la molecola SOCS1 era presente in grandi quantità nei macrofagi degli animali con la forma recidivante remittente della malattia, in confronto a coloro che avevano la forma cronica. Gli autori concludono il lavoro ipotizzando che lo studio e la valutazione di queste molecole nei macrofagi potrebbe essere uno strumento importante per valutare il decorso della malattia.
Differential expression of SOCS1 in macrophages in relapsing-remitting and chronic EAE and its role in disease severity. Berard JL, Kerr BJ, Johnson HM, David S. Glia. 2010 Jul 19.
Rapido decorso della sclerosi multipla nella popolazione Americana Africana
Gli autori hanno utilizzato la Multiple Sclerosis Severity Scale (MSSS), scala che misura la disabilità nella SM basata sull’abbinamento dei livelli di disabilità e la durata della malattia, per confrontare il decorso della malattia tra Americani Africani e Americani Caucasici in un campione numeroso di persone nord americane con SM. Hanno osservato che gli Americani Africani tendevano a progredire più rapidamente verso un maggior livello di disabilità, inoltre suggeriscono che la Multiple Sclerosis Severity Scale potrebbe rappresentare uno strumento utile per eseguire dei confronti di tassi di progressione di disabilità tra gruppi di persone con SM.
Rapid disease course in African Americans with multiple sclerosis. Kister I, Chamot E, Bacon JH, Niewczyk PM, De Guzman RA, Apatoff B, Coyle P, Goodman AD, Gottesman M, Granger C, Jubelt B, Krupp L, Lenihan M, Lublin F, Mihai C, Miller A, Munschauer FE 3rd, Perel AB, Teter BE, Weinstock-Guttman B, Zivadinov R, Herbert J.Neurology. 2010 Jul 20;75 (3):217-23.
Analisi delle terapie per ridurre l’infiammazione nella SM
In questo studio condotto in modelli animali di SM, gli autori hanno esaminato due possibili meccanismi attraverso i quali farmaci in grado di ridurre gli effetti delle cellule B, implicate nel generare la risposta infiammatoria, potrebbero ridurre l’infiammazione nella SM. Hanno visto che i trattamenti in grado di bloccare una proteina specifica CD-20, localizzata sulla superficie delle cellule B, sono in grado di ridurre la potenza infiammatoria di queste cellule. Comunque, gli autori hanno sottolineato che un’eliminazione non selettiva delle cellule B potrebbe essere pericolosa, in quanto tali cellule esercitano anche effetti positivi come un effetto antinfiammatorio sulle altre cellule del sistema immunitario.
B-cell activation influences T-cell polarization and outcome of anti-CD20 B-cell depletion in central nervous system autoimmunity. Weber MS, Prod'homme T, Patarroyo JC, Molnarfi N, Karnezis T, Lehmann-Horn K, Danilenko DM, Eastham-Anderson J, Slavin AJ, Linington C, Bernard CC, Martin F, Zamvil SS. Ann Neurol. 2010 Jul 16. [Epub ahead of print]ù
Sativex® approvato anche in Spagna
In data 28 luglio le aziende farmaceutiche Almirall e GW Pharmaceutical hanno comunicato che le autorità sanitarie spagnole hanno concesso l’autorizzazione per il Sativex®, come trattamento della spasticità da moderata a grave dovuta alla SM, in coloro che non hanno risposto adeguatamente agli altri trattamenti antispastici. Prima dell’immissione in commercio del Sativex® deve essere ancora terminata la procedura di rimborso che probabilmente verrà completata nel corso degli ultimi mesi del 2010. La GW Pharmaceutical ha informato inoltre di aver presentato domanda per chiedere l'autorizzazione all'immissione in commercio del Sativex® in altri stati membri europei selezionati, tra cui Francia, Germania e Italia.
MSIF Research News del 21 luglio 2010
Studio sulla lamotrigina nella sclerosi multipla secondariamente progressiva
In questo studio clinico della durata due anni, gli autori hanno esaminato il ruolo della lamotrigina, un farmaco che si è dimostrato efficace nel proteggere le cellule nervose in modelli animali di sclerosi multipla e nelle persone con SM secondariamente progressiva. In particolare, essi hanno studiato gli effetti di questo farmaco rispetto al placebo sul volume del cervello oltre che sul peggioramento clinico. Hanno visto che la lamotrigina non aveva un significativo effetto protettivo rispetto al placebo in termini di volume cerebrale, mentre, hanno scoperto che il farmaco in questione diminuiva l’aggravamento clinico, valutato con la velocità del cammino, ma non influenza altri sistemi di valutazione clinici. Ulteriori studi sono necessari per valutare ulteriormente i potenziali effetti di questo trattamento.
Lamotrigine for neuroprotection in secondary progressive multiple sclerosis: a randomised, double-blind, placebo-controlled, parallel-group. Raj Kapoor, Julian Furby, Thomas Hayton, Kenneth J Smith, Daniel R Altmann, Robert Brenner, Jeremy Chataway, Richard AC Hughes, Lancet Neurol. 2010 Jul;9(7):681-8. Epub 2010 Jun 8
La progressione della disabilità in uno studio clinico nella SM recidivante-remittente
In questo studio retrospettivo, gli autori hanno valutato, dopo otto anni, il livello di disabilità di un gruppo di persone con SM recidivante-remittente, che avevano già partecipato ad uno studio clinico della durata di due anni sull’interferone beta-1 somministrato per via intramuscolare, confrontato con placebo, per determinare i fattori predittivi più importanti della disabilità a lungo termine. Hanno osservato che un deterioramento clinico durevole durante la sperimentazione clinica (misurata da un aumento di almeno un punto o più sulla scala EDSS rispetto al quadro clinico presente all'inizio dello studio) era il parametro predittivo più significativo di disabilità clinica otto anni dopo.
Disability Progression in a Clinical Trial of Relapsing-Remitting Multiple Sclerosis. Richard A. Rudick, MD; Jar-Chi Lee, MS; Gary R. Cutter, PhD; Deborah M. Miller, PhD; Dennis Bourdette, MD; Bianca Weinstock-Guttman, MD; Robert Hyde, PhD; Hao Zhang, PhD; Xiaojun You, PhD Arch Neurol. Published online July 12, 2010. doi:10.1001/archneurol.2010.150
Studio dell’atrofia ippocampale nella SM recidivante-remittente e nella SM primariamente progressiva
In questo studio di risonanza magnetica, gli autori hanno valutato il volume dell'ippocampo, area del cervello coinvolta nella funzione della memoria, in persone con SM recidivante-remittente e SM primariamente-progressiva, confrontandoli con controlli sani. I ricercatori hanno osservato che il volume dell'ippocampo era ridotto nelle persone con SM rispetto ai controlli, ma la correlazione tra la perdita di volume di quest’area cerebrale specifica e le prestazioni della memoria era piuttosto debole. Questo suggerisce che potrebbero esserci ulteriori fattori oltre la perdita di volume dell'ippocampo che contribuiscono ai disturbi della memoria nella SM.
Hippocampal atrophy in relapsing-remitting and primary progressive MS: a comparative study. Anderson V, Fisniku L, Khaleeli Z, Summers M, Penny S, Altmann D, Thompson A, Ron M, Miller D. Mult Scler. 2010 Jul 14. [Epub ahead of print]
MSIF Research News del 14 luglio 2010
Ricostituzione dei linfociti circolanti nelle persone con SM trattate con FTY720
Il fingolimod è una terapia innovativa che riduce l'attività della malattia diminuendo il numero di linfociti, cellule del sistema immunitario. Gli autori hanno analizzato le persone con SM, che avevano interrotto il trattamento con fingolimod, e hanno visto che la ricostituzione di questo specifico tipo di cellule, dopo terapia prolungata con FTY720, può essere significativamente maggiore del previsto.
Reconstitution of circulating lymphocyte counts in FTY720-treated MS patients. Johnson TA, Shames I, Keezer M, Lapierre Y, Haegert DG, Bar-Or A, Antel J. Clin Immunol. 2010 Jul 2
Interferone-beta e sviluppo di anticorpi neutralizzanti nelle persone con SM
La terapia con interferone-beta può essere correlata allo sviluppo di anticorpi neutralizzanti specifici. Alcuni recettori di riconoscimento innati svolgerebbero un importante ruolo nella risposta immunitaria verso sostanze estranee e potrebbero essere correlati alla risposta al trattamento. Gli autori hanno studiato le variazioni genetiche nei recettori del modello scelto e determinato la formazione degli anticorpi in 567 persone con SM recidivante-remittente e hanno trovato un'associazione tra specifici loci genetici e aumento degli anticorpi neutralizzanti l'interferone-beta.
Polymorphisms of innate pattern recognition receptors, response to interferon-beta and development of neutralizing antibodies in multiple sclerosis patients. Interferone-beta e sviluppo di anticorpi neutralizzanti nelle persone con SM. Enevold C, Oturai AB, Sørensen PS, Ryder LP, Koch-Henriksen N, Bendtzen K. Mult Scler. 2010 Jul 1
Impatto sulle attività della vita quotidiana utilizzando un dispositivo di stimolazione elettrica funzionale
Il “piede cadente” responsabile dell’andatura steppante è un problema presente nella sclerosi multipla. In questo studio randomizzato e controllato, gli autori hanno valutato 64 persone che avevano questo problema; le persone sono state trattate o tramite utilizzo di uno stimolatore elettrico o con esercizi di fisioterapia. Hanno osservato che le persone con SM, utilizzando il trattamento con stimolatore, miglioravano la deambulazione, rispetto al gruppo di fisioterapia e inoltre presentavano un minor numero di cadute.
Impact on activities of daily living using a functional electrical stimulation device to improve dropped foot in people with multiple sclerosis, measured by the Canadian Occupational Performance Measure Esnouf J, Taylor P, Mann G, Barrett C. Mult Scler. 2010 Jul 2
Geni VAV2 e ZNF433 per la suscettibilità per la sclerosi multipla
Diversi studi sono in corso per comprendere meglio la suscettibilità genetica individuale delle persone con sclerosi multipla. Gli autori hanno studiato il genoma di 592 persone con SM e 825 volontari sani. Essi sono stati in grado di replicare l'associazione tra la regione HLA con SM e hanno ottenuto dei risultati che suggeriscono un’associazione tra due nuove varianti di geni e la SM.
Evidence for VAV2 and ZNF433 as susceptibility genes for multiple sclerosis. Nischwitz S, Cepok S, Kroner A, Wolf C, Knop M, Müller-Sarnowski F, Pfister H, Roeske D, Rieckmann P, Hemmer B, Ising M, Uhr M, Bettecken T, Holsboer F, Müller-Myhsok B, Weber F.
J Neuroimmunol. 2010 Jun 30
Approvata in Russia la cladribina in compresse
La Merck Serono in data 14 luglio 2010 ha annunciato oggi che la Russian Federal Service on Surveillance in Healthcare and Social Development è la prima agenzia governativa a concedere l’autorizzazione all’immissione in commercio per Cladribina in compresse per il trattamento della sclerosi multipla recidivante-remittente. La Cladribina sarà disponibile in Russia con il nome commerciale di Movectro® e la Merck Serono farà domanda per l‘inserimento di questo nuovo farmaco nel programma di rimborso dei farmaci della federazione russa. La commercializzazione in Russia del Movectro® è prevista per l’inizio del 2011.
MSIF Research News del 6 luglio 2010
Disfunzione mitocondriale: potenziale legame tra neuroinfiammazione e neurodegenerazione
I mitocondri sono piccoli organi cellulari presenti all’interno della cellula. Anche se la principale caratteristica della SM è la neuroinfiammazione, le disfunzioni mitocondriali si pensa possano svolgere un ruolo cardinale nella patogenesi di diverse malattie neurologiche, tra cui proprio la SM. Gli autori suggeriscono che l’interazione tra le disfunzioni mitocondriali e la neuroinfiammazione potrebbe aiutare nella maggior comprensione dei processi neurodegenerativi di base.
Mitochondrial dysfunction: A potential link between neuroinflammation and neurodegeneration?
Witte ME, Geurts JJ, de Vries HE, van der Valk P, van Horssen J.Mitochondrion. 2010 Jun 1
Nuove tecniche di Risonanza Magnetica per valutare la demielinizzazione nella SM
Lo sviluppo e l’implementazione di specifiche tecniche di risonanza magnetica possono aiutare nella descrizione dell’anatomia e della patologia del tessuto cerebrale. Gli autori hanno sviluppato un nuovo tipo di scansione di RM non convenzionale che è in grado di distinguere meglio il coinvolgimento della mielina in termini di degradazione della microanatomia della mielina ma non la perdita del contenuto della mielina. Questa nuova tecnica potrebbe aiutare nell’individuazione precoce della demielinizzazione nella SM.
Myelin water weighted diffusion tensor imaging Avram AV, Guidon A, Song AW.Neuroimage. 2010 Jun 16
Nuovi criteri per la diagnosi di SM
La SM è attualmente diagnosticata utilizzando le linee guida note come criteri di Mc Donald, dove le caratteristiche di risonanza magnetica, comprese la disseminazione nel tempo e nello spazio, giocano un ruolo importante. Nuovi criteri diagnostici per la SM sono stati proposti da Swanton e coautori, ma non sono ancora stati valutati in persone con sospetta SM ma con diagnosi di un'altra malattia. Gli autori hanno visto che utilizzando i criteri di Swanton per la disseminazione nello spazio, la semplicità può essere combinata con alcuni miglioramenti della sensibilità, senza grosse perdite nella specificità.
Performance of the Swanton multiple sclerosis criteria for dissemination in space. Nielsen J, Uitdehaag B, Korteweg T, Barkhof F, Polman C.Mult Scler. 2010 Jun 14.
Lesioni precoci di demielinizazzione al midollo spinale cervicale potrebbero essere un fattore di prognosi negativo
Il coinvolgimento del midollo spinale cervicale è implicato nella SM già all'inizio della malattia. Gli autori hanno studiato immagini di risonanza del midollo spinale di due gruppi di persone con SM recidivante-remittente: un primo gruppo con una o più lesioni focali (12 persone con SM) e un secondo gruppo con una zona scarsamente delineata da segnale alterato (13 persone con SM). Hanno valutato i due gruppi durante i primi tre anni di malattia e hanno osservato che l'anomalia diffusa nel midollo spinale cervicale presente all’esordio della malattia è persistente e sarebbe un indice di prognosi peggiore.
Early diffuse demyelinating lesion in the cervical spinal cord predicts a worse prognosis in relapsing-remitting multiple sclerosis. Coret F, Bosca I, Landete L, Magraner M, Navarré A, León J, Casanova B. Mult Scler. 2010 Jun 23
Meta-analisi sul Sativex nelle persone con SM e spasticità
L’efficacia del Sativex nel migliorare la spasticità nelle persone con SM non è stata precedentemnte stabilita. Gli autori hanno unito i risultati derivati da 3 studi clinici, randomizzati, controllati con placebo controllato, in doppio cieco: essi hanno valutato 666 persone con SM e spasticità valutata con due scale specifiche. Un numero elevato di persone aveva avuto effetti collaterali da lievi a moderati. Gli autori, dall’analisi dei 3 lavori, comunque concludono che il Sativex è ben tollerato e può essere un aiuto nel diminuire la spasticità.
Meta-analysis of the efficacy and safety of Sativex (nabiximols), on spasticity in people with multiple sclerosis. Wade DT, Collin C, Stott C, Duncombe P., Mult Scler. 2010 Jun;16(6):707-14.
Cellule staminali del sistema nervoso centrale sarebbero coinvolte nei meccanismi di riparazione
Due sottotipi di cellule del sistema nervoso centrale (SNC), oligodendrociti e le cellule di Schwann, sono responsabili della rigenerazione spontanea della mielina nelle lesioni infiammatorie. Gli autori hanno studiato in laboratorio il ruolo delle cellule staminali residenti (presenti in loco) nel processo di riparazione. Questi dati potrebbero contribuire a risolvere un dibattito, da molto discusso, sulle origini dei principali protagonisti nella riparazione del SNC perché suggeriscono una capacità dei precursori del CNS di generare cellule di Schwann, che di solito sono limitate al sistema nervoso periferico.
CNS-resident glial progenitor/stem cells produce Schwann cells as well as oligodendrocytes during repair of CNS demyelination. Zawadzka M, Rivers LE, Fancy SP, Zhao C, Tripathi R, Jamen F, Young K, Goncharevich A, Pohl H, Rizzi M, Rowitch DH, Kessaris N, Suter U, Richardson WD, Franklin RJ. Cell Stem Cell. 2010 Jun 4;6(6):578-90